Inchiesta antidroga: 66 individui a processo per introduzione di droghe e telefoni nel carcere di Fuorni
Inchiesta antidroga: 66 individui a processo per introduzione di droghe e telefoni nel carcere di Fuorni
La giustizia ha preso una svolta determinante nei confronti di 66 individui, i quali affronteranno il processo in seguito all’udienza preliminare svoltasi giorni fa presso il tribunale di Salerno. La vasta inchiesta, relativa all‘introduzione di droghe e telefoni nel carcere di Fuorni, ha portato all’identificazione e al rinvio a giudizio dei presunti promotori dell’operazione, suddivisi in gruppi originari di Eboli e Napoli. L’inchiesta è stata condotta congiuntamente dalla Squadra Mobile e dal NIC della polizia penitenziaria.
Tra i casi in esame, sono state decise tre condanne in abbreviato, con pene che vanno da 10 a 7 anni di reclusione.
Le accuse principali, che saranno oggetto del dibattimento, riguardano l’associazione a delinquere. Secondo l’ipotesi accusatoria, i detenuti promotori dell’organizzazione avrebbero messo in atto un mercato interno all’interno del carcere, offrendo droghe e telefoni ad altri detenuti a prezzi nettamente superiori a quelli normalmente praticati. Si presume che le introduzioni illegali avvenissero sia attraverso consegne esterne tramite l’utilizzo di droni, sia durante i colloqui settimanali dei detenuti con i loro familiari. Si ipotizza anche che sostanze stupefacenti o microtelefoni fossero occultati all’interno di pacchi postali, spediti ai detenuti insieme a beni la cui introduzione era consentita.
Questa intricata operazione di contrabbando, secondo le ricostruzioni delle autorità, sembra essere stata pianificata e attuata con sottile ingegnosità, utilizzando molteplici metodi per aggirare i controlli e far pervenire illegalmente questi oggetti all’interno del carcere.
Il processo che seguirà, presieduto dal collegio giudicante, esaminerà attentamente tutte le accuse e le prove presentate, gettando luce sulle dinamiche di questa rete illecita e sull’ingegnosa modalità con cui è stata condotta. La complessità di questa operazione evidenzia la necessità di una vigilanza più stretta e di misure preventive più efficaci per contrastare fenomeni del genere all’interno del sistema carcerario.
FONTE: SALERNOTODAY