Questione licenze NCC, la soluzione? La politica ce l’ha in tasca

11 ottobre 2023 | 19:39
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Questione licenze NCC, la soluzione? La politica ce l’ha in tasca

Riportiamo una riflessione di Massimiliano Cuomo, consigliere comunale di opposizione di Agerola, in merto alla spinosa questione delle licenze NCC, insufficienti numericamente. Il problema, come Positanonews ha scritto, si pone a Positano, dove ce ne sono solo 10 su una esigenza di almeno 300, ma anche ad Amalfi, Sorrento, Costiera amalfitana e Penisola Sorrentina. E’ un argomento molto interessante .

Il compito della politica è quello di ascoltare i cittadini e tentare di risolvere i loro problemi o interpellare le autorità competenti per portarli a conoscenza di questi problemi.
In qualità di consigliere comunale in questi giorni ho ascoltato degli amici, nello specifico titolari di aziende NCC, che mi hanno manifestato un grosso disagio.
Prima di andare ad esporre il problema nello specifico ci tengo a sottolineare che gli NCC sono una categoria e una risorsa vitale non solo per il nostro paese ma per tutta la regione Campania in quanto generano servizi, amplificano l’indotto e creano molteplici posti di lavoro. Questo settore,infatti, coinvolge una serie di attività e servizi correlati, il che significa che l’indotto economico non riguarda solo le entrate dirette delle aziende NCC, ma anche altri settori, ovvero, veicoli e manutenzione, combustibile e lubrificanti, settore alberghiero e turistico, ristorazione e intrattenimento, turismo e commercio locale, posti di lavoro e via discorrendo.
Quindi questa categoria va incentivata e non ostacolata.
In questi giorni alcuni amici, portavoce di molti loro colleghi, hanno manifestato un certo malessere.
Le autorizzazioni, rispetto alla richiesta, sono poche e l’Inerzia di molti comuni nell’ erogare nuove licenze costringe molti imprenditori a prenderne da comuni di altre province, che spesso hanno poco a che fare con il turismo, pur di poter lavorare. Inoltre la rognosa questione del foglio di servizio rende molti lavoratori poco sereni e tranquilli.
Ma allora cosa fare ?
La norma che disciplina questo servizio è la L. 15-1-1992 n. 21, che ha subito delle modifiche negli anni ma che purtroppo reca ancora dei vulnus da superare. In questi giorni il Governo sta finalmente tentando di migliorare la questione NCC – TAXI ma a mio parere va fatto un ulteriore passo avanti.
Il problema maggiore emerge al punto 3 della legge in esame ovvero:

“La sede operativa del vettore e almeno una rimessa devono essere situate nel territorio del comune che ha rilasciato l’autorizzazione. È possibile per il vettore disporre di ulteriori rimesse nel territorio di altri comuni della medesima provincia o area metropolitana in cui ricade il territorio del comune che ha rilasciato l’autorizzazione, previa comunicazione ai comuni predetti, salvo diversa intesa raggiunta in sede di Conferenza unificata entro il 28 febbraio 2019. In deroga a quanto previsto dal presente comma, in ragione delle specificità territoriali e delle carenze infrastrutturali, per le sole regioni Sicilia e Sardegna l’autorizzazione rilasciata in un comune della regione è valida sull’intero territorio regionale, entro il quale devono essere situate la sede operativa e almeno una rimessa”.
Da quì emerge un chiaro problema di territorialità a chi ,per ovvi motivi lavorativi, è costretto a operare fuori provincia in cui possiede la licenza. Ma se da una parte questa norma genera un problema, d’altra parte suggerisce una soluzione.
Infatti la norma dice che:

Per le sole regioni Sicilia e Sardegna l’autorizzazione rilasciata in un comune della regione è valida sull’intero territorio regionale, entro il quale devono essere situate la sede operativa e almeno una rimessa.
Allora perché non equiparare tutte le regioni al modus operandi previsto per Sicilia e Sardegna ? Rendendo le licenze valide a livello regionale e non più solo provinciale.
In questo modo il problema è risolto all’origine.
Un’altra soluzione potrebbe essere l’istituzione di bandi specifici per chi possiede autorizzazioni di altri comuni di consegnare le proprie licenze al comune che l’ha erogata ottenendone una presso il comune dove si ha la sede principale e in cui si lavora.

In questi giorni sarò in contatto con consiglieri regionali, parlamentari e membri del Governo per porre alla loro attenzione questo problema, sperando si riesca a risolverlo nel migliore
dei modi.