10° “Percorso Presepiale 2023” a Minori: al Presepe dei bambini nel Quartiere San Pietro passando per quello degli scaut in Piazza Cantilena.
Se non fosse per i presepi, questo Natale sembrerebbe una piccola estate, senza sole e con temperature al di sopra della media.
Come in tutta la Costiera Amalfitana, anche a Minori si può passeggiare fino alle ore del tramonto, andare a “caccia” di nuovi scorci panoramici, soprattutto nel silenzio delle case, arroccate verso le alture.
Il quartiere “San Pietro” si sviluppa linearmente, contiguo lateralmente alle case nuove, prima di fondersi a quello del “Petrito”, che si apre più denso nella parte alta del paese in un caratteristico groviglio di vecchie case. Una volta superata la fontanella accanto alla “Madonnina”, inaspettatamente ci si imbatte in un piccolo presepe, lungo la via che precede il portone della “Scuola Materna Santa Trofimena” gestita dalle Suore di Pompei, così come si legge nella targa all’esterno.
La dimensione del presepe è ridotta, misurata alla larghezza limitata del passaggio a disposizione, ma ricco della moltitudine di piccoli personaggi, collocati intorno e sopra la scena centrale della natività. Sembra essere quasi come una pianta, che dalle radici ancorate nel terreno, prorompe all’improvviso dal selciato in cerca di luce.
Il presepe di strada non è soltanto un atto di mera devozione ma anche di partecipazione di tutta la “diversità” del quartiere, che in uno scambio di sacro e profano si rivela un bel momento di fratellanza.
La stradina è linda e luminosa ed il baldacchino colorato a festa cattura lo sguardo, evocando le voci giocose dei bambini che la attraversano, accompagnati dalle mamme verso la loro scuola.
Dalla statale costiera del lungomare California, si innesta il “corso” principale, e nella fitta rete di percorsi pedonali a gradinate che si inerpicano nel fitto abitato, si scoprono inaspettati balconi fioriti, altarini, fontanelle, passaggi coperti da voltine e tanti usci colorati, davanti ai quali riposano indisturbati i gatti liberi del quartiere.
I rioni sono collegati l’uno all’altro da lunghe scalinate, punteggiati da piccoli giardini di limoni ben curati, che magicamente qualificano tutto il contesto, in alcune parti purtroppo anche piuttosto degradato.
L’invasività degli anonimi scatoloni di cemento multipiano, alloggi, scuola e strutture pubbliche varie, dell’area stretta tra il Petrito ed il complesso monumentale della basilica, si percepisce come corpo estraneo nel tessuto urbano patrimonio unesco. Una riflessione andrebbe fatta sulla riqualificazione mancata di molte di queste parti di edifici stilisticamente fuori contesto, realizzate negli anni della cementificazione realizzata tra il secondo dopoguerra e la fine degli anni ’70.
La monotona omogeneità architettonica, replicata massicciamente qui come altrove, unitamente alla marcata obsolescenza, ha offerto un’occasione d’oro per riparare gli errori del passato, invece la si è persa ancora una volta, nonostante l’abbondanza di bonus di ogni tipo che avrebbero potuto fare realmente la differenza.
Proseguendo la salita, la scala si fa più ripida, e l’atmosfera di nuovo più autentica e suggestiva, il tempo scorre di nuovo più lento, nei suoni leggeri della vita quotidiana delle case tutte incastrate l’una sull’altra, fino a raggiungere la piccola e panoramicissima Via Pioppi che proseguendo conduce in località Torre.
In questo Natale, in cui ricorre l’anniversario degli 800 anni dalla prima rappresentazione presepiale della storia, a Minori è venuto a mancare proprio il presepe della Basilica di Santa Trofimena, il principale monumento religioso del luogo.
Sono in corso dei lavori di riparazione interni, che la rendono inagibile in questi giorni di festa: i gradini della scala che portano al sagrato, sono interdetti dalla tipica rete da cantiere in plastica arancione.
Si indugia con lo sguardo sull’imponente facciata giallastra a stucchi bianchi e grigi, rivolta verso il grande albero natalizio sul lungomare, distante poche decine di metri.
Le statue degli evangelisti Luca, Marco, Matteo e Giovanni sono visibili anche a distanza, poi a sinistra il grande campanile quadrato in stile neoclassico sotto il quale si transita per raggiungere le scuole.
Nello slargo antistante la basilic, appoggiato al palazzo comunale, c’è un’altro presepe di strada, quello dei giovani scout, che lo hanno voluto qui simbolicamente, proprio per l’assenza dell’altro all’interno della basilica.
Una struttura tridimensionale in legno per la stalla, nella quale trovano alloggio le sagome dipinte di Maria e Giuseppe, realizzate in legno a grandezza naturale.
Tutto ridotto all’essenziale: il bambino centrale nella mangiatoia piena di fieno, e due pastori con le loro pecore ad assistere all’evento, l’angelo ad annunciarne l’arrivo.