Sorrento, scarichi fognari e puzze lungo le colline, un problema da affrontare
Salvatore Caccaviello punta il dito sulle condotte idriche , ma anche su chi scarica nei rivi (Redazione)
Un ulteriore appello all’Assessorato e alle Autorità preposte, affinché si intervenga e si metta fine ad un fenomeno che non fa onore alla nostra città e al nostro rinomato territorio. Urge una operazione di controllo degli innumerevoli scarichi, spesso abusivi, nei vari corsi d’acqua e nella fogna bianca, applicando la normativa vigente, con eventuali operazioni di Polizia Idraulica suggerite già all’epoca dalle Associazioni ambientaliste e dalla Regione Campania.
Sorrento –“Siente, sie’ sti sciure arance:Nu profumo accussì fino .Dinto ‘o core se ne va”, quelli che sono rimasti nella storia come versi che invitavano colui o colei a ritornare in una terra , Sorrento, quella dell’amore, dove tutto era perfetto compreso gli odori provenienti dai giardini, durante tutta l’estate del 2023, ha fatto a cazzotti con una dura e intollerabile realtà. Un fetore nauseabondo, acre e disgustoso, troppo spesso ha caratterizzato le notti sorrentine lungo tutto il territorio collinare e più volte rilevato anche da Positanonews. Un fenomeno che, inutile dirlo, spesso ha rovinando le serate dei cittadini residenti e dei tanti turisti che hanno visto condizionate quelle che potevano essere indimenticabili serate presso le belle terrazze delle nostre rinomate strutture alberghiere. Spesso già di prima sera, si è registrato un fetore insopportabile, che avvolgeva l’intero territorio. La puzza che in un primo momento si pensava fosse da imputare ad un episodio sporadico, con il passare delle notti e dei giorni è diventata una costante. Proprio perché tale fenomeno si evidenzia puntualmente di notte e in prossimità dei corsi d’acqua, potrebbe essere imputato a scarichi abusivi, provenienti da civili abitazioni nonché da strutture turistiche (spesso irregolari) e dirottati nei vari rivoli che caratterizzano la parte collinare del territorio. Ultimamente, da più parti, i cittadini e imprenditori (quelli onesti e perbene) chiedono di porre rimedio a tale vergognosa situazione cercando di capire a cosa sia dovuto tale fenomeno e semmai cosa di notte viene scaricato nei nostri rivoli e anche nella fogna bianca.
Visto che la problematica inquinamento, con dibattiti e manifestazioni, continua ad essere prepotentemente di attualità anche a Sorrento, sarebbe opportuno prendere in considerazione anche tale situazione che inspiegabilmente parrebbe però passare sottobanco. Di recente, a livello territoriale, in quello che è stato definito il Green Deal dei comuni della penisola sorrentina, si è assistito alla formazione di un tavolo tecnico multilaterale per la tutela del mare che al primo appuntamento hanno visto coinvolti le varie Amministrazioni peninsulari in sinergia con Gori, Arpac, Asl Na 3Sud e Capitaneria di Porto. Oggetto della sessione è stata l’analisi delle criticità strutturali inerenti la risorsa mare che ultimamente è stata troppo spesso sotto i riflettori con conseguenti divieti di balneazione. Un evento che ha visto la partecipazione dell’Assessore all’Ambiente, dott.ssa Ilaria Di Leva e il presidente del consiglio, Luigi Di Prisco che, tra l’altro, hanno tenuto a sottolineare come l’inquinamento marino sia direttamente collegato agli scarichi fognari e pertanto necessita una mappatura e un rigoroso cronoprogramma di intervento e una nuova metodologia di lavoro. Ora oltre alle varie problematiche relative alla condotta fognaria, alla luce di determinate situazioni, sarebbe opportuno concentrarsi anche e soprattutto sugli scarichi nei rivoli . Ovvero monitorare il territorio anche a monte per salvaguardare un bene prezioso come il mare. Urgerebbe pertanto una operazione di controllo degli innumerevoli scarichi nei vari corsi d’acqua, compreso la fogna bianca. Adoperandosi in modo concreto, applicando le normative vigenti ,con operazioni di Polizia Idraulica suggerite e messe in pratica già all’epoca (2014) dalle Associazioni ambientaliste e dalla Regione. Non si chiede di poter ritornare ai tempi in cui Ernesto e Giambattista De Curtis, con il loro inno, magnificavano le bellezze della nostra Città (anche perché i famosi giardini di aranci e limoni ormai rappresentano sempre più una rarità) ma quando meno sperare che il nuovo corso intrapreso dall’Assessorato preposto possa comprendere anche il dare una soluzione, debellando definitivamente un assurdo e primitivo modo di fare che , inutile dirlo, rappresenta una ulteriore componente dannosa per l’economia turistica locale. – 02 ottobre 2023 – salvatorecaccaviello