Omicidio di Giulia Cecchettin: I genitori di Filippo Turetta rinunciano all’incontro in carcere

29 novembre 2023 | 17:29
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Omicidio di Giulia Cecchettin: I genitori di Filippo Turetta rinunciano all’incontro in carcere

Omicidio di Giulia Cecchettin: I genitori di Filippo Turetta rinunciano all’Incontro in carcere

La situazione legata all’omicidio di Giulia Cecchettin continua a suscitare tensioni e dibattiti, mentre nuovi sviluppi emergono dal caso, coinvolgendo la famiglia del presunto colpevole, Filippo Turetta, e la difesa che sta prendendo forma.

La scelta dei genitori di Turetta di non incontrare il figlio in carcere a Verona, dove è detenuto dopo essere stato estradato dalla Germania, è stata una delle ultime mosse in questa complessa vicenda. Nicola Turetta ed Elisabetta Martini non hanno partecipato al colloquio programmato con il giovane detenuto. Questo incontro avrebbe rappresentato la prima riunione familiare dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin e l’arresto di Filippo Turetta. Tuttavia, il giorno stabilito per i colloqui con i familiari non coincideva con il mercoledì, che non è previsto per le visite ai detenuti nel reparto infermeria, dove Turetta è attualmente collocato.

Un aspetto che ha sollevato ulteriori discussioni è la possibile strategia difensiva della presunta “vizio di mente” che sembra emergere dalla parte legale di Turetta. La famiglia di Giulia Cecchettin e i relativi avvocati sono pronti a contrastare questa direzione, annunciando l’intenzione di coinvolgere “i nostri periti” nel caso in cui la difesa di Turetta avanzasse con tale argomentazione. Anche se non è stata ancora richiesta una perizia psichiatrica, il dibattito è emerso durante l’interrogatorio in carcere a Verona, dove il giovane ha indicato di essere stato colto da un “raptus”. Tuttavia, questa ipotesi è stata respinta da diversi attori coinvolti nel caso, tra cui Gino Cecchettin, padre della vittima.

Le prove raccolte sembrano suggerire una premeditazione dell’omicidio anziché un impeto improvviso. Elementi come l’acquisto preventivo del nastro adesivo usato nell’aggressione, il rinvenimento del cadavere occultato in una grotta con sacchi neri e infine la fuga in Germania sono stati citati come elementi che suggeriscono una pianificazione piuttosto che una condizione di follia.

In aggiunta alla premeditazione, la parte legale della famiglia Cecchettin ha sollevato l’ipotesi dello stalking come ulteriore aggravante. Gli avvocati hanno descritto il comportamento di Filippo Turetta come molestatore e ossessivo, evidenziando azioni ripetute di controllo e molestie nei confronti di Giulia. Questo atteggiamento persecutorio avrebbe causato ansia e disorientamento nella vittima, culminando infine nell’omicidio.

Mentre il processo inizia a prendere forma, l’attenzione ora si concentra sulla data dei funerali di Giulia Cecchettin. Sebbene l’autopsia sia prevista per il 1 dicembre, i tempi stretti e le esigenze organizzative potrebbero ritardare la cerimonia commemorativa, programmata nella Basilica abbaziale di Santa Giustina a Prato della Valle (Padova) e prevista per accogliere migliaia di partecipanti, tra cui personalità e autorità nazionali.

Questa tragedia ha scosso profondamente la comunità e continua a sollevare questioni cruciali riguardo alla prevenzione e alla gestione dei comportamenti persecutori che possono portare a tragedie come questa.

Continueremo a seguire da vicino gli sviluppi di questo caso mentre la giustizia cerca di fare luce su questa tragica vicenda.