Napoli e Sorrento, boom dei Bed and breakfast: crolla l’offerta dei fitti (-40%), alle stelle i prezzi delle case
Bed & Breakfast. Si espandono a ritmo serrato, capitalizzando sull’impennata turistica partenopea. Rendimento assicurato, affare alla mano. Ma nell’antico cuore della città, le quotazioni degli immobili, siano essi in vendita o in affitto, si impennano. A discapito di chi ambirebbe a risiedervi (in primis, studenti universitari e giovani professionisti) o continuare a farlo (residenti storici e famiglie).
Dal 2020, come riporta Pasquale Raicaldo de “La Repubblica, il numero di strutture extra-alberghiere in città è cresciuto del 40%, un boom sotto gli occhi di tutti. Sono 2100 le attività tracciate e regolari, ma il totale supera le 4000 unità. Molti operano in modo illegale: i risultati dell’entrata in vigore del decreto regionale da fine ottobre, che impone la registrazione al Codice Unico Identificativo delle strutture ricettive anche per le locazioni turistiche inferiori a 30 giorni, sono attesi con trepidazione. Una mossa simile a quella imposta agli hotel.
L’obiettivo, come afferma Teresa Armato, assessora al Turismo del Comune di Napoli, è quello di “far emergere la ricettività sommersa e avere numeri credibili del fenomeno dei B&B, tracciandoli uno per uno”. Questa è una priorità affrontata nelle riunioni del tavolo del turismo, che coinvolge anche forze dell’ordine e associazioni di categoria.
Il proliferare dei B&B ha già causato un profondo cambiamento nel tessuto sociale del centro di Napoli. Secondo l’osservatorio di Immobiliare.it, nell’ultimo anno l’offerta di appartamenti in affitto è diminuita del 39,3%. Contestualmente, i prezzi sono aumentati in media del 6,9%, raggiungendo l’11,2% negli ultimi 4 anni. I picchi più elevati si registrano nel centro storico, dove affittare un immobile costa il 19% in più rispetto a novembre 2022, con una media di 14,8 euro al metro quadro, superiore persino a quartieri residenziali di tradizione nobile, come il Vomero, e inferiore solo all’area di Chiaia-Mergellina (16,8 euro al mq).
Tecnocasa denuncia che il fenomeno degli “short rent” ha comportato una “sottrazione di offerta residenziale”, portando a un aumento del 9,3% dell’affitto dei bilocali a Napoli nel periodo 2012/2022 e all’impoverimento dell’offerta immobiliare in vendita. “Prima del boom turistico post-Covid, chiudevamo 35 locazioni all’anno, oggi il mercato si è contratto del 60%”, conferma Giuseppe Andreano, gestore di un’agenzia affiliata Tecnocasa nei pressi di piazza del Plebiscito, “finestra” sulla gentrificazione dei Quartieri Spagnoli. “Ci sono famiglie che cercano da un anno, sono spariti monolocali e bilocali. Quando arrivano sul mercato, in tre giorni sono piazzati”, continua.
Questi sono processi che, oltre a spingere via la popolazione residente, mettono a rischio la sopravvivenza delle botteghe. “Servono regole e analisi sulle locazioni per famiglie e piccole imprese commerciali”, dichiara Agostino Ingenito, presidente nazionale ABBAC. Parla di un “effetto Disneyland” in atto: la città diventa sempre più un parco giochi per turisti. “Siamo passati dagli 8.000 annunci pre-pandemia sui principali portali di locazione turistica agli attuali 12.000. Il centro storico ha bisogno di una governance che tenga conto anche del patrimonio abitativo privato”, spiega. “Le città si trasformano, i processi vanno accompagnati e non subiti. La tutela dei centri storici non si può fare con delibere spot, servono strumenti adeguati in grado di rispondere alle trasformazioni in atto”.