Grimaldi espone l’acquisizione di TDT e attacca Moby: Il contenzioso marittimo si infiamma
Grimaldi espone l’acquisizione di TDT e attacca Moby: Il contenzioso marittimo si infiamma
Emanuele Grimaldi, figura di spicco del Gruppo Grimaldi di Napoli, ha dichiarato ufficialmente l’acquisizione del Terminal Darsena Toscana di Livorno, in concomitanza con la recente privatizzazione del porto greco di Heraklion, sottoponendo l’operazione all’autorità Antitrust per l’approvazione. La nuova acquisizione ha sollevato polemiche e tensioni nel settore marittimo, portando Grimaldi a delineare i piani futuri e a lanciare accuse verso Moby, evidenziando il presunto monopolio delle rotte tra Genova e il Nord Sardegna.
Grimaldi, presidente del Gruppo Grimaldi, ha chiarito che il Terminal Darsena Toscana manterrà le sue attività attuali, garantendo continuità sia nel traffico container che nei traghetti. Il gruppo ha esperienza in operazioni simili in vari porti internazionali, e Grimaldi ha affermato che ciò non cambierà l’attuale panorama portuale di Livorno: “Cambierà tutto per non cambiare niente.”
La strategia futura della compagnia si concentrerà sul potenziamento dei collegamenti marittimi dalla Toscana alla Sardegna (Olbia) e alla Sicilia (Palermo), intendendo incrementare le autostrade del mare e i traffici container, con l’obiettivo di accrescere la competitività sulle rotte verso le isole, dove già detengono una posizione di leadership evidente.
Mentre Grimaldi ha evitato di confermare o smentire le voci sulle trattative per l’acquisizione del Terminal Sech a Genova, ha precisato: “Sono indiscrezioni di cui preferisco non parlare. Eventualmente se ne parlerà quando e se le cose saranno fatte.”
Al contempo, Grimaldi ha sollevato la questione riguardante la vendita del Terminal San Giorgio a Ignazio Messina & C., sostenendo che la sua compagnia abbia impugnato la vendita. Ha espresso perplessità sul motivo per cui il terminal operato da loro debba essere ceduto ai concorrenti e si è detto fiducioso riguardo alla causa legale in corso.
La disputa con Moby e il Gruppo MSC, che controlla Grandi Navi Veloci e detiene una quota del 49% di Moby, si fa sempre più accesa. Grimaldi ha evidenziato il presunto controllo di MSC su Moby a causa del prestito di 300 milioni di euro fornito alla compagnia, affermando che ciò equivale a un chiaro controllo finanziario e sostanziale, violando le regole di concorrenza.
Riguardo agli investimenti futuri in nuove navi, Grimaldi ha sottolineato che saranno progettate con linee diverse rispetto alle precedenti, adatte a rotte specifiche in Italia, Grecia e Spagna. Ha sottolineato l’interesse della compagnia a sviluppare traffico in porti recentemente acquisiti, ma ha dichiarato la necessità di progressi significativi nella tecnologia dei motori e nella riduzione dei consumi prima di procedere con gli ordini.
La dichiarazione di Grimaldi ha sollevato interrogativi sulle dinamiche di mercato e sulla concorrenza nel settore marittimo, alimentando una discussione accesa e portando all’attenzione delle autorità regolatorie il presunto monopolio sulle rotte e il controllo finanziario nelle compagnie di navigazione.
Il confronto tra le compagnie è destinato a proseguire, portando forse a nuovi sviluppi e cambiamenti nel panorama del trasporto marittimo italiano ed europeo.