A star is born, del 2018, ha segnato tante cose: l’esordio alla regia di Bradley Cooper, il primo ruolo da protagonista di Lady Gaga, la nascita di un tormentone. E il gossip più seguito dello star system negli ultimi anni.
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Il film, terzo remake di È nata una stella (la prima versione è del 1937), va in onda questa sera, martedì 15 settembre, su Canale 5 alle 21.20, in prima visione deluxe. Presentato fuori concorso e accolto con favore alla Mostra del Cinema di Venezia, A star is born ha fatto poi incetta di candidature e premi, conquistando tra gli altri un Oscar per la miglior canzone (su otto nomination) e un Golden Globe.
E il botteghino? Sfondato. Con un budget di soli 36 milioni, il film ne ha incassati quasi 426 in tutto il mondo.
La trama
Bradley Cooper interpreta Jackson Maine, famoso cantante country rock in declino che combatte contro la dipendenza da alcol e droghe. Capitato in un bar alla fine di uno spettacolo, Jack assiste alla performance di Ally (Lady Gaga), cameriera e cantautrice che non riesce a sfondare perché considerata poco attraente per lo show business. Convinto del talento e della bellezza della donna, la rockstar le propone di salire sul palco con lui durante uno dei suoi concerti e Ally, dopo qualche resistenza, accetta l’invito.
Cantano insieme un brano Shallow e, inutile dirlo, i due finiscono per innamorarsi. Dopo aver deciso di partecipare alla tournée di Jackson, la carriera artistica di Ally sembra prendere il volo. Le viene offerto un contratto discografico e il suo produttore la spinge verso sonorità più pop, si esibisce al Saturday Night Live e conquista riconoscimenti. E mentre lei prosegue sulla via del successo, la vita di Jack sembra sgretolarsi.
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Una stella, tanti remake
“È nata una stella”, primo remake del 1954 con Judy Garland e James Mason
Se il canovaccio di base (l’amore tra una stella nascente, appunto, e una in declino) si è ripetuto quattro volte in più di ottant’anni, un motivo ci sarà. Saranno i toni da mélo, sarà che la storia è un grande classico, sarà il fascino da sogno americano e il dramma della fama che porta alla rovina. Fatto sta che questa trama rimane una delle preferite di Hollywood, dagli anni Trenta a questa parte.
La prima pellicola di È nata una stella, con Janet Gaynor e Fredrich March, risale al 1937 (ma già si ispirava ad un’altra opera del 1932 A che prezzo Hollywood?) e si è guadagnata un premio Oscar per il miglior soggetto. Il primo remake invece arriva nel 1954: questa volta è un musical (con le musiche di Ira Gershwin) e i volti dei due sfortunati amanti sono quelli di Judy Garland e James Mason. Più di vent’anni dopo, nel 1976, toccherà a Kris Kristofferson e Barbara Streisand, che con questo film vince l’Oscar per la miglior canzone originale insieme al compositore Paul Williams.
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La colonna sonora di A star is born
Su 34 tracce della colonna sonora, 19 sono scritte e interpretate da una (ovviamente) eccezionale Lady Gaga e da Bradley Cooper che, per non essere del mestiere, se la cava niente male con le vocalità del genere country. E per la parte ha studiato, parecchio, con vocal coach e musicisti.
Le canzoni sono sempre registrate senza sovraincisioni e dal vivo – alcune scene del film sono state girate addirittura durante il Coachella, famosissimo festival musicale californiano – e sono nate da collaborazioni con diversi artisti country tra cui Lukas Nelson, figlio del musicista Willie Nelson.
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Bradley e Gaga sul red carpet del Festival di Venezia. (Getty Images)
La colonna sonora, che con i suoi testi diventa parte integrante della narrazione, ci ha messo poco a parcheggiarsi in cima alle classifiche, trainata anche dai singoli estratti, tra cui Alway Remember Us This Way e I’ll Never Love Again. Ma per molti la gemma più brillante è la lead-track Shallow, premiata come miglior canzone agli Oscar 2019. E anche grazie all’esibizione di Cooper e Gaga durante la premiazione, il brano è schizzato al primo posto in classifica.
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La performance agli Oscar, i gossip e le smentite
Prendete un testo struggente, cantato testa a testa, aggiungeteci l’alchimia tra i due, sul palco e non, e una manciata piena di sguardi amorevoli. Si ottiene certamente una performance da brivido, ma anche una buona dose di gossip. Se già prima ribollivano le speculazioni su una possibile relazione tra i due (Lady Gaga ai tempi era fresca di rottura col futuro sposo Christian Carino), la notte degli Oscar ha alzato di non poco la fiamma e internet è impazzito.
E dopo le moviole degli abbracci rigidi e falsi tra Germanotta e Irina Shayk, è arrivata la notizia della rottura tra la modella e l’attore a soffiare sui tizzoni. Il tifo per la coppia Gaga-Cooper non dava cenno di scemare, alimentata dalle voci di una presunta convivenza, finchè lo scorso ottobre non è arrivata la smentita ufficiale. La stessa Lady Gaga ha confermato in un’intervista che quel glorioso duetto agli Oscar non era altro che una montatura. Tutto orchestrato, nei minimi dettagli, un modo per mantenere vivo l’interesse sul film facendo credere a tutti che dietro ci fosse qualcosa di più. Ci siamo cascati in tanti.