“Comme Barbarea accussì Natalea”: origini e significato del proverbio di Santa Barbara

4 dicembre 2023 | 10:09
Share0
“Comme Barbarea accussì Natalea”: origini e significato del proverbio di Santa Barbara

“Comme Barbarea accussì Natalea”: origini e significato del proverbio di Santa Barbara
Il 4 dicembre a Santa Barbara, così come recita un antico detto popolare napoletano, prevede le condizioni meteorologiche che caratterizzeranno il giorno di Natale. Questa tradizione ha una variante locale nel salernitano, nota come “Comme Catarinea accussì Natalea“, e un’altra che combina entrambe, ossia “Comme Catarinea accussì Barbarea e accussì Natalea“.

La leggenda di Santa Barbara: tra fede e fulmini

Il detto originale sembra far riferimento a Santa Barbara, la quale, ragazza di nobile famiglia e figlia di un collaboratore dell’Imperatore, subì la condanna a morte per aver abbracciato la religione cristiana. Dopo vari supplizi senza esito, grazie all’intervento divino, fu decapitata dal padre, Dioscoro. Tuttavia, mentre costui tornava a casa, fu colpito da un fulmine e morì come punizione divina. Santa Barbara, oltre ad essere la protettrice contro i fulmini e la morte improvvisa, è venerata anche dagli ombrellai. Grazie al suo culto e alla celebrazione poco prima del Natale, si è sviluppata questa credenza che associa le condizioni atmosferiche del 25 dicembre a quelle del giorno di Santa Barbara.

Santa Barbara e Santa Caterina: due eroine di fede

Il culto di Santa Barbara si intreccia con quello di Santa Caterina d’Alessandria, entrambe simboli di resistenza alla tirannia imperiale e di fede incrollabile. Le loro storie, separate da un anno di martirio ma unite da un destino comune, sono celebrate in proverbi e invocazioni che risuonano da nord a sud dell’Italia.

Queste espressioni di devozione, che si manifestano in frasi come “Santa Barbara benedeta liberème de sta saeta” o “Santa Barbara, affacciate affacciate ca mo passane ddoje carrozze, una ‘e acqua e una ‘e viento. Santa Barbara fai, fa’ bon tiempo”, non sono solo testimonianze di un passato remoto, ma rappresentano un patrimonio culturale vivo, che ogni anno rinnova la sua presenza nel cuore delle festività italiane.

Quanto alla variante con Santa Caterina d’Alessandria, potrebbe essere stata sovrapposta a Santa Barbara per alcuni elementi comuni tra le due storie. Anche Santa Caterina subì la decapitazione per essersi opposta all’ordine dell’Imperatore di convertirsi al paganesimo. Figlia di un Re e simbolo di fede contro il potere imperiale, condivise una fine simile con Santa Barbara. Il suo culto, celebrato il 25 novembre, un mese prima di Natale e pochi giorni prima di Santa Barbara, si diffuse rapidamente nel Mediterraneo e nel Cilento, dove fu adattato il proverbio in questione.