Fresco di Stampa. IL CORTILE NELL’ARCHITETTURA MEDITERRANEA di Ali Abu ghanimeh

Ali Abu ghanimeh, professore  della facolta di Architettura dell’Università di Dean School of Engineering – Univ. of Jordan, amico della redazione cultura di Positanonews, ha pubblicato un preziosissimo volume dedicato alla corte interna delle abitazione di tutto il Mediterraneo, dall’antica Roma ai giorni nostri. Dall’Atrium alla corte  interna del palazzo, uno studio a 360°, ricco e completo di contributi provenienti da tutte le nazione del bacino mediterraneo. Ne pubblichiamo alcune pagine per mostrare l’analisi e la lettura dei manufatti esistenti ed eventualmente da progettare, di questo importante spazio delle case, la traduzione dall’inglese è effettuata con i dispositivi internet, per cui alcuni termini non sono particolarmente appropriati. Bellissima anche la copertina che sintetizza le architetture mediterranee.  

Prefazione IL CORTILE NELL’ARCHITETTURA MEDITERRANEA
La corte nella cultura mediterranea
“C’è un Mar Mediterraneo, un bacino che unisce una dozzina di paesi. Gli uomini che sbraitano nei caffè-concerto della Spagna, quelli che bighellonano nel porto di Genova, sulle banchine di Marsiglia, la razza curiosa e forte che vive sulla nostra coste, provengono tutti dalla stessa famiglia.Quando si viaggia in Europa, scendendo in Italia o in Provenza, ci si ritrova con un sospiro di sollievo, uomini cenciosi e quella vita intensa e colorata che tanto conosciamo.Ho trascorso due mesi in centro Dall’Europa, dall’Austria alla Germania, chiedendomi da dove venisse quella strana angoscia che mi pesava, quella sorda inquietudine che mi abitava. L’ho capito da poco. Tutti erano sempre abbottonati fino al collo. Non sapevano mollare la presa .Non conoscevano la gioia, così diversa dalla risata”.Albert Camus, Lezioni e discorsi [1937-1958]
Non è impresa facile provare a introdurre, con alcune considerazioni sensate, un volume che raccoglie testi densi e profondi come quello sull’insediamento nel quartiere Al-Amin, nella vecchia Damasco, di Abir Arkawi, Omniya Sheikha o quello di Abeer Alsoub sui cortili degli edifici giordani contemporanei o di Dana K. Sweidan su Zgharta, una casa a corte libanese. L’argomento tiene insieme il liquido amniotico rappresentato da Mediterraneo (Claudio Magris) e il sintagma espresso dalla corte che risale alla notte dei tempi.
Predrag Matvejevic nel suo Breviario ricorda che l’espressione Mediterraneo, il Mare Nostrum, racchiude infiniti significati, a partire dallo stile dei porti, dall’addolcimento dell’architettura sui profili delle coste, dalla conoscenza materiale che sta alla base della cultura del ulivo e vino. E ancora, dalla diffusione delle religioni, dalle tracce della civiltà araba ed ebraica, e prima ancora fenicia, greca e romana; da lingue che cambiano nel tempo e nello spazio.
La corte evoca invece un archetipo che appare nel momento di passaggio dal nomadismo alla civiltà sedentaria. Si manifesta con l’invenzione del labirinto, utilizzato per domare il toro e favorirne l’allevamento. Rappresenta quindi l’ascesa della civiltà palatina e l’invenzione delle città. Il cortile, spazio coperto dal cielo all’interno del perimetro di un edificio, porta luce e aria negli ambienti ad esso prospicienti (Treccani). Il luogo chiuso del recinto, in Sicilia si chiama “baglio”, uno spazio aperto dove prende forma la struttura residenza-lavoro del fondo agricolo siciliano. Quella struttura evoca la casa a corte romana, ma anche la casa chiusa della cultura e delle origini maghrebine, l’una non esclude l’altra, anzi entrambe le origini sanciscono l’appartenenza ad un’unica comune tipologia mediterranea (Francesca Fatta). Va oltre la rappresentazione di un semplice elemento architettonico divenendo, come la piazza, un cuscino d’aria, un vuoto che racchiude un ecosistema sociale e umano che, nel corso della storia, ha avuto un ruolo significativo nella vita delle culture del bacino del Mediterraneo e continua a farlo oggi (Ali Abu Ghanimeh).
Nel 1954 Alvar Aalto scriveva: “Per me l’Italia è intrisa di primitivismo, in modo inaspettato, con un’at-
forma trattiva a misura d’uomo. Una piazza, dalle proporzioni perfette, dove può vivere l’uomo più povero
soluzione migliore di un palazzo di lusso”. Le case, invece, “sono completamente chiuse
dalle strade. Ma dentro ci si apre all’abbondanza di terre fertili e piene di alberi, l’interno è
“perfetto, accogliente, efficiente, funzionale, a misura d’uomo” (Le Corbusier 1931).
Nello spazio del cortile, la cui delimitazione non è ciò a cui una cosa si ferma ma, come riconoscono i greci,
nizzato, è ciò da cui una cosa inizia la sua presenza (Heidegger), si vede che le persone si sentono più vicine
l’ambiente, grazie alla presenza di giardini che permettono alla natura di entrare nelle case. La luce del sole,
il vento, la pioggia cambiano l’aspetto dei cortili grazie alla variazione delle ombre

Prefazione IL CORTILE NELL’ARCHITETTURA MEDITERRANEAxion i prospetti che esprimono i naturali “sbalzi d’umore” (Olivia Longo). Questi vuoti trasmettono la luce naturale negli spazi più profondi e garantiscono un ambiente di vita e di lavoro salubre risparmiando energia, riducendo la necessità di illuminazione artificiale necessaria per le parti interne dell’edificio. Offrono anche la piacevolezza degli ambienti esterni, per prendersi una pausa dalla routine quotidiana o per svolgere attività sociali e culturali, come avviene nel cortile dei Sette Cortili di Favara, in Sicilia, dove il concetto di Genius Loci acquista una nuova dimensione. voce attraverso il Farm Cultural Park, un laboratorio culturale in cui creatività, arte, architettura e innovazione sociale trovano espressione in una dimensione comunitaria capace di concentrare e diffondere un nuovo sistema collettivo di rivitalizzazione urbana (Mariachiara Bonetti). Ivana Passamani identifica giustamente la corte con un piazza privata nel cuore dei palazzi, uno spazio protetto e un guscio dove riposarsi tranquillamente, aprire le finestre e guardare le altre persone che stanno bene. Il cortile e gli ambienti interni di un edificio sono intimamente connessi per l’esistenza del portico, che media gli spazi interni con quelli esterni: grazie a questo filtro architettonico, i colori, la luce, l’aria, i suoni e l’atmosfera si mescolano. Di sicuro interesse, per l’attualità, l’esempio illustrato da Maurizio Oddo di Casa Gilardi, progettata da Luis Barragán (Tacubaya, Messico 1975-1978) segnata da nostalgia e consapevolezza del passato, ma trasfigurata in un’espressione poetica dove Lo spazio del cortile si trasforma in un’estrema sintesi di bellezza, testimoniando l’impalpabile dimensione degli effetti atmosferici: luci e ombre, i riflessi dei colori, gli odori e perfino il rumore del vento. Anche Angelo Vecchio ce ne parla il presente e lo fa attraverso il suo lavoro. Ad esempio Casa a Ricceri, immersa nel paesaggio costiero del Mar Ionio. Gioca sulla trasparenza tra interno ed esterno e rimanda alla domus romana, con al centro un compluvium da cui arriva l’acqua piovana. Gli interni ruotano attorno al cortile, uno spazio ombreggiato da un’Arhontophoenix alessandra, la palma piantata accanto alla piscina che evoca atmosfere esotiche. Purtroppo, come notano Ola Abdullah e Zeinab Abdullah, la scarsa attenzione allo studio e alla documentazione dell’arte della la progettazione dei cortili interni nelle società islamiche ha portato alla scomparsa di una parte significativa di questi, senza che si sia conservata alcuna documentazione. È quindi fondamentale soffermarsi sullo studio di quest’arte che è strettamente legata ad importanti aspetti culturali e sociali. Va sottolineato che la cultura islamica ha rafforzato questo tipo di abitazione in quanto mantiene uno stretto rapporto con la natura e rispetta la privacy della singola abitazione e del suo vicinato. Le dimensioni del cortile e le sue proporzioni variavano notevolmente da una regione all’altra riflettendo le condizioni ambientali specifiche di ciascuna regione, nonché fattori sociali, economici e di pianificazione urbana. La tipologia della casa a corte può essere vista come un progetto “verde” che garantisce un microclima favorevole al caldo torrido del deserto, contribuendo a ridurre il consumo energetico e rappresentando un edificio veramente rispettoso dell’ambiente (Wael Al-Masri). La raccolta di riflessioni contenute in questo il volume è molto utile. Lo possiamo capire anche dal pensiero di L. Ron Hubbard che afferma: La cura del pianeta inizia dal cortile di casa. Mario Pisanixii Autore Introduzione IL CORTILE NELL’ARCHITETTURA MEDITERRANEA Perché questo libro “il cortile nell’architettura mediterranea”?I Mi sono sempre chiesto e continuo a chiedermi quale sia il significato di questo elemento architettonico, il cortile, che esiste ancora nella nostra vita quotidiana nonostante tutti i rapidi cambiamenti e il progresso tecnologico. Ho trascorso la mia infanzia giocando nella casa di mio nonno Salih al- Mustafa al-Tal e la mia virtuosa suocera Khaldiya, e questa casa è stata progettata in stile levantino, con il suo bellissimo cortile circondato da stanze e iwan con facciate in pietra per lo più in bianco e nero, noto come ablaq, e ovviamente noi trovi gelsi, pruni e molti altri fiori, piante e ovviamente l’acqua è disponibile. Durante i miei studi, ricerche e visite alle città arabe ed europee del Mediterraneo, il mio interesse per il cortile è cresciuto come risultato della varietà delle mie osservazioni e della convivenza con molti dei suoi usi, forme e tipologie diverse, con dettagli per lo più simili che potrebbe differire leggermente per colore, materiale o formazione, ma con la stessa idea, ed è persistito nel corso dei secoli. La predisposizione di aree verdi, oltre agli elementi dell’acqua e del cielo, che si riflettono sui pavimenti delle varie materiali, colori e forme attraverso pavimentazioni decorate con piante o forme geometriche, che mostrano l’interazione, l’armonia ambientale e la privacy in cui sono disponibili, rendono il cortile un elemento essenziale e importante della casa del bacino del Mediterraneo. Il cortile è più di un semplice elemento architettonico; è uno spazio architettonico, ingegneristico, ambientale, sociale e umano che ha svolto un ruolo significativo nella vita delle culture del bacino del Mediterraneo nel corso della storia e continua a farlo anche adesso. Incontro e raccoglimento, un elemento chiave per ammorbidire l’atmosfera, un elemento di illuminazione, un elemento che offre privacy, comfort e convivenza in un ambiente piacevole e, naturalmente, la sua apertura verso il cielo crea impressioni diverse nelle diverse ore della giornata e di notte. La preparazione di questo libro (Il cortile nell’architettura mediterranea), che ho iniziato con le mie colleghe Olivia Longo e Ivana Passamani, è un tentativo di ricordarci l’importanza dello studio della nostra architettura e della storia condivisa nella regione del bacino del Mediterraneo , che ci unisce collettivamente come popoli arabi ed europei che hanno vissuto fianco a fianco e vivranno sempre in società vicine che sono sempre alla ricerca di elementi, temi e valori che li uniscano. Ali Abu ghanimeh, University Of Jordan Amman – Brescia, 26 maggio 2023Autore

Introduzione IL CORTILE NELL’ARCHITETTURA MEDITERRANEAVantaggi e pericoli del cortile nella progettazione architettonica e urbanaPer la disciplina della progettazione architettonica e urbana il cortile riveste una regola fondamentale perché può regolare il rapporto tra gli spazi interni e il esterni, diventando uno spazio-filtro multifunzionale. La sua identità prende significato dai muri e dai recinti che la circondano, sono quindi le sue facciate e possono influenzare anche il carattere del cortile, perché rappresentano l’involucro della casa che delimita un luogo intimo, in alcuni casi spazio sacro. Dal punto di vista della percezione visiva, tra lo spazio esterno e quello interno il cortile ha il potere di creare trasparenza o opacità, continuità o discontinuità perché può essere una grande soglia costituita da una successione di spazi-filtro che organizzano il sistema architettonico degli spazi semipubblici e semiprivati, connettendo gli spazi intimi della casa con quelli urbani della città.Nella corte ci si può sentire più vicini alla Natura (bisogno ancestrale dell’uomo) anche attraverso piccoli pezzo di giardino. La natura può entrare in casa anche attraverso il tempo che esprime i suoi “sbalzi d’umore” nel cortile utilizzando la luce del sole, il vento, la pioggia, ecc. La luce del sole cambia l’aspetto del cortile sfruttando il movimento delle ombre sul le sue facciate, forme, finestre e porte. La presenza del simbolo del Mar Mediterraneo, l’Acqua (fonte di vita), aumenta la potenza degli elementi precedentemente descritti aggiungendo effetti sonori e visivi. Potrei continuare a ricordare le numerose qualità di il cortile che ritroviamo in molti articoli di questo libro, ma sono molto interessato anche al futuro del cortile in Architettura. Esso, infatti, potrebbe essere un elemento prezioso per una progettazione architettonica sostenibile, oppure essere fonte di problemi se il progettista non pensa al collegamento tra esso e tutte le altre caratteristiche di un determinato programma funzionale in uno specifico (urbano o contesto naturale), in cui verrà realizzato l’edificio. Tutti questi importanti fattori possono essere distrutti da una progettazione architettonica ottimistica che non consideri il possibile abbandono di questo particolare luogo, molto importante nelle abitudini degli antichi ma meno utilizzato dagli uomini contemporanei, sempre più attratti dal mondo virtuale.Quando il professor Ali Abu ghanimeh mi ha proposto di curare questo libro, sono stata molto felice e curiosa di leggere questa raccolta varia e molto interessante di punti di vista scientifici su questo importante elemento centrale della composizione architettonica e urbana.Olivia Longo, Università degli Studi di Brescia Brescia, 11 luglio 2023xiv Autore Introduzione

IL CORTILE NELL’ARCHITETTURA MEDITERRANEAUna piazza privata nel cuore degli edifici”Il cortile nell’architettura mediterranea” presenta un’interessantissima raccolta di articoli scritti da professori e ricercatori provenienti da paesi e culture diverse. Al centro il cortile è un elemento architettonico ancestrale che viene utilizzato sia negli edifici antichi, case, castelli e monasteri, sia in epoca contemporanea, ad esempio nelle architetture residenziali (condomini o ville). Possiamo considerare questo spazio come una “piazza privata” “nel cuore di un edificio, uno spazio protetto e guscio dove possiamo prenderci una pausa, riposare tranquillamente, aprire le finestre e guardare le altre persone che si sentono bene. Il cortile e gli ambienti interni di un edificio sono intimamente connessi per l’esistenza del portico, che media gli spazi interni con quelli esterni: grazie a questo filtro architettonico i colori, la luce, l’aria, i suoni e l’atmosfera si mescolano.

Buio e luce giocano con l’architettura, creando ombre sempre diverse. Il cortile segue la storia dell’uomo e del suo modo di vivere, a partire dalle Domus dell’antica Roma, che si sviluppano attorno a questo spazio. Lo spazio stesso offre alcuni servizi, come l’acqua nelle fontane o alcune piante nel giardino. Questo elemento assume una nuova interpretazione nell’architettura dei conventi: da “cortile” diventa “chiostro”, spazio quadrato o rettangolare che, con dimensioni e caratteristiche diverse, arricchisce i complessi architettonici. Chiostro maggiore, chiostro minore, cortile di servizio offrono ai frati spazi per meditare, camminare, coltivare… Se le misure del chiostro si basano sempre su rapporti geometrici e proporzionali, ad esempio spesso i progettisti hanno utilizzato le proporzioni Auree, anche il cortile dell’architettura mediterranea ha geometrie – proporzioni metriche. Il disegno resta quindi il modo più efficace per indagare e comprendere le ragioni e le strutture di questi spazi architettonici. L’analisi geometrica e proporzionale ci aiuta a cogliere l’idea del progettista, come dimostrano le immagini e i disegni di questo libro. Ci conducono in un viaggio stimolante nei paesi e nelle culture del bacino del Mediterraneo: mi piace ringraziare tutti gli autori per i loro articoli, e allo stesso tempo sono molto grato ad Ali Abu Ghanimeh per avermi dato l’opportunità di riflettere su questo speciale spazio, cogliendo nuove ispirazioni e idee da un bacino culturale comune.Ivana Passamani, Università degli Studi di Brescia Brescia 10 luglio 202324

IL CORTILE NELL’ARCHITETTURA MEDITERRANEA02UNO STUDIO ANALITTICO DELLA CASA DEL MEDITERRANEO ROMANO ORIENTALE: CASO DI STUDIO, L’IMMOBILE N.286 NEL QUARTIERE AL-AMIN, VECCHIA DAMASCO, SYRIAABIR ARKAWI, OMNIYA SHEIKHAAbstractQuesto articolo presenta le caratteristiche principali della casa del Mediterraneo orientale durante il periodo romano. Oltre a ciò, rivela le differenze tra le case romane in questa regione e la tipica casa romana studiando casi di studio in Siria e Palestina. Parole chiaveLa casa romana orientale del Mediterraneo, Tipica casa romana, L’Impero Romano, Il bacino del Mediterraneo, Cortile, Atrio, Triclinio, Mosaico.IntroduzioneQuando si dice la regione del Mediterraneo orientale durante il periodo romano, significa la Macedonia che comprende Grecia, Turchia, gran parte dell’Asia sud-occidentale, compresa la Siria e l’Egitto.L’esistenza dell’Impero Romano nel Mediterraneo orientaleLa storia dell’Impero Romano può essere suddiviso in tre periodi distinti: il periodo dei re (625- 510 a.C.), la Repubblica di Roma (510- 31 a.C.) e la Roma Imperiale (31 a.C.-476 d.C.). Proprio durante il periodo della Roma Imperiale, nel 117 d.C., l’Impero Romano aveva raggiunto la sua massima estensione, estendendosi su tre continenti tra cui l’Asia Minore, l’Africa settentrionale e gran parte dell’Europa. (Puhrmann 2014) Le prove archeologiche indicano che l’esistenza dell’Impero Romano nel Mediterraneo orientale iniziò fin dalle prime fasi della fondazione dell’Impero. Inoltre, questa regione fu l’ultimo luogo dell’Impero Romano, il che a sua volta la rende un buon posto per studiare lo sviluppo della progettazione della casa romana in tutti i periodi. Le mappe sottostanti illustrano l’espansione dell’Impero nel bacino del Mediterraneo durante i diversi periodi.

IL CORTILE NELL’ARCHITETTURA MEDITERRANEA03CORTILE COME STRUMENTO PER LA RIABILITAZIONE DELLA CITTADELLA STORICA CASO STUDIO (QAYET-BAY CITTADELLA-ROSSETTA)AHMED YEHIA RASHED’, TAREK RASHED 2, MOHAMED IBRAHIM ELBELKASY3AstrattoLa riabilitazione delle cittadelle medievali è essenziale per preservare e rafforzare il patrimonio culturale di una regione e architettonico eredità. Come caso di studio, questo articolo di ricerca indaga la funzione del cortile nella riabilitazione della cittadella di Qayet-Bay a Rosetta, in Egitto. L’articolo copre studi precedenti sul restauro delle cittadelle medievali, l’importanza della conservazione e del restauro del significato architettonico e culturale e il coinvolgimento del cortile in questi sforzi. Viene valutato il progetto di restauro della Cittadella di Qayet-Bay, compresi i suoi obiettivi, metodi e risultati, con un’enfasi su come il cortile è stato utilizzato per ottenerne la conservazione e la valorizzazione. La ricerca suggerisce che il cortile può svolgere un ruolo significativo nella riabilitazione delle antiche cittadelle, fungendo da punto focale per la conservazione e lo sviluppo e migliorando il flusso turistico e l’accesso alle varie parti del complesso. La ricerca indica che le future iniziative di riabilitazione delle cittadelle medievali dovrebbero dare priorità al cortile come aspetto fondamentale.Parole chiaveCortile della cittadella-riabilitazione-resilienza del patrimonio – conservazione del patrimonio.1. IntroduzioneLe cittadelle sono costruzioni che hanno servito a diversi scopi nel corso della storia, tra cui difesa, abitazione e amministrazione. Hanno avuto un impatto significativo sul patrimonio architettonico e culturale di numerose località in tutto il mondo (Darwish, 2017). Le cittadelle hanno mura, torri e porte robuste. Queste costruzioni difensive avevano spesso fossati e briglie ges e bastioni. Archi, cupole e intagli decorati in molte cittadelle esprimevano i valori culturali ed estetici della comunità. Fondatore dell’istituto per i diritti della civiltà, USA e professore di architettura al BUE, Egitto. civilizology LLC, tesoriere, professore di GIS, USA. Professori associati di architettura presso l’Università di Umm Al-Qura, Arabia Saudita, istituto per i diritti della civiltà, USA.48

IL CORTILE NELL’ARCHITETTURA MEDITERRANEA04VALUTARE IL PROCESSO DI MANUTENZIONE DEL MODELLO COURTYARD HOUSE (AHP), CASO STUDIO DI AL-KAYED-JORDANANWAAR, M.BANISALMAN , SHEFA,A.BANIAHMAD, FERAS M.ALKHATATBEHAstrattoJerash ha un’importanza storica unica a livello mondiale, tra le caratteristiche più importanti ci sono le case tradizionali, come la casa del Pascià Ali al-Kayed, di cui il Ministero del Turismo giordano e Le antichità si sono prese cura di. Questa ricerca mira a rivelare l’importanza dell’utilizzo del metodo del processo di gerarchia analitica (AHP) nella pianificazione del processo di manutenzione. La metodologia principale consiste nel confrontare il piano delle attività di manutenzione per appaltatore con (AHP). Il ricercatore conclude che non vi è compatibilità tra i criteri del modello AHP e ciò che viene fatto nel nostro caso di studio. Parole chiave Processo di gerarchia analitica, Gestione della manutenzione degli edifici, Casa del cortile, PRIMAVERA, Metodo di confronto. Introduzione Ali Pasha Al-Kayed si trova a Souf- Jerash è un patrimonio monumentale risalente all’era dell’Impero Ottomano e all’inizio dell’era dell’emirato. Si è notato che nel processo di manutenzione l’esperienza dell’appaltatore veniva utilizzata per selezionare gli elementi di manutenzione, altrimenti il processo di gerarchia analitica (AHP) a livello internazionale veniva utilizzato per definire le priorità dei compiti. Il processo di ricerca è stato: mappatura (documenti contrattuali, disegni, programma PRIMAVERA), follow-up del processo di manutenzione in loco, raggruppamento dei compiti in (struttura edilizia, tessuto edilizio, servizi edilizi), quindi valutazione se la selezione degli elementi di manutenzione è compatibile con il modello AHP. I nostri obiettivi sono: rivedere gli elementi architettonici della casa Alkayd come esempio di edificio a cortile in Giordania, documentare i lavori di manutenzione eseguiti e presentare il modello (AHP) come criterio per la gestione della manutenzione dell’edificio in Giordania.54

IL CORTILE NELL’ARCHITETTURA MEDITERRANEA05PROGETTARE LA CASA CON CORTILE ANGELO VECCHIO Estratto

La casa a corte è una caratteristica delle civiltà di tutto il Mediterraneo. In questa regione, inoltre, viene spesso adottato dagli architetti come modello di sviluppo e reinterpretato con nuovi significati, forme e definizioni. Mentre all’esterno una forma chiusa indica l’atto di difesa dello spazio contenuto, all’interno genera uno spazio accogliente e generoso, sia esso la corte ombreggiata di una casa islamica o il patio di un’abitazione italiana. Mentre non c’è dubbio che l’esigenza di privacy personale sia una delle chiavi di lettura di questa tipologia di abitazione, l’atto di erigere un muro contro il caos. I progetti che seguono sono tutti accomunati dal desiderio di creare costrutti scenici, particolari dispositivi architettonici come cortili, portici, tagli verticali e grandi finestre, tutti pensati per osservare l’aspetto davvero inesprimibile del paesaggio naturale, vissuto dall’interno dello spazio architettonico. Ognuna è stata progettata insieme al suo giardino, con spazi paesaggistici che rappresentano una vera oasi per mente e corpo. Separano e preservano l’intimità della casa e trasmettono serenità e pace. Basta entrare all’interno di queste case per capire cosa le accomuna: ognuna è stata studiata con amore e un pizzico di poesia.Parole chiavePortici, tagli verticali, grandi finestre, paesaggio, oasi..IntroduzioneLa casa a corte è senza dubbio una delle più antiche tipologie domestiche. Questa tradizione costruttiva è una caratteristica delle civiltà di tutto il Mediterraneo. In questa regione, inoltre, viene spesso adottato dagli architetti come modello di sviluppo e reinterpretato con nuovi significati, forme e definizioni. I volumi avvolgono un cortile centrale per creare un’architettura che nasce dal concetto di recinto. Mentre all’esterno una forma chiusa indica l’atto di difesa dello spazio contenuto, all’interno genera uno spazio accogliente e generoso, sia esso la corte ombreggiata di una casa islamica o il patio di un’abitazione italiana. Se non c’è dubbio che l’esigenza di privacy personale sia una delle chiavi interpretative di questa tipologia abitativa, l’atto di erigere un muro contro il caos del mondo contemporaneo rimane il principio generatore della sua architettura. L’architettura moderna offre numerose versioni, a partire dalle sperimentazioni del Razionalismo tedesco.162

IL CORTILE NELL’ARCHITETTURA MEDITERRANEA16IL RECINTO COME FORMA DI INSEDIAMENTO UMANO TRA SICILIA E MEDITERRANEO FRANCESCA FATTA EstrattoIl latifondo siciliano è luogo di equilibrio tra paesaggi terrestri e marini, architettura e opera dell’uomo, segnata da un’indelebile impronta rurale. Il “baglio” è il luogo dove assume la struttura di residenza-lavoro dell’azienda agricola siciliana forma. La sua struttura evoca la casa a corte romana, ma anche la casa chiusa della cultura magrebina, di origini l’una non esclude l’altra ed anzi entrambe le origini sanciscono l’appartenenza ad un’unica comune tipologia mediterranea.Parole chiaveBaglio Siciliano, Archetipo, Residenza-Lavoro, Latifundia siciliana, architettura rurale.IntroduzioneI contributi teorici di Fernand Braudel (1949), Predrag Matvejevic (1987) e David Abulafia (2003) hanno sicuramente avuto un ruolo nelle numerose ricerche sull’abitare ‘mediterraneo’; in tutti questi studi il Mediterraneo viene letto e interpretato su due livelli, uno storico-critico e uno simbolico-mitologico. Piani difficili da separare, dato che mito e narrazioni visionarie uniscono reale e immaginario in un’unica trama. La suggestiva, e spesso citata, definizione di Fernand Braudel: <<il Mediterraneo è mille cose insieme, non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi, non un mare, ma una successione di mari, non una civiltà ma civiltà successive accatastate una sull’altra di altro» (Braudel, 1985, p.7), ancora oggi, a oltre settant’anni dalla sua prima pubblicazione, ci porta a riflettere sulla natura di questo spazio, riprendendo quanto affermato da Walter Benjamin: «la storia è oggetto di una costruzione il cui luogo non è il tempo omogeneo e vuoto, ma il tempo pieno di attualità» (Benjamin 1997, p.45). In Sicilia esiste un archetipo architettonico che incarna un intero territorio e, ancor più, un pensiero comune che appartiene a tutto il Mediterraneo . È il recinto che definisce l’atto originario di stabilirsi in un luogo, di costruire un riparo. Questo archetipo appartiene a diverse civiltà, da quella egiziana a quella greca, romana e islamica,172

IL CORTILE NELL’ARCHITETTURA MEDITERRANEA17IL PRATO SCOMPARSO TRA LE ALI.IL CASINO MEDICEO DI SAN MARCO A FIRENZE E IL SUO CORTILE FULVIA VANNUZZIA RiassuntoL’articolo ricostruisce l’immagine cinquecentesca, profondamente alterata attraverso trasformazioni successive, del cortile scoperto del Casino Mediceo in San Marco. La forma di questo involucro è interpretata come il risultato di un processo costruttivo, piuttosto che come elemento strutturante di una specifica tipologia edilizia. Il testo descrive inoltre i caratteri essenziali e il significato dell’originario impianto architettonico e della sistemazione del verde, oggi scomparso.ParolechiaveStoria dell’architettura nella Firenze del Cinquecento, Casino Mediceo di San Marco, Bernardo Buontalenti, Francesco I de’ Medici , cortile.IntroduzioneLa grande dimensione a ‘U’ del Casino Mediceo venne ad emergere quasi incontrastata nel paesaggio urbano della Firenze di fine Cinquecento (fig. 1)’. L’edificio si trova nei pressi di piazza San Marco accanto alla Basilica², una zona della città che all’epoca era relativamente periferica e meno densa di quanto lo sia oggi. Il volume monumentale dell’edificio è stato poi inserito nel frammentato tessuto edilizio dell’edificio. Questo articolo riassume uno dei temi della tesi di dottorato Il casino Mediceo di San Marco. Bernardo Buontalenti con Francesco dei Medici (relatore prof.ssa Flavia Cantatore, co-relatore prof.ssa Emanuela Ferretti, Università Sapienza di Roma, Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura), di imminente difesa. Sul Casinò Mediceo: COVONI, P.F. (1892). II casinò…; FARA, A. (1988), pp. 156-165; FARA, A. (1995), pp. 59-60; BALDUCCI, A. (2003); MADIA, R. (2010); Firenze. Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. Archivio Storico. A 650, Elaborato TI. Evoluzione e trasformazione del complesso, in Verifica sismica del Palazzo Buontalenti, via Cavour 57

THE COURTYARD IN MEDITERRANEAN ARCHITECTURE
Author Biography Ali Abu ghanimeh
aabughanimeh@yahoo.com
Educational Credentials:
⚫ (1997) Sapienza University of Rome, Rome, Italy, Ph.D. in Architectural History
(1993) Sapienza University of Rome, Rome, Italy, Postgraduate Diploma in Theories of Architecture
⚫ (1987) Sapienza University of Rome, Rome, Italy,
BA. In Architectural Engineering
Teaching Experience:
(2023 – Present) Dean of the School of Art and Design at the University of Jordan
(2022-2023) Visiting Professor at University of Palermo and University of Brescia
⚫ (2018-2021) Dean of the School of Engineering at the University of Jordan (2015-2018) Vice President of Al-Bayt University, Mafraq, Jordan
(2012-2014) Head of the Department of Architecture, University of Jordan
⚫ (2009-2012) Dean of the Faculty of Engineering, Al-Bayt University
⚫ (2008-2009) Dean of the Institute of Architecture and Islamic Arts, Al-Bayt University
⚫ (2007-2008) Head of the Department of Architecture, University of Jordan
⚫(2003-2005) Head of the Department of Architecture, University of Jordan
Published Books:
⚫ (2022) Angelo Vecchio Architect with the scent of Mediterranean, published in Arabic, La Rocca Puplisher, Riposto (CT) – Italy.
⚫ (2021) Architectural Facebooks, published in Arabic in the Jordanian Al-Dustour Publisher
⚫ (2020) 7 Ways of dwelling, La Rocca Publisher, Riposto (CT) Italy
⚫ (2017) 7 Italian Architects in Amman, II Formichiere Publisher, Foglino (PG) – Italy
⚫ (2005) “Turismo e Sostenibilita”, published in Italian by Armando Publishing, Rome, Italy.
⚫ (2003) Stones and Temples/ “Sassi e Templi”, published in Italian by Armando Publishing, Rome.
⚫ (2002) Architectural Writings in the Jordanian Press, published in Arabic by the Jordan Engineers Association, Amman, Jordan.
⚫ (2001) Jafar Tukan Architecture, published in English in conjunction with Professor Mario Pizani, Liberia Publishing House, Melfi, Italy.
(1996) Theories of Architecture/ “Teorie dell’Architetture”, by Kappa Publishing, Rome, Italy.
⚫ (1991) Paolo Portoghese: One of the most important contemporary Italian architects, published in Arabic by Al-Dustour Press, Amman, Jordan.

Generico novembre 2023

DALL’ARCHIVIO VIDEO DI POSITANONEWS -INTERVISTA AD ALI ABU GHANIMEH

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