Piano di Sorrento, successo per la “Passeggiata raccontata”. I ringraziamenti dell’ideatore Luigi Iaccarino
Piano di Sorrento. Grande successo per la “Passeggiata raccontata” per i luoghi del romanzo “Cuore di madre” di Don Alfredo Ammendola in occasione dei 30 anni dalla sua dipartita e dei 60 anni dalla pubblicazione.
Un modo per riscoprire luoghi del nostro territorio dimenticati e ricchi di arte e di storia.
Un’esperienza bellissima ideata da Luigi Iaccarino, cultore della storia locale, che ringrazia tutti per la partecipazione con un post pubblicato sul suo profilo Facebook: «IL MIO GRAZIE del CUORE per CUORE di MADRE e per una PASSEGGIATA RACCONTATA. Voglio esprimere, ad evento già svolto ed a lusinghieri risultati ottenuti, il mio GRAZIE ACCORATO a tutti quelli che hanno permesso di attuare e rendere palpabile un mio progetto, chiuso nel cassetto dei sogni da tempo, che mi ha dato l’opportunità di poter ricordare affettuosamente e degnamente il professore don Alfredo Ammendola, a 30 anni dalla sua dipartita, nel nome della Beatissima Vergine del SS. Rosario che si venerà nella Chiesa della SS. Trinità, a 250 anni dalla solenne sua incoronazione a nostra Regina del Cielo.
Una PASSEGGIATA RACCONTATA che ci ha ricordato storie vere e romanzate e che ci ha portato a passeggiare nei nostri luoghi del cuore, che son diventati così scenari adatti e particolari per il nostro racconto drammatizzato di CUORE di MADRE. Nostro fantastico “condottiero”, in questo percorrere di strade e di storia, è stato il qualificatissimo e bravo Nino Aversa che, sapientemente e con un pizzico di passione e di conoscenza in più, ha saputo accattivare i tantissimi entusiasti e volenterosi partecipanti. Il caro don Antonio Parlato, parroco di Trinità, ci ha aperto le porte della Chiesa e soprattutto quelle del suo cuore e ci ha messo così tanto a nostro agio che siamo riusciti ad esprimerci alla meglio, offrendo di noi stessi la parte migliore. Senza la collaborazione della cara Annamaria Costagliola, fantastica organizzatrice e fautrice di una favolosa “macchina da guerra”, avrei potuto fare poco così come senza la professionalità tecnica e la generosità di Antonio Pane non avremo avuto la possibilità di poter godere di effetti speciali che ci hanno provocato commozione e intensa partecipazione. GRAZIE.
Il mio grazie affettuoso e compito va a tutti gli attori che con tanta disponibilità hanno voluto portare il loro contributo, impegnandosi al massimo ed anche in poco tempo, riuscendo a personalizzare il personaggio a loro affidato in maniera simpatica ed autentica, rispettando quanto più possibile quei tratti salienti che ritroviamo delineati nel romanzo dello scrittore stesso. Annarita Sabatino è stata unica ed irripetibile nella sua magistrale interpretazione di Fortuna, madre completamente dedita, in anima e corpo, alla sua famiglia, ma anche donna ferita e scossa nella ragione per un dolore che spesso è diventato incontrollabile. Rosa Ponticorvo ha impegnato tutta la sua verve artistica, la sua simpatia e la sua esperienza recitativa per poterci offrire un personaggio garbatissimo e divertente, ricco di frizzante popolarità. Luigi Ruggiero e Giuseppe Russo, rispettivamente nei panni di don Ciccio e del Parroco della SS. Trinità, hanno magistralmente caratterizzato i loro due personaggi, presentandoceli con puntuale corrispondenza al romanzo stesso, arricchendoli di umana simpatia e di una azzeccata sfumatura di una napoletanità genuina. Sfumatura di innata simpatia e di vigore scenico che non è mancata nel personaggio di don Raffaele, il portalettere, interpretato con spontaneità e leggerezza da Tonino Ponticorvo. Lo stesso è stato anche per Giuseppe Esposito, che con abnegazione e adattamento alle esigenze di copione, ha presentato il suo Francesco, papà del protagonista Roberto, non tralasciando attenzioni, movimenti ed espressività pur quando era collocato in secondo piano. Degna del vero teatro di classe e meritevole di ammirazione è stata la interpretazione di Antonio Bagno, che con trepidazione e sentimento ha impersonato il giovane soldato, costretto a partire per il fronte e a vivere lontano, in Abissinia, storie tragiche. Dolcissima e grande attrice in erba è stata la piccola Lucia Fattorusso che senza difficoltà o ingombrante timidezza ci ha fatto vivere la bellezza spigliata della piccola Fortuna, innamorata ed attratta dal giovane poeta inglese Robert Browning, che è stato interpretato da un elegante e finissimo Pasquale Santovito che ha impregnato il dialogo di gradevole atmosfera anglosassone. Abbiamo poi registrato in questa nostra storia un esordio positivo per la giovanissima Manuela Cappiello, che con entusiasmo ha partecipato a questo nuovo esperimento di recitazione così come una conferma è stata la performance di Maria Antonia Lauro che, grazie alla sua sensibilità e alla bravura del saper comunicare anche solo con lo sguardo, ha delicatamente interpretato il ruolo della Madonna, emozionando.
Quante bravure messe insieme, soprattutto quanta partecipazione sentita! In Chiesa poi abbiamo avuto in più l’opportunità di poter gustare ancora meglio questo evento grazie alla bellezza dei Canti eseguiti dal Coro della Chiesa e dal maestro Katia Veniero, che lo dirige magistralmente.
Un doveroso grazie va anche alla Protezione Civile che ci ha protetti e accompagnati.
Grazie, grazie a tutti, voglio abbracciarvi come la cara Fortù, in ultimo, ha abbracciato il figlio, Roberto, al suo ritorno, alzando gli occhi al cielo e posando il suo sguardo su quel CUORE di MADRE. Un abbraccio ed un grazie ai 100 è più partecipanti intervenuti».
(foto di Luigi Iaccarino)