Giulia Cecchettin, Filippo Turetta è in Italia: è arrivato al carcere di Verona
Giulia Cecchettin, Filippo Turetta è in Italia: è arrivato al carcere di Verona
L’unico sospettato nell’omicidio di Giulia Cecchettin, sua ex fidanzata, Filippo Turetta, è finalmente giunto in Italia. Dopo essere stato detenuto nel carcere di Halle, in Germania, il giovane è atterrato a Venezia in un volo militare questa mattina, per essere successivamente trasferito al carcere Montorio di Verona.
Già nel primo pomeriggio, Turetta ha fatto ingresso nel reparto infermeria dell’istituto penitenziario di Montorio, dove sarà sottoposto a valutazioni da parte del team psicologico e psichiatrico. Si prevede che rimarrà qui per alcuni giorni prima di essere collocato in cella. Fonti autorevoli hanno escluso l’opzione dell’isolamento, cercando di ridurre al minimo il rischio di comportamenti autolesionistici.
Le indagini sulla tragedia di Giulia Cecchettin hanno preso una direzione importante. Emergono dettagli che suggeriscono una possibile premeditazione nell’omicidio: si sostiene che Turetta abbia acquistato in anticipo lo scotch successivamente trovato nel luogo dell’ultima aggressione alla ragazza.
Intanto, nuove informazioni provenienti dalla denuncia di scomparsa fanno emergere i timori del padre di Giulia, Gino Cecchettin, per la sicurezza della figlia fin dall’inizio. In coincidenza con la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, Gino Cecchettin ha condiviso un messaggio sui social media: “Parlate, denunciate, fidatevi!”, accompagnato da un fiocco rosso, simbolo della lotta contro la violenza di genere.
Il legale di Turetta, presente al suo arrivo al carcere di Verona, ha commentato le voci riguardanti lo stato d’animo del suo assistito, affermando che è prematuro trarre conclusioni su una presunta rassegnazione da parte di Turetta al momento della consegna alle autorità italiane.
Filippo Turetta ha ricevuto la notifica dell’ordinanza di custodia cautelare per omicidio volontario aggravato e sequestro di persona. Le prossime tappe includono un interrogatorio di garanzia con il giudice di Venezia e, successivamente, eventuali colloqui con i suoi genitori.
L’indagine prosegue, mentre la comunità resta sconvolta e sgomenta di fronte a questo tragico evento che ha sconvolto la vita di una giovane donna e della sua famiglia.