“Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima” – La storia di una poesia virale contro i femminicidi
“Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima” – La storia di una poesia virale contro i femminicidi
La tragedia del femminicidio di Giulia Cecchettin, la giovane studentessa di 22 anni ritrovata morta, ha riversato un forte impatto emotivo sulla discussione pubblica riguardo alla violenza contro le donne, spingendo le persone a riflettere sul tema dei femminicidi e delle molteplici violenze subite dalle donne per mano degli uomini, sia nei social network che sui media tradizionali.
Tra le numerose condivisioni emerse in questi giorni, spicca un testo diventato di frequente utilizzo nelle proteste del movimento femminista Ni Una Menos, originariamente nato in Argentina nel 2015 e poi manifestatosi anche in Italia attraverso il movimento Non Una Di Meno (NUDM). Le frasi finali di questo testo sono state amplamente diffuse, tra cui “Se domani sono io, mamma, se domani non torno, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”.
Questa poesia o testo, conosciuto come “Se domani non torno”, è stato scritto dall’architetta peruviana Cristina Torres-Cáceres nel settembre del 2017, in risposta al femminicidio di Mara Castilla, una studentessa di 19 anni uccisa in Messico. Il testo, senza un titolo originale, si è diffuso rapidamente, diventando un simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.
Torres-Cáceres ha condiviso che la sua ispirazione per il testo è venuta dopo aver letto un post in cui una ragazza chiedeva alla madre di non fare nulla se le fosse successo qualcosa. Questo ha suscitato in lei il pensiero su cosa avrebbe detto alla propria madre in una simile situazione, dando vita a un testo che, pur non provenendo da una scrittrice professionista, ha toccato profondamente molte donne in tutto il mondo.
Il testo ha attraversato confini nazionali, da paesi sudamericani all’Italia, diventando un simbolo condiviso di lotta e resistenza contro la violenza di genere. Torres-Cáceres, che ha partecipato attivamente al movimento Ni Una Menos in Perù e ora continua a sostenerlo attraverso i social media, ha espresso il suo stupore per l’enorme impatto del testo che ha scritto, manifestando al contempo la tristezza per il motivo che lo ha ispirato.
Nell’attuale dibattito riguardante il femminicidio di Giulia Cecchettin, il testo di Torres-Cáceres è stato nuovamente condiviso da numerosi gruppi e donne influenti sui social media che si occupano di temi di genere, patriarcato e femminismo. La diffusione di questo testo riflette la continua lotta delle donne contro la violenza e il desiderio collettivo di porre fine a queste atrocità.
Queste condivisioni testimoniano l’importanza e l’impatto che le parole possono avere nella lotta contro la violenza sulle donne, incoraggiando azioni e cambiamenti nella società per un futuro più sicuro e giusto per tutte le donne.
FONTE: ILPOST