Vico Equense, Monte Faito: il Wwf lancia l’allarme per gli alberi minacciati da cavi e condotte

Vico Equense, Monte Faito: il Wwf lancia l’allarme per gli alberi minacciati da cavi e condotte
Sul Monte Faito, cuore verde della penisola sorrentina e fulcro del Parco dei Monti Lattari, una grave situazione ambientale è emersa a causa di lavori intrapresi senza scrupoli. Condotte idriche e cavi di grandi dimensioni vengono posati a pochi centimetri, talvolta addirittura al di sotto, del fitto intreccio di radici che alimentano gli alberi secolari. La denuncia, come riporta Massimiliano d’Esposito de “Il Mattino”,  è partita dal Wwf Terre del Tirreno e ha raggiunto gli uffici della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, dei carabinieri forestali e della guardia di finanza di Castellammare, nonché della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Napoli e dell’Ente Parco regionale dei Monti Lattari.

Il presidente del Wwf Terre del Tirreno, Claudio d’Esposito, ha dichiarato: “Nel Comune di Vico Equense, sul monte Faito, sono in corso da tempo lavori di scavo alla base dei grossi pini secolari in via della Fattoria, di fronte all’area utilizzata per il campo del Faito doc-festival, oltre che in Strada Allacciamento, via Strada Alta, via Nuova Monte Faito, Strada delle Pendici e altrove. In pratica, le opere sono in corso su quasi l’intera montagna“. Il dettagliato dossier fotografico allegato all’esposto evidenzia i danni provocati agli impianti radicali delle alberature a causa degli scavi eseguiti alla base dei tronchi.

Le immagini mostrano chiaramente come l’utilizzo di escavatori e martelli pneumatici per la realizzazione di trincee stia comportando il pericoloso taglio delle radici di centinaia di alberi secolari, mettendo a repentaglio non solo la salute delle piante, ma anche la loro futura stabilità. La preoccupazione principale riguarda anche la sicurezza dei residenti e dei frequentatori dell’area, poiché il crollo di un albero potrebbe rappresentare un serio pericolo per i passanti.

Il Wwf solleva anche dubbi sulla legittimità urbanistica degli interventi, sottolineando che “non sono consentiti in area Sic senza previa redazione di una ‘valutazione di incidenza’ che attesti la ‘non incisività delle opere sull’ecosistema’, in particolare dei tagli agli apparati radicali dei secolari esemplari arborei e dell’interramento dell’asfalto nel sottosuolo”.

I volontari del Wwf, che monitorano attentamente le attività sulla montagna, hanno evidenziato che i lavori procedono con celerità anche il sabato e con condizioni meteo avverse, senza rispettare le norme di sicurezza e controllo di cantiere. L’associazione chiede un intervento urgente per accertare la legittimità delle opere, valutando l’ipotesi del sequestro dell’area in caso di accertate violazioni, al fine di evitare che eventuali reati vengano portati alle estreme conseguenze. Il Wwf si dichiara pronto a costituirsi parte civile in un possibile processo penale derivante dall’esposto.

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