Abbandono e dispersione scolastica. Il punto della situazione lo fa il nuovo Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, il Dottor Giovanni Galano.
Ieri si è svolto al Centro Direzionale di Napoli, salone Nassiriya, promosso dal neoeletto Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, il dott. Giovanni Galano, il convegno dal titolo “Raccontare il Futuro”.
Si è discusso di uno dei più importanti temi che coinvolgono lo scenario nazionale dei giovani: l’abbandono e la dispersione scolastica. I dati che emergono sono preoccupanti: il 48% degli alunni in Campania viene segnalato alle autorità giudiziarie competenti nonostante numerosissimi interventi ed investimenti economici che da anni la Regione finanzia alle scuole, per promuovere attività e diversificare l’offerta formativa.
Sono intervenuti ai lavori l’On.le Lucia Fortini, Assessore Politiche Sociali della Regione Campania; l’On.le Gennaro Oliviero Presidente del Consiglio Regionale; l’On.le Bruna Fiola, Presidente Commissione Politiche Sociali Istruzione Cultura; il Dottor Giovanni Galano nuovo Garante per i Diritti dell’Infanzia e l’adolescenza; il Dottor Ettore Acerra, Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale; la Dottoressa Patrizia Imparato, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Salerno che per molti anni ha lavorato presso il Tribunale di Napoli; il Professor Raffaele Sibilio, Docente di Sociologia presso l’Università Federico II; e il Dottor Antonio Gialanella, Procuratore Generale della Repubblica presso laq Corte di Appello di Napoli.
Nella platea era presente anche il neodirettore dell’Azienda Speciale Consortile ATS NA33 – Dottor Andrea Di Fiore – che ha invitato il nuovo Garante, dottor Galano, a discutere di tali fenomeni anche nel territorio della Penisola Sorrentina. Odio sociale, intolleranza etnica, violenza, dipendenza, alcool, bullismo e cyberbullismo, e molte altre problematiche devono essere affrontate per evitare che situazioni di disagio e devianza giovanile possano restare nascosti. “I dati della Regione sono allarmanti – dice il dottor Di Fiore – e anche la Penisola Sorrentina deve stare allerta e scorgere ogni manifestazione del disagio giovanile; dobbiamo intervenire fattivamente per prevenire situazioni critiche ed accrescere la rete della comunità educante, lavorando e investendo con continuità, senza passi indietro, in coerenza con gli obiettivi ministeriali e regionali, anche attivando interventi innovativi e più prossimi al linguaggio giovanile.
L’Onorevole Bruna Fiola informa i presenti che a breve sarà in funzione una piattaforma on-line: “ è stata approvata da poco, con delibera regionale, una piattaforma a cui potranno collegarsi tutte le scuole per segnalare le evasioni scolastiche in modo da rendere più agevole il lavoro dei Dirigenti e, soprattutto, avere contezza immediata della situazione. Ciò permetterà, sicuramente, interventi tempestivi da parte delle autorità coinvolte come i Servizi Sociali territoriali, le Procure e tutti gli Enti interessati; lo scopo è quello di fare prevenzione per ridurre al massimo tal fenomeni”.
L’Onorevole Lucia Fortini ribadisce che la sinergia degli interventi tra tutti gli attori è sempre necessaria e il sostegno ai giovani non va fatto solamente all’interno delle scuole ma che, il fenomeno dell’abbandono scolastico, va guardato in un raggio più ampio coinvolgendo in primis le famiglie e concretizzando gli interventi con azioni mirate atte a garantire ai giovani opportunità formative subito spendibili nel mondo del lavoro.
Il Dottor Ettore Acerra, dell’Ufficio regionale scolastico, ci fornisce un quadro preciso dei report pervenuti in regione per l’anno scolastico 2021/22. I dati ci mostrano un trend positivo in questa annualità nel primo ciclo della scuola: si rileva un tasso pari allo 0,5%. “Ciò significa che il primo ciclo regge bene – riferisce di dottor Acerra – anche se le cifre salgono di molto quando si parla di secondo ciclo d’istruzione in quanto vediamo aumentare le frequenze saltuarie e le assenze ripetute, che sono un campanello d’allarme ben preciso e spesso preannunciano la fuoriuscita completa dei ragazzi dal circuito scolastico”; “parliamo del 25% e a volte anche del 50% di assenze dei giovani delle scuole secondarie di secondo grado” – “ e per questo che dovremmo intervenire con una politica scolastica di orientamento non solo informativo ma soprattutto formativo. Senza parlare poi del problema della “dispersione implicita” che riguarda tutti quei ragazzi che, pur diplomandosi, in realtà, non acquisiscono adeguate competenze. Per questo motivo molto spesso restano ai margini del modo del lavoro che oggi richiede sempre più know-how di base. Parliamo di competenze che solo la scuola può offrire, non solamente attraverso le lezioni frontali ma soprattutto grazie ad una serie di attività connesse che forniscono specifiche abilità”.
“Oggi i ragazzi hanno bisogno che noi adulti mostriamo più concretezza” riferisce la Dottoressa Patrizia Imparato – Procuratore della Repubblica che, in prima persona ha partecipato alla stesura del cd “Decreto Caivano” (DL 123/23 Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché’ per la sicurezza dei minori in ambito digitale. La Imparato, citando una frase di Victor Hugo, ricorda a tutti che:” chi apre la porta di una scuola chiude una prigione” perché l’impegno scolastico la passione e la motivazione allo studio tengono lontani i nostri giovani dai modelli devianti.
Il Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza – il Dottor Giovanni Galano- ricordando questo giorno celebrativo dell’infanzia e dell’adolescenza, ribadisce la necessità di creare una rete istituzionale a supporto dei giovani e che in questi pochi giorni di mandato ha avuto la possibilità di farsi già un quadro ben preciso della situazione grazie ai dati raccolti. “ciò mi darà la possibilità di mettermi subito a lavoro, creando dei modelli operativi funzionali che abbiano la possibilità di ridurre il disagio giovanile a tutto tondo”.
In definitiva il quadro che emerge a livello Regionale è la necessità di una programmazione e riprogrammazione della didattica che implica da un lato la concreta collaborazione tra vari uffici, politiche sociali, ufficio scuola etc e dall’altro uno sguardo al mondo dei giovani per comprendere al meglio le loro esigenze. Al convegno si è parlato di giovani e della loro difficoltà di aderire a modelli didattici stereotipati che poco li rappresentano e che per nulla aderiscono alla velocità con la quale si muove la nostra società. Bisogna prima chiedersi cosa i nostri ragazzi devono FARE e solo successivamente cosa devono APPRENDERE tra i banchi di scuola, altrimenti l’istruzione che riceveranno rischia di restare avulsa dal contesto lavorativo. È necessario progettare per competenze per creare una scuola che soddisfi appieno i bisogni dei giovani e risponda al meglio alle sfide che ogni giorno devono affrontare.