Concessioni balneari: annullata dalla Cassazione la sentenza del Consiglio di Stato su proroga al 2033

Continua ad essere incerta la questione delle concessioni demaniali.
La Corte di Cassazione si è pronunciata nuovamente, dopo l’udienza del 24 ottobre aumentando la confusione sul piano dell’ordinamento interno, La domanda a cui dare una risposta: è legittima la proroga delle concessioni, come indicava la legge finanziaria del 2018, fino al 2033?
Tale proroga era già superata dall’intervento legislativo del governo Draghi, poi del governo Meloni che aveva posto alla fine del 2024 il termine massimo per la vigenza delle attuali concessioni, con una precisazione: le concessioni attuali sarebbero rimaste valide fino al rilascio delle nuove. Durante la conversione del decreto in legge il Capo dello Stato aveva manifestato tutte le sue perplessità.
Attendendo la sentenza della Cassazione, il governo ha, con un tavolo tecnico tra ministeri e associazioni di categoria, fatto una mappatura delle coste, assegnando solo un terzo circa della linea di costa, senza diversificare tra regioni, tra sabbiosa, rocciosa, miste e senza considerare, inoltre, che la costa per sua natura è soggetta a continua erosione e non tutta fruibile per metterci lettini e ombrelloni.
Oggi non è un miraggio pensare che L’Italia potrebbe rientrare in una procedura di infrazione ed avere una multa dall’Unione Europea.

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