Ischia, riemerge la discarica di Cava Puzzillo. Disposta la bonifica in danno ai responsabili dopo decenni di sversamenti e due alluvioni

Scaricava materiale da risulta e rifiuti nonostante gli accertamenti, le denunce e le ordinanze che intimavano il ripristino dello stato dei luoghi oltre al rispetto dell’ambiente. Anni di indagini, inchieste e denunce risoltesi in un nulla di fatto che oggi riaprono una vecchia ferita
La Discarica del Puzzillo a Casamicciola Terme dovrà essere bonificata dal proprietario del fondo, Messina. L’uomo avrebbe utilizzato per i suoi scarichi anche l’alveo demaniale omonimo. Una vicenda lunga decenni, fatta di denunce, provvedimenti rimasti intensità ti che oggi, dopo l’ennesima tragedia riemergono. La discarica nella cava del Puzzillo è riemersa dopo i recenti sopralluoghi tra struttura del commissario delegato all’emergenza idrogeologica Giovanni Legnini ed i tecnici comunali imposti dalla alluvione del 2022. Accadde lo stesso nel 2009. Decenni dopo nulla è cambiato nonostante le sciagure. Con l’ultima rimodulazione del Piano per Ischia, sono stati previsto dieci nuovi interventi, prime fra tutte, in ragione della loro assoluta urgenza, gli interventi provvisionali di sbarramento dell’alveo Puzzillo, qualcuno lo chiama Pozzillo, finalizzati alla messa in sicurezza urgente e al contenimento del deposito incontrollato dei rifiuti rinvenuti durante i lavori di pulitura. Per questi tre importanti interventi, il Commissario delegato assume il ruolo di Soggetto Attuatore e provvede a garantirne la tempestiva esecuzione.
L’ordinanza che dispone ancora la bonifica la discarica
Intanto il sindaco di Casamicciola partendo dai lontani trascorsi in cui la discarica del Puzzillo era già stata scoperta e segnalata ha emanato l’ORDINANZA SINDACALE N. 43 DEL 03 novembre 2023 ha disposto la Rimozione Rifiuti in danno del Messina. Un lungo excursus che parte dal 45 enne baranese, Luciano Messina avverso cui già in data 12.10.2000 è stato effettuato un accertamento tecnico dal quale emergeva che: “Il Sig. Messina ha un’attività di “frantoio di materiale non organico di risulta”, insistente nel territorio di Barano. Al momento del sopralluogo si è accertato che il succitato Sig. Messina aveva, senza idoneo titolo abilitativo, scaricato materiale di risulta, non organico, composto da massi e pietrame vario, invadendo parte della scarpata insistente su di un alveo naturale, ricadente nel Comune di Casamicciola terme. Tale alveo allo stato attuale risulta ostruito nella sua maggior parte e potrebbe creare pericolo per la pubblica e privata incolumità. L’area interessata dallo scarico è di circa mq. 1000 e parte di esso ricade sotto la giurisdizione della Regione Campania”.
A seguito di detto accertamento è stata emanata Ordinanza n. 27 del 09 marzo 2001, con la quale si intimava al Sig. Messina Luciano, di rimuovere a sua cura e spese il materiale di risulta scaricato su di un alveo naturale e di ripristinare lo stato dei luoghi entro il termine di 10 giorni al fine di eliminare lo stato di pericolo a salvaguardia della pubblica e privata incolumità. Dieci anni dopo in data 05 maggio 2010 è stato effettuato un accertamento tecnico a carico del Sig. Messina Luciano, nato ad Ischia dal quale emergeva che: “All’atto dell’accertamento si è rilevato che il Sig. Messina Luciano, senza alcun titolo abilitativo, ha realizzato un tracciato in terra battuta, mediante lo sbancamento di terreno ricadente in parte nella sua proprietà e nella maggior consistenza all’interno del territorio del Comune di Casamicciola Terme, su particella intestata al Comune stesso. Detto tracciato, formante due tronchi, per una lunghezza totale di metri 180.00 circa e, largo mediamente metri 4.00, sfocia all’interno del letto di lava dell’alveo Pozzillo, che recentemente è stato uno dei letti di lava interessati dalla colata di fango avvenuta nel corso dell’eccezionale evento i meteorico del 10 novembre 2009. Si porta a conoscenza altresì che per realizzare detto tracciato, si è provveduto a sbancare una parte di promontorio costituito da materiale della ex discarica”. A seguito di detto accertamento e dopo la tragedia è stata emanata Ordinanza n. 42 del 14 maggio 2010, con la quale si intimava a Messina di rimuovere, a sua cura e spese, le opere abusive in premessa
indicate, ricadenti su suolo comunale, e di ripristinare lo stato dei luoghi ad horas e comunque non oltre giorni 30 dalla data di notifica della presente, previo ottenimento del dissequestro da parte dell’Autorità giudiziaria ove sia sottoposto a sequestro, da richiedersi a cura dell’interessato”.
Dopo l’alluvione del 2009
Tutto senza nulla di fatto tanto che l’8 settembre 2012 è stato effettuato ancora un accertamento tecnico a carico del Sig. Messina Da cui emergeva che “In una vasta area di circa mq. 36.000, destinata a bosco ceduo, saliceto e vigneto, ricadente nel territorio di Barano d’Ischia ed individuata in Catasto Terreni, si rilevava una situazione completamente mutata rispetto agli accertamenti fatti in data 12.10.2000 e 05.05.2010, ovvero si è provveduto, con l’ausilio di mezzi meccanici ancora
presenti sui luoghi, allo sbancamento di una vasta area di terreno, taglio di alberi di alto fusto e realizzazione di nuove aree carrabili dalle quali è palesemente chiaro lo sversamento di terreno misto a materiali di risulta sulle pendici dell’alveo naturale “cava Pozzillo”. Come si legge agli atti la situazione è di forte impatto ambientale, in quanto si è intervenuto senza criterio a modificare l’originale orografia della collina sulla quale vige, tra l’altro, il vincolo idrogeologico. Dai tracciati stradali e dalle aree realizzate sono ben visibili i solchi che le acque meteoriche hanno tracciato, il che ha creato dei distacchi di terreno di riporto che, con le prossime piogge si riverseranno all’interno dell’alveo naturale, con intasamento dello stesso e grave pericolo di
smottamenti di considerevoli dimensioni. Alcune zone già presentano dei profondi solchi che sfociano nell’alveo Pozzillo nella parte del territorio di Casamicciola Terme. Come spiegano gli atti pubblici ”all’interno della proprietà vi è la presenza di un tracciato stradale con manto bituminoso di nuova fattura, nonché la presenza di numerose mura di contenimento non rilevate nel corso degli accertamenti fatti in data 12.10.2000 e 05.05.2010: lo scrivente non è in grado di stabilire se siano autorizzate o meno, ma ad ogni buon conto, per la realizzazione delle stesse ed in considerazione
della zona dove sono ubicate, dovrebbero avere l’assenso da parte della Soprintendenza, per l’aspetto paesistico, e della Provincia, quale organo preposto alla tutela del vincolo idrogeologico”.
Controlli congiunti 2023 dopo l’alluvione di un anno fa
Il 14 settembre scorso sono stati effettuati in prossimità dell’alveo Pozzillo sopralluoghi congiunti volti a determinare la pericolosità del sito sia in termini ambientali che dal punto di vista idrogeologico alla presenza dell’ Ing. Gianluca Loffredo — Vicecommissario Emergenza Frana e Sisma Ischia; – Arch. Domenico Romeo Gentile — ARPAC Responsabile dell’Ufficio Speciale per i Parchi,le Riserve e i siti UNESCO; Ing. Claudio D’Ambra — Struttura Commissariale Emergenza Frana Ischia; Arch. Mario Imparato —Ufficio Tecnico Comunale di Casamicciola Terme; Geom. Salvatore di Costanzo — Ufficio Tecnico Comunale di Barano d’Ischia; Geom. Andrea Tammaro — Consorzio Campale Stabile; Ing. Domenico Cataldo – DL SMA Campania; Ing. Carlo Starace — CSE SMA Campania ed in data 16.09.2023 alla presenza del Prof. Francesco Maria Guadagno — (DST) Università Degli Studi Del Sannio.
Decenni di sversamento fino ai giorni nostri nonostante le ordinanze
Dal sopralluogo effettuato in data 14 settembre 2023 si è rilevato: “risultano proseguite le attività di sversamento abusivo di terreno e materiali da risulta all’interno del fondo in questione; più precisamente, sul fronte nord ovest del fondo, a confine con la predetta “Cava Pozzillo”. In quest’ultima area, risulta eseguito il taglio della vegetazione e delle alberature esistenti, creando, attraverso lo sversamento di terreno da risulta una sorta di tracciato di strada che determina l’accesso x
al ciglio del costone laterale al corso di lava. L’attività rilevata con creazione del predetto tracciato di strada permette di continuare le attività di sversamento, allo stato, direttamente nel vallone Sinigallia. Detto tracciato presenta una lunghezza di circa mt. 65,00 ed una larghezza che varia da circa mt. 20,00 (nella parte a monte) a circa mt. 7,00 (nella parte a valle); inoltre lungo lo stesso, risulta sversato un cumulo di materiale da risulta occupante un volume di circa mc. 27,00. Dalle verifiche effettuate, le suddette attività sono state svolte all’interno del territorio comunale di Casamicciola Terme, accedendo però dai fondi di proprietà Messina siti nel territorio comunale di Barano d’Ischia . Lo sversamento di rifiuti, in aperta violazione alle norme sulla tutela per l’ambiente ha interessato anche il fondo intestato al 72 enne Messina Antonio si è ritenuto che tutto quanto ciò o possa essere causa di potenziali rischi per la sicurezza, l’igiene e sanità pubblica, e pertanto si rende necessario provvedere immediatamente alla rimozione, ed allo smaltimento dei rifiuti e al ripristino dello stato dei luoghi.Messina Antonio Pietro, in qualità di proprietario del terreno dovrà provvedere ad horas alla redazione del “Piano di rimozione rifiuti” con relativa caratterizzazione e trasmetterlo al Responsabile dell’ Area III Tecnica Comunale entro 15 giorni dalla ricezione della disposizione che lo riguarda
Immediatamente dopo, dovrà provvedere al ripristino dello stato dei luoghi, mediante la rimozione dei rifiuti, nonché lo smaltimento degli stessi nei modi di legge a mezzo ditta specializzata. L’uomo dovrà attrezzare l’area con idonee opere al fine di impedire l’accesso ad estranei in modo da prevenire eventuali futuri abbandoni.Le operazioni suddette dovranno essere concluse entro 45 giorni dal provvedimento. Messina dovrà trasmettere al Comune di Casamicciola Terme – Ufficio Tecnico Area III LL.PP., entro 10 giorni dalla conclusione delle operazioni, la comunicazione di avvenuta esecuzione della presente Ordinanza, corredata di opportuno materiale fotografico e della documentazione dei relativi formulari di smaltimento rifiuti al fine di consentire le opportune verifiche da parte dei competenti organi di controllo. Decorso inutilmente anche uno solo dei termini sopra assegnati, si procederà con intervento sostitutivo ed esecuzione in danno del soggetto obbligato ed al recupero delle somme anticipate.L’inosservanza della presente Ordinanza comporterà la denuncia dei trasgressori all’ Autorità Giudiziaria ai sensi dell’art. 650 del Codice Penale. Contro l’ordinanza è ammesso ricorso al TAR competente ovvero, alternativamente, ricorso straordinario al Capo dello Stato nei termini, rispettivamente, di sessanta giorni e centoventi giorni, nonché ricorso al Prefetto entro 30 giorni.