Lettere da Piano di Sorrento – Sintomatologia di un regime

LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
“SINTOMATOLOGIA DI UN REGIME!”

Il quesito è: questo nuovo governo, insediatosi ormai da più di anno nel nostro Paese, il governo della Meloni, ha espresso sintomi di fascismo? Fascismo/antifascismo è un’antica polemica italiana che si trascina sugli scranni del Parlamento e finisce nelle piazze italiane. Ne è un esempio Predappio dove, ogni anno, facendola passare per una manifestazione di folclore, si celebra una vera e propria apologia fascista. I partecipanti salutano con il braccio alzato, inneggiando al Duce e non fanno alcun mistero della loro empatia per il passato regime. Il nuovo governo non è intervenuto in via ufficiale ma si è limitato a sorridere compiaciuto per quanto avveniva. Ma non è questo che preoccupa maggiormente, per fortuna la maggioranza degli italiani è contro quel regime. Ma se si osservano bene le prime mosse dei neo eletti dense nubi di preoccupazione si addensano su noi cittadini. Se vi ricordate, proprio all’inizio della legislatura, una pacifica manifestazione di studenti fu avversata e combattuta da questa destra e l’intervento della polizia stava facendo riapparire lo spettro di quanto ebbe a verificarsi in occasione del G8. Inoltre la Meloni, alla quale se non erro G. Fini suggerì di esprimersi chiaramente su un suo dissenso al fascismo, non lo fece e non l’ha mai fatto e la fiamma continua a restare sul simbolo dei F.lli d’Italia. Senza contare, chiamiamole così, le divagazioni del Presidente del Senato, cha guarda caso si chiama anche Benito, sulla parola antifascismo che non esisterebbe nella nostra letteratura politica e poi, cosa più grave, in occasione della festa del 25 aprile, ancora La Russa ebbe a dileggiare i partigiani e andò a commemorare un caduto anticomunista, vittima della repressione in Ungheria. Per la festa del primo maggio addirittura il governo Meloni riunì ilo Consiglio dei Ministri e la lasciò passare come una giornata lavorativa, cancellando così il significato voluto dai lavoratori, identificati negli odiosi comunisti. Tra gli ultimi episodi v’è poi quello del braccio di ferro tra Salvini e Landini della Cgil sullo sciopero programmato, con l’intento da parte della destra di mettere in discussione il diritto di sciopero. Il compromesso raggiunto non cancella l’attentato alle Istituzioni. E non aggiungiamo altro per il momento, guardando con viva preoccupazione al cosiddetto premierato voluto dal Presidente del Consiglio, un nuovo varco per pascolo abusivo nella nostra Costituzione?

(avv. Augusto Maresca)