Turismo extralberghiero e criticità, per Sergio Fedele (Atex),con il contributo indispensabile dei sindaci, urge una regolamentazione del settore
Oltre ai primi cittadini, al momento inerti rispetto alla richiesta di proposte da parte del governo, fondamentale che siano proprio le strutture extralberghiere a sviluppare una strategia finalizzata alla loro regolamentazione. Il Codice Unico Identificativo delle Strutture Ricettive e software strumenti essenziali di controllo. Determinante tuttavia il ruolo dei Comuni e il varo di un Piano Turistico Paesaggistico per arginare il fenomeno.
Sorrento – Nella diretta settimanale di sabato scorso ( 04/11/2023) l’argomento del dibattito è stato il turismo extralberghiero, benefici e le tante criticità per i territori.
Dal ristorante l’Abate in Piazza Sant’ Antonino, con le riprese di Gianni Maresca e il contributo del presidente dell’Istituto di Cultura Torquato Tasso, Luciano Russo ,su quella che ormai è diventata una questione molto spinosa e senz’altro di estrema attualità, abbiamo ospitato il presidente diAtex(Associazione Turismo Extralberghiero Regione Campania)Sergio Fedele. Senz’altro un’ Associazione che da tempo si prodiga affinché il turismo extralberghiero venga praticato nel rispetto delle regole ed in particolar modo rispettando le esigenze delle comunità locali. Presenti in Penisola sorrentina, Capri, Napoli e Gragnano dal 2019, evidenzia subito Fedele, con lo scopo primario di regolamentare un settore, consapevoli che il “far west” attuale danneggia proprio chi vuole operare nella legalità. Pertanto è fondamentale che siano proprio le strutture extralberghiere a sviluppare una strategia finalizzata alla loro regolamentazione.
L’ overtourism – Il fenomeno dell’overtourism e gli effetti sulle comunità locali, per il presidente Atex, bisogna ricordare che da dieci anni , per motivi indipendenti dalle nostre iniziative territoriali e senz’altro grazie alle nuove tecnologie di comunicazione, si sono mossi nel mondo, rispetto al passato, flussi di turisti enormi . Un nuovo scenario di fronte al quale era necessario una regolamentazione che doveva partire dal Governo nazionale, dalle regioni e infine dagli enti locali. Anche perché,di fronte a tale enorme richiesta, si sviluppava in maniera esponenziale anche il turismo extralberghiero con la nascita di innumerevoli strutture che operavano senza alcun regolamento. Una regolamentazione che purtroppo non è mai stata introdotta già a livello nazionale se si pensa soltanto che da qualche anno è stato istituito il Ministero del Turismo. Nel frattempo che i governi rimanevano inerti e di conseguenza le regioni, anche i comuni, lasciati a loro destino, sono rimasti totalmente inattivi nell’introdurre qualsiasi strategia che regolasse tale fenomeno.
Codice Unico Identificativo delle Strutture Ricettive (CURS)- In merito alla Legge regionale (17/2001) nonostante le modifiche apportate nel 2019 e di recente nel 2023, risulta un testo datato. Ciò nonostante, l’azione di Atex va anche in tal senso con suggerimenti e nuove iniziative. Grazie al contributo dell’associazione rappresentata da Sergio Fedele nel 2019 è stato introdotto, anche in Campania, il Codice Unico Identificativo delle Strutture Ricettive (CURS). Attraverso il quale, qualsiasi piano di controllo è facilitato. Occorrerebbe tuttavia che la Regione si adoperasse affinché venissero varate delle norme finalizzate alla limitazione delle strutture extralberghiere, in modo tale da limitale l’attuale incontrollata situazione.
L’ostilità verso il turismo extralberghiero – Circa lo spopolamento di tante località turistiche, compreso Sorrento e la penisola sorrentina, la mancanza di una adeguata regolamentazione del settore extralberghiero sta portando ad una sorta di ostilità tra gli operatori e i cittadini residenti. Nello specifico, colpevolizzare il settore extralberghiero e non una mancata regolamentazione costituisce un messaggio sbagliato. In quanto, un turismo extralberghiero regolarizzato per un territorio che si è adoperato in tal senso, comporta una serie di vantaggi, tra i quali l’alternativa al turismo alberghiero, come avviene ormai ovunque e senz’altro rispondere ad una richiesta, sempre più pressante, di coloro che mirano, per le sue caratteristiche, esclusivamente al turismo extralberghiero. A tale proposito non bisogna dimenticare che proprio tale settore, più consono per un turismo individuale, porta indubbi ritorni in termini di occupazione e vantaggi per l’economia locale. Le negatività , è evidente, dipendono da una mancata regolamentazione che comporta un tale clima di ostilità, così come il traffico, il sovraffollamento, senz’altro la mancanza di abitazioni per le giovani coppie e pertanto lo spopolamento dei territori. Regolamentare il settore , nel quale da sempre regna una grande confusione rappresenta senz’altro una priorità. A tale proposito necessita fare chiarezza e distinguere le varie forme di strutture extralberghiere dagli affitti brevi.
Il settore extralberghiero è costituito da tre tipologie di strutture: bed e breakfast, casa vacanze e affittacamere, le quali per operare devono richiedere, se rispettano determinati requisiti, una autorizzazione ufficiale al comune di appartenenza , la cosiddetta SCIA amministrativa.
L’affitto breve – Non è altro che la possibilità, da parte di un proprietario di un immobile, di effettuare contratti ad uso turistico in modo discontinuo ,senza svolgere attività, durante un anno. Spesso si verifica che gli stessi proprietari aggirano tale situazione svolgendo attività continua. Oltre ai controlli, in merito ad una adeguata regolamentazione, uno dei primi interventi da effettuare è proprio verso gli affitti brevi che fino a qualche tempo fa non erano neanche codificati o quanto meno soggetti a comunicare la loro esistenza e pertanto sconosciuti agli uffici comunali preposti. La cedolare secca al 26% introdotta con al Legge Finanziaria, non va affatto in tal senso. Semmai, bisognerebbe incidere sul numero massimo degli affitti brevi che un proprietario potrebbe realizzare nel corso dell’anno.
L’inerzia dei Comuni peninsulari – Circa la proposta, avanzata proprio da Atex Campania, ai comuni della penisola sorrentina di inoltrare una serie di proposte per ovviare alla crisi abitativa che si registra lungo il territorio, e pertanto la regolamentazione del turismo extralberghiero locale, Sergio Fedele sottolinea che nonostante anche l’impegno in tal senso da parte del Ministero del Turismo, non vi è stata alcuna reazione in proposito da parte della amministrazioni comunali territoriali. Approfondire tuttavia tale tematica sarebbe quanto meno opportuno, coinvolgendo sul piano casa anche altre istituzioni come la Chiesa e altre associazioni territoriali. Il confrontarsi con i vertici delle amministrazioni comunali a livello comprensoriale circa determinate situazioni, tuttavia rimane una difficoltà reale, nonostante iniziative come il tavolo del turismo della penisola sorrentina, a cui regolarmente dovevano partecipare gli assessori preposti dei sei comuni. Dove molte proposte spesso sono state bloccate proprio per posizioni individualistiche tra un comune e l’altro. Ciò sta a dimostrare che nonostante proclami ed annunci sulle grandi priorità, come appunto la regolamentazione del settore extralberghiero, non si riesce a livello comprensoriale ad avere la giusta attenzione.
Iniziative discutibili – Atex inoltre nutre dubbi circa iniziative come il consenso del condominio che si appresta a varare il Comune di Sorrento, in quanto la Legge prevede che ci dovrebbe essere una delibera di regolamento iniziale, ovvero effettuata dal costruttore. Il chè, visto l’età media degli edifici residenziali sul territorio e che all’epoca della loro costruzione il problema non sussisteva è del tutto impossibile che si realizzi, mentre altra impossibile soluzione potrebbe essere una delibera all’unanimità ma dovrebbe comprendere, in modo assurdo, anche la volontà del condomino che intende fare attività extralberghiera. Tuttavia un tale provvedimento comporterebbe tutta una serie di ricorsi in quanto la Legge non prevede che si possa agire in tal senso. Atex tuttavia è d’accordo per quanto riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche e suggerisce anche il divieto del “ late check in”.
Il potere dei sindaci – Per Sergio Fedele, se ce ne fosse la volontà, i sindaci per una serie di problemi, come ordine pubblico, sanitario, traffico, trasporti, sociali avrebbero il diritto/dovere di chiedere al Governo di avere l’autorità di sospendere il rilascio di ulteriori autorizzazioni quando il numero di strutture ricettive supera il valore limite del coefficiente di intensità ricettiva, ovvero il rapporto tra il numero delle strutture e i residenti. Bisogna riuscire a capire che il turismo è come un fiume che porta benessere ai territori che attraversa, ma che può diventare devastante in mancanza di argini nei momenti di piena. Ora ci troviamo in una piena turistica gli argini sono rappresentati dai coefficienti che solo i sindaci possono applicare quando l’argine è in pericolo. Oltre a una legge nazionale necessita che i comuni turistici inizino a confrontarsi con il governo per stilare regolamenti opportuni. In merito alla mancanza di controlli sarebbe opportuno che i comuni destinassero maggiori risorse per la Polizia Turistica in modo da effettuare anche dei controlli delle strutture.
Il software di controllo – Di recente Atex ha proposto al Comune di Napoli un software che in tempo reale confronta tutte le strutture che operano con la Scia con le strutture che stanno sui grandi portali internazionali di prenotazione, evidenziando quelle che operano senza alcuna autorizzazione e che pertanto andrebbero chiuse. In relazione ai corsi di aggiornamento e di sicurezza sarebbe opportuno che anche il personale, compreso i gestori, delle strutture extralberghiere si adeguassero come succede periodicamente con il personale delle strutture alberghiere. L’attuale situazione rappresenta senz’altro un’anomalia. In merito agli adempimenti fiscali sarebbe opportuno che si agevolino le piccole attività mentre per i grossi fatturati, senza una adeguata regolamentazione aumenta senz’altro anche l’abusivismo fiscale. Molte strutture, essendo abusive, incassano la tassa di soggiorno e non la versano poi al Comune.
Luciano Russo e la mancanza di controllo – Nel suo intervento, il presidente dell’Istituto di Cultura Torquato Tasso, si ritrova pienamente d’accorso su quanto esposto da Sergio Fedele e in merito al sovraffollamento turistico sottolinea come nelle grandi città europee è stato risolto con la regolamentazione.
Nello specifico spesso i condomini continuano ad essere delle vittime del turismo extralberghiero. Oltre al disturbo perenne spesso il condomino si trova svantaggiato nel contribuire alle spese comuni rispetto a che nello stabile pratica l’attività extralberghiera. Per il presidente dell’Istituto di Cultura Torquato Tasso, la mancanza di controlli adeguati rimane una grossa piaga. SecondoRusso, le varie norme sull’uso della proprietà privata, potrebbero favorire il proprietario di fronte ad un eventuale ricorso al Tar. Una mancata regolamentazione del settore è l’origine anche di una ulteriore serie di criticità per la comunità locale, come l’aumento indiscriminato dei prezzi e la carenza di abitazioni per le giovani coppie e per chi non si può permettere degli affitti ormai esorbitanti.
Condomini e extralberghiero – In merito ai condomini , Sergio Fedele sottolinea l’azione di Atex che ha sempre sollecitato, come priorità, una regolamentazione apposita per tale forma di extralberghiero. Su tale argomento sarebbe inoltre opportuno iniziare un’opera di verifica, da parte dei condomini e delle associazioni circa gli affitti brevi e di coloro che praticano tale forma di attività in modo continuativo dato che la legge non lo consente. Invece di delibere che non avranno seguito, iniziare un’azione diretta, coinvolgendo il Comune, nell’accertare chi opera in modo continuativo e quindi penalizzarlo. Di sicuro, secondo Fedele, si libererebbero una quantità enorme di appartamenti dato che la stragrande maggioranza di affitti brevi opera in modo ininterrotto e quindi illegittimo. Tuttavia ,circa lo sviluppo delle attività extralberghiere , bisogna considerare, come già ribadito, che il turismo a livello internazionale negli ultimi decenni è mutato e l’extralberghiero rappresenta un aspetto importante di tale mutamento, ma che tuttavia non può sottrarsi ad una regolamentazione adeguata affinché non comporti determinate problematiche ai territori interessati e alle comunità coinvolte. Se, con tutte le criticità esposte che sono anche origine di conflitto tra i cittadini residenti e gli operatori extralberghieri, si prende da esempio il contesto circostante alla penisola sorrentina, si rileva che nonostante un peggioramento registrato negli ultimi anni, per innumerevoli aspetti, la qualità della vita è nettamente migliore. Ciò sta a significare che escludendo il turismo ,non ci sono alternative economiche per il nostro territorio. Una eventuale povertà derivante da una forte crisi del settore comporterebbe indiscutibilmente anche ad un peggioramento della qualità della vita. Pertanto, sarebbe opportuno, nonostante le criticità rilevate ,dare un forte riconoscimento al nostro territorio che ci consente ancora una qualità della vita ad un certo livello. Secondo Sergio Fedele, per mantenere l’attuale situazione di benessere, bisogna: regolamentare, proteggere e migliorare qualitativamente (e non quantitativamente) il turismo.
Il ruolo del Sindaco e soluzioni per il futuro– Per raggiungere determinati obiettivi, il sindaco svolge un ruolo fondamentale affinché tante criticità sia debellate, bloccando il rilascio di nuove scia qualora si arriva ad un quantitativo critico. Anche se una mancata regolarizzazione, sottolinea Fedele, è dovuta anche all’inerzia dimostrata finora dai Sindaci della penisola sorrentina di fronte alle sollecitazioni da parte del governo centrale nell’avanzare proposte che circa il modo di regolarizzare il settore. Per Atex un maggiore coinvolgimento dei comuni è indispensabile per approdare ad una legge nazionale ma qualora viene meno diamo già una grande responsabilità al nostro territorio e quindi non possiamo dopo lamentarci che in governo non interviene in proposito. Onde evitare di rischiare che provvedimenti come le delibere ai condomini, che probabilmente porteranno ad una serie di ricorsi e quindi inefficaci al fine della regolamentazione, sottolinea Sergio Fedele, il sindaco in penisola sorrentina come avviene nelle città d’arte e come avanzato da Atex, ha la facoltà di chiedere al Governo una serie di provvedimenti qualora lungo il territorio comunale la presenza delle strutture ricettive supera un determinato coefficiente e che pertanto comporta criticità di ordine pubblico, sanitario e di servizi. Nonostante che il primo cittadino ha grosse responsabilità in materia sanitaria e quindi chiedere all’Autorità di intervenire, i sindaci della penisola sorrentina non hanno mai avanzato determinate richieste.
Il piano turistico paesaggistico – Se si pensa soltanto che, secondo delle tabelle Atex, Sorrento detiene una densità di coefficiente ricettivo (rapporto tra le strutture ricettive e i residenti) molto più alto di Capri e dei restanti comuni della penisola sorrentina, a maggior ragione bisognerebbe bloccare il rilascio delle autorizzazioni. Infine, ritornando all’uso che il proprietario può fare della propria abitazione, non deve passare il messaggio che tutto potrebbe essere lecito e che l’attività turistica sia qualcosa da pretendere. Urge pertanto intervenire anche in tal senso come avvenuto per la tutela dei territorio sotto l’aspetto urbanistico con piani paesaggistici e vincoli che bloccano la cementificazione incontrollata del suolo, alla stessa maniera, secondo Sergio Fedele , bisognerebbe intervenire con un piano turistico paesaggistico per arginare il fenomeno ed evitare, anche sotto tale aspetto, la distruzione irreversibile del nostro territorio. – 07 novembre 2023 – salvatorecaccaviello
Diretta con Sergio Fedele, conduce Salvatore Caccaviello, interviene Luciano Russo, riprese Gianni Maresca, organizzazione Rosario Fiorentino