Passione, mani callose e tradizione: cosi nasce Sua Maestà il limoncello

17 novembre 2023 | 12:06
Share0
Passione, mani callose e tradizione: cosi nasce Sua Maestà il limoncello

Praiano, varcare la soglia della bottega di via Capriglione 24 e’ subito estasi per l’olfatto. Il profumo intenso degli agrumi della costiera è il migliore biglietto da visita per “Il gusto della Costa”. Pochi metri e si incontrano Praiano, varcare la soglia della bottega di via Capriglione 24 e’ subito estasi per l’olfatto. Il profumo intenso degli agrumi della costiera è il migliore biglietto da visita per “Il gusto della Costa”. Pochi metri e si incontrano Valentino Esposito, Mario Anastasio e Gennaro Fusco. Descrivono le risorse della loro terra mentre, seduti, sbucciano ad uno ad uno i mandarini. Le mani callose di ventitré anni sono nascoste dai guanti. Il principe indiscusso qui è il limoncello. Ma il “prodotto finito” passa attraverso la passione di tre amici per il territorio e per la grande risorse che rappresentano gli agrumi. “Qui – spiega Mario Anastasio – l’ottanta per cento del lavoro è manuale. Dalla sbucciatura all’arte di imbottigliare.” Non solo limoncello, ma anche finocchietto, mirto selvatico e liquore al mandarino. Circa il cinquanta per cento dei prodotti lusinga gli stranieri. Stati Uniti, Germania, Francia, ma anche Giappone e Singapore sono estasiati dal Made in costiera e dai prodotti de Il gusto della costa. “La passione – evidenzia Anastasio – nasce proprio dal territorio. Nel 2000 abbiamo intrapreso questo percorso con grande entusiasmo partendo proprio dalle risorse della costiera amalfitana. Il più richiesto oggi è sicuramente il limoncello. Che si attesta intorno all’85 per cento delle nostre richieste e vendite. Il restante 15 per cento è relativo alle marmellate e agli altri liquori che produciamo”. E’ un vero e proprio percorso per il gusto e per l’olfatto. Infatti si organizzano spesso delle visite degustative per illustrare come nasce il limoncello, tutti i passaggi essenziali, per poi sorseggiarlo. Sbucciatura, infusione in alcol, la miscela di acqua e zucchero. Tutto senza conservanti e senza additivi. C’è tanto impegno dedicato anche al biologico sempre più richiesto dal vivo mercato. La buccia e la polpa, l’anima dei liquori e delle marmellate. E le mani sapienti di chi conosce la terra e i suoi frutti. In questo periodo si produce il “verdello”. Il colore dei limoni del periodo caratterizzano anche il liquore finale. Già, perché si seguono rigorosamente le stagioni per garantire prodotti a chilometro zero e rigorosamente del territorio. Da maggio c’è spazio anche per gli amanti delle fragoline di bosco, mentre da dicembre a gennaio è tempo di mirto selvatico. A proposito dei turisti, non tutti, Mario Anastasio si mostra sorpreso dal fatto che “molti vengono in Italia e non sanno cosa sia il limoncello. Non ne hanno neanche sentito parlare”. L’esperienza di Valentino Esposito si traduce anche nei passi, numerosi, che compie quotidianamente nella bottega per controllare che tutto avvenga al meglio. “La stanchezza? Non la accusiamo – racconta – perché quando si lavora con passione c’è davvero tanta soddisfazione”. I cambiamenti climatici e la nascita di numerosi b&b in zona garantiscono da almeno cinque anni la presenza di tanti turisti anche nelle stagioni meno miti. Anche se l’innalzamento delle temperature costringe spesso a lavori extra. “Prima a novembre i limoneti andavamo in letargo. Adesso bastano dieci giorni di bel tempo e subito fioriscono”. Un pensiero finale anche al padre. “Copro ancora la terra con i teloni, come faceva tanti anni fa mio padre. Ma per motivi diversi. Lui lo faceva per proteggere i frutti dalla grandine. Oggi bisogna coprire per difendere dal vento”. Non ci sono più le grandinate di una volta, improvvise ma durature. Eppure l’impegno e le tecniche antiche riportano alla tradizione. Il vero segreto del limoncello della costiera amalfitana. Conosciuto in tutto il mondo. O quasi., Mario Anastasio e Gennaro Fusco. Descrivono le risorse della loro terra mentre, seduti, sbucciano ad uno ad uno i mandarini. Le mani callose di ventitré anni sono nascoste dai guanti. Il principe indiscusso qui è il limoncello. Ma il “prodotto finito” passa attraverso la passione di tre amici per il territorio e per la grande risorse che rappresentano gli agrumi. “Qui – spiega Mario Anastasio – l’ottanta per cento del lavoro è manuale. Dalla sbucciatura all’arte di imbottigliare.” Non solo limoncello, ma anche finocchietto, mirto selvatico e liquore al mandarino. Circa il cinquanta per cento dei prodotti lusinga gli stranieri. Stati Uniti, Germania, Francia, ma anche Giappone e Singapore sono estasiati dal Made in costiera e dai prodotti de Il gusto della costa. “La passione – evidenzia Anastasio – nasce proprio dal territorio. Nel 2000 abbiamo intrapreso questo percorso con grande entusiasmo partendo proprio dalle risorse della costiera amalfitana. Il più richiesto oggi è sicuramente il limoncello. Che si attesta intorno all’85 per cento delle nostre richieste e vendite. Il restante 15 per cento è relativo alle marmellate e agli altri liquori che produciamo”. E’ un vero e proprio percorso per il gusto e per l’olfatto. Infatti si organizzano spesso delle visite degustative per illustrare come nasce il limoncello, tutti i passaggi essenziali, per poi sorseggiarlo. Sbucciatura, infusione in alcol, la miscela di acqua e zucchero. Tutto senza conservanti e senza additivi. C’è tanto impegno dedicato anche al biologico sempre più richiesto dal vivo mercato. La buccia e la polpa, l’anima dei liquori e delle marmellate. E le mani sapienti di chi conosce la terra e i suoi frutti. In questo periodo si produce il “verdello”. Il colore dei limoni del periodo caratterizzano anche il liquore finale. Già, perché si seguono rigorosamente le stagioni per garantire prodotti a chilometro zero e rigorosamente del territorio. Da maggio c’è spazio anche per gli amanti delle fragoline di bosco, mentre da dicembre a gennaio è tempo di mirto selvatico. A proposito dei turisti, non tutti, Mario Anastasio si mostra sorpreso dal fatto che “molti vengono in Italia e non sanno cosa sia il limoncello. Non ne hanno neanche sentito parlare”. L’esperienza di Valentino Esposito si traduce anche nei passi, numerosi, che compie quotidianamente nella bottega per controllare che tutto avvenga al meglio. “La stanchezza? Non la accusiamo – racconta – perché quando si lavora con passione c’è davvero tanta soddisfazione”.

I cambiamenti climatici e la nascita di numerosi b&b in zona garantiscono da almeno cinque anni la presenza di tanti turisti anche nelle stagioni meno miti. Anche se l’innalzamento delle temperature costringe spesso a lavori extra. “Prima a novembre i limoneti andavamo in letargo. Adesso bastano dieci giorni di bel tempo e subito fioriscono”. Un pensiero finale anche al padre. “Copro ancora la terra con i teloni, come faceva tanti anni fa mio padre. Ma per motivi diversi. Lui lo faceva per proteggere i frutti dalla grandine. Oggi bisogna coprire per difendere dal vento”. Non ci sono più le grandinate di una volta, improvvise ma durature. Eppure l’impegno e le tecniche antiche riportano alla tradizione. Il vero segreto del limoncello della costiera amalfitana. Conosciuto in tutto il mondo. O quasi.

Il ‏sito wwwilgustodellacosta.it saprà raccontare al meglio la produzione di queste meraviglie della terra. Per il profumo e la degustazione occorre la presenza.