Preziosa reliquia del Beato Bonaventura torna a Ravello, era stata messa in vendita su Ebay

Ravello. I frati minori del Convento di San Francesco sono riusciti a recuperare una reliquia del Beato Bonaventura da Potenza che era stato messo in vendita su Ebay con una base d’asta di 300 euro.
A scoprirlo don Angelo Mansi, parroco del Duomo di Ravello, che ha subito segnalato l’inserzione a fra Marcus Reichenbach che ha acquistato l’oggetto sacro in prelazione contattanto direttamente il venditore Raffaele Bonito che si è dichiarato disposto a donare la preziosa reliquia al luogo di provenienza.
Bonito ha ereditato la casa di Monsignor Domenico Ramaschiello, vescovo di San’Agata dei Goti, avendone sposato la pronipote. Al momento di restaurare l’abitazione, nello spostare un’antica statua mariana Bonito ha trovato sotto la base tre reliquie, una della delle quali appartenente al Beato Bonavantura consistente in un frammento del corpo custodito in una teca in stagno di forma ovale con vetro di protezione, bordi in filigrana torciglioni e con parziale sigillo in ceralacca con fili serici intatti.  Al suo interno la reliquia è contornata da decori in carta antica dorata e filo d’oro. Di recente i coniugi Bonito si sono recati a Ravello per consegnare il cimelio nelle mani di fra Marcus il quale ha provveduto a collocare il certificato di autenticità in una teca per una migliore conservazione. Sarà custodita nel memoriale in cui sono conservati ed esposti tutti i cimeli del Beato.
Il Beato Bonaventura è nato a Potenza nel gennaio 1651 ed è morto a Ravello il 26 ottobre 1711. Il suo corpo dimora sotto l’altare maggiore del convento di San Francesco. Il suo nome da laico era Antonio Carlo Gerardo ed entrò tra i Minori conventuali a 15 anni. Pur non essendo dotto, colpiva anche per la profondità teologica della sua predicazione. A lui sono attribuiti numerosi prodigi. Vide l’anima della sorella salire in cielo, guarì un lebbroso. A Napoli, nel convento di Sant’Antonio a Porta Medina, il suo misticismo si manifestò con numerose elevazioni da terra. All’inizio del 1710, ormai vecchio e malato, con i postumi di una cruenta operazione chirurgica per una cancrena ad una gamba, subita a Napoli, fu inviato al convento di Ravello e se lui non poteva scendere fra gli abitanti della divina Costiera erano questi che a frotte salivano al convento per ricevere conforto, attratti dagli innumerevoli prodigi che operava ed a Ravello morì il 26 ottobre del 1711, fra il pianto popolare e con il suono delle campane sciolte in un concerto di gloria. Beatificato da papa Pio VI il 26 novembre 1775.
Domani, giovedì 26 ottobre, si celebra la memoria liturgica del Beato Bonaventura e la reliquia sarà esposta durante la Santa Messa delle 11.00 presieduta dal ministro provinciale dei minori conventuali fra Cosimo Antonino. La presenza dei coniugi Bonito sarà un segno tangibile di gratitudine da parte della comunità religiosa per la loro generosità e disponibilità.

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