Le famiglie e le associazioni delle vittime stradali invitate da Papa Francesco all’Angelus del 19 novembre ROMA
Le famiglie e le associazioni delle vittime stradali invitate da Papa Francesco all’Angelus del 19 novembre ROMA. Una lettera, un invito che dona speranza. Sua Santità,Papa Francesco, attraverso una missiva ufficiale ha esteso un invito a tutte lefamiglie delle vittime stradali e alle associazioni che le sostengono apartecipare alle recite dell’Angelus di domenica 19 novembre, in piazza SanPietro a Roma. A farsi portavoce di questo evento sonoCinzia Maria Desiati, presidente dell’associazione diPromozione Sociale “Insieme per Fabrizio”, e di Elena Ronzullo, presidentedell’associazione “Mamme Coraggio e Vittime della Strada (ODV)”. Una data speciale, del resto, in quanto ricorre anche la“Giornata Mondiale delle Vittime della Strada”, infatti le due mamme, Elena eCinzia, invitano tutte le associazioni e le famiglie delle vittime stradali apartecipare alla Giornata in San Pietro, portando una foto dei propri cariscomparsi, così da poterla alzare in cielo durante la benedizione del SommoPontefice. Le due presidentesse sono accumunate da una stessa tragedia.Elena è la madre di Luigi Ciaramella, il 19enne che il 31 luglio del 2008,intorno alle 7:30 perse la vita sulla strada Trentola-Ischitella, in localitàMadonna del Pantano; mentre Cinzia è la madre di Fabrizio Bitetto, scomparsoall’età di 21 anni in un incidente stradale avvenuto all’Eur, in via CristofaroColombo, il 5 ottobre del 2019. Per entrambi ancora non è stata fattagiustizia. A richiedere la partecipazione all’Angelus è stata la stessaDesiati, la quale già è stata accolta da Papa Francesco non solotelefonicamente, ma anche in udienza. “Quando all’inizio di settembre hoscritto al Papa – afferma Desiati – ho subito pensato alla Giornata Mondialedelle Vittime della Strada come occasione in cui Sua Santità potesse,affacciandosi alla finestra, rivolgere una preghiera, ma anche solo un pensieroa tutte le famiglie delle vittime. Ma c’è anche un altro motivo che mi haspinta ad impugnare quella penna: l’attenzione mediatica che un messaggio delPapa può avere, specie sulle nostre istituzioni, affinché i nostri politicivengano attenzionati su una problematica così importante quale quella degliincidenti stradali, in modo da poter fare di più per evitare le stragi. Questache noi viviamo, accanto alle guerre che in questo momento ci sono in Europa, èuna guerra interna alla quale occorre porre rimedio. Sono quattro 4 che combatto con la mia associazioneper questo, quindi spero che il messaggio del Papa possa smuovere le coscienzepolitiche e comunitarie, conducendole a fare di più, attraverso interventisulla sicurezza stradale, campagne di sensibilizzazione e soprattuttointervenendo, inasprendole, sulle pene per chi compie un omicidio stradale. Chiè al volante deve essere cosciente di avere un’arma e se ‘spara’ deve esserepunito”. Alle parole della Desiati, si uniscono quelle dell’altramamma, Elena, condannata – come lei stessa suole affermare – ‘all’ergastolo deldolore’: “Sarà un’emozione fortissima essere lì, a San Pietro, durantel’Angelus. Già l’anno scorso eravamo lì con la nostra associazione ed eranopresenti oltre ottocento persone, tutte famiglie di vittime stradaliprovenienti da tutta Italia. Vorrei porre l’attenzione e su questo numero: 800.Questo dato ci fa capire quanto ogni giorno le nostre strade siano colpite da tragediedevastanti per le famiglie, e quanti ragazzi e ragazze perdono la vita,abbandonando tutti i loro sogni. Il fatto che il Papa per la seconda voltaintervenga sul tema della sicurezza stradale e rivolga un pensiero allefamiglie significa che non siamo soli. Dobbiamo smuovere le coscienze,sensibilizzare e lottare sempre con ardore affinché sia data giustizia ainostri figli e sia ridotta quanto più possibile questa tragedia che vede ognigiorno morire fiori sull’asfalto”.