Emergenza freddo a Cava de’ Tirreni: il grido di aiuto per un cittadino abbandonato

Un’atmosfera di abbandono avvolge la storia di un cittadino cavese che da tempo vive un dramma silenzioso, ignorato dalle istituzioni. Franco Bruno Vitolo, operatore culturale e ex docente delle scuole superiori, si fa portavoce di questa triste vicenda: “La nostra comunità dovrebbe vergognarsi di fronte a questa situazione. Un nostro concittadino è costretto a vivere senza una dimora e senza alcun supporto, dimenticato da tutti. Dorme all’addiaccio, e con l’arrivo dell’inverno, si trova già nelle gelide condizioni dell’atrio urbano.”

Vitolo, come riporta “La Città di Salerno”, rivolge un appello alle istituzioni civili e religiose per fornire un sostegno immediato a questo cittadino senza tetto, esposto alle rigide temperature delle notti a venire. Tuttavia, la risposta ottenuta sui social è imbarazzante e disumana, con commenti come “rimani solo” e “non possiamo fare nulla”. Vitolo non può fare a meno di sottolineare l’assurdità della situazione: “Abbiamo letti vuoti negli ostelli e nei conventi, ma un nostro concittadino è costretto a dormire all’aperto. E se dovesse pagare con la vita a causa di questo freddo pungente?

La sua amarezza traspare anche attraverso l’ironia, esprimendo il bisogno di muoversi e agire anziché limitarsi a piangere o commuoversi. “Può succedere, e succede, nella nostra bella e civile città di sessantamila abitanti,” conclude Vitolo con una punta di sarcasmo.

Il dramma di questo cittadino, che da tre anni vaga tra le strade di Cava de’ Tirreni e trova riparo solo sotto la pioggia e il vento, meriterebbe una soluzione urgente. La sua attuale condizione è paragonabile a una topaia, priva di porte, luce e acqua. Anche una sistemazione temporanea potrebbe alleviare le sue sofferenze quotidiane, ma al momento la situazione sembra essere in stallo.

Vitolo sottolinea l’importanza di garantire dignità a chi ha commesso errori nel corso della vita, evidenziando il problema sociale che si sta perpetuando. L’appello si estende anche alla chiesa, sottolineando l’assenza di porte aperte nella città e auspicando che, in questo periodo prenatalizio, qualcosa si muova per porre fine a questa emergenza. “Io ci credo,” conclude Vitolo, nella speranza che la città risponda prontamente a questa chiamata di aiuto.

Commenti

Translate »