Come riconoscere un rapporto tossico? Dopo la scomparsa di Giulia Cecchettin Positanonews lo chiede allo psicologo della Rai Stefano Pieri
Una nostra esclusiva intervista in un podcast (che trovate in calce all’articolo). Come riconoscere un rapporto tossico? Dopo la scomparsa di Giulia Cecchettin Positanonews lo chiede allo psicologo della Rai Stefano Pieri. Il giornale online della Costiera amalfitana e Penisola sorrentina ha voluto approfondire questo tema con un nostro grande amico, oltre che grande esperto dei giovani. Stefano Pieri è conosciuto anche come psicologo di strada ed ha fatto tanti progetti di successo con le scuole, tra cui in penisola sorrentina con l’Alberghiero di Vico Equense.
La tragica scomparsa di Giulia Cecchettin rimarrà al centro dell’attenzione per un periodo prolungato. Un processo è in corso per esaminare attentamente le circostanze delle sue ultime ore, con particolare attenzione alla valutazione del profilo psicologico di Filippo Turetta, l’ex fidanzato ora sotto custodia dopo una fuga che lo portato ad attraversare i confini tedeschi. Tuttavia, l’enigma che avvolge questo caso ha già assunto una dimensione più ampia.
In queste ultime ore migliaia di persone stanno condividendo riflessioni e testimonianze, cercando di interpretare questa vicenda con una prospettiva più estesa. Il contesto di patriarcato, la presunta cultura dello stupro e il fattore gelosia sono emersi come temi significativi, amplificati anche dalle dichiarazioni di Elena, la sorella della vittima. L’omicidio di Giulia sta diventando un caso che trascende i confini della cronaca nera televisiva, assumendo contorni più complessi e profondi.
A parlarne con noi di Positanonews c’è Stefano Pieri, psicologo della Rai.
Nella complessa danza delle relazioni umane il concetto di autonomia affettiva emerge come una chiave fondamentale per la costruzione di rapporti sani e appaganti. L’importanza di insegnare questo concetto già nei primi anni di vita diventa cruciale per evitare che, crescendo, i ragazzi e le ragazze si trovino intrappolati in dinamiche relazionali dannose.
Se si instaura un legame di dipendenza tra genitori e figli fin dalla prima infanzia è probabile che, con il passare degli anni, gli adolescenti cerchino configurazioni affettive meno vincolate e più orientate verso l’autonomia. Se non si sviluppa l’autonomia emotiva sin dai primi anni diventa difficile pensare che un ragazzo o una ragazza possano sentirsi liberi all’interno di una storia affettiva.
Il problema della dipendenza emotiva risulta essere cruciale nell’adolescenza. Se un giovane arriva all’età di 14, 15 o 16 anni senza aver risolto questa dipendenza, si riflette negativamente sulla sua autostima e sulla capacità di riconoscere segnali che creano forme di dipendenza nelle relazioni. Senza un lavoro significativo per risolvere questo problema, diventa arduo per un adolescente sentirsi veramente libero all’interno di una storia.
Prima di iniziare una relazione è essenziale comprendere che questa potrebbe finire. Se si nega questa possibilità si rischia di creare relazioni tossiche, soprattutto tra adolescenti. La libertà di entrare ed uscire da una storia è fondamentale per costruire relazioni sane. La dipendenza emotiva impedisce la formazione di legami significativi e impedisce di parlare di affettività sana.
Un esempio triste di come la dipendenza possa trasformarsi in tragedia è rappresentato dai casi di stalking. La mancanza di autonomia emotiva può portare a un attaccamento ossessivo, rendendo impossibile per la vittima vivere la propria vita in modo libero e sereno.
L’educazione alla libertà emotiva dovrebbe iniziare a scuola. I bambini, i ragazzi e gli adolescenti devono imparare che è meraviglioso sentirsi liberi di vivere una storia, ma anche liberi di modificarla o terminarla. Il fidanzamento non è un contratto per la vita, ma un periodo per esplorare e capire se la relazione è davvero ciò che si desidera.
È fondamentale distinguere l’innamoramento dall’amore. Mentre l’innamoramento può spingere a possedere l’altro, l’amore è libertà. La possessività è un segnale di allarme: quando un partner vuole a tutti i costi, si deve prestare attenzione. La comunicazione sana con genitori, insegnanti e amici che sanno ascoltare e consigliare diventa il baluardo contro dinamiche relazionali malsane.
In conclusione, educare alla libertà emotiva sin dall’infanzia è un investimento per costruire relazioni appaganti e prevenire tragedie legate alla dipendenza affettiva. La consapevolezza e la comunicazione sana sono le chiavi per un futuro emotivamente equilibrato.