Irpef, la riforma del fisco con tre aliquote: risparmi fino a 260 euro

29 dicembre 2023 | 10:04
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Irpef, la riforma del fisco con tre aliquote: risparmi fino a 260 euro

Irpef, la riforma del fisco con tre aliquote: risparmi fino a 260 euro

Il panorama fiscale italiano si appresta a subire importanti cambiamenti con l’approvazione di una serie di decreti legislativi finalizzati a riformare il sistema tributario. Questi decreti, approvati dal Consiglio dei ministri, promettono di portare significativi risparmi per i contribuenti, oltre a una maggiore chiarezza e trasparenza nelle interazioni fiscali.

Accorpamento degli Scaglioni e Riduzione delle Aliquote

La riforma più eclatante riguarda l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef), che vedrà una semplificazione notevole. L’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito e il passaggio da quattro a tre aliquote rappresentano il fulcro di questa trasformazione. In particolare, le nuove aliquote si attesteranno al 23% per redditi fino a 28.000 euro, al 25% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro e al 43% per redditi superiori a quest’ultimo valore.

Obiettivi e Vantaggi della Riforma

Secondo il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, questi decreti costituiscono provvedimenti cruciali che mirano a semplificare il sistema fiscale, renderlo più equo e dinamico. Si prevede un maggiore risparmio fiscale per le fasce di reddito medio-basse, che spesso subiscono gli impatti dei cambiamenti economico-finanziari globali.

Le stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio indicano un risparmio medio di circa 190 euro all’anno per i contribuenti, con un beneficio che varia dai 75 euro per i redditi fino a 15.000 euro fino a un massimo di 260 euro per i redditi oltre i 28.000 euro. Tuttavia, oltre il 50% del totale dei benefici dell’Irpef sembra destinato ai contribuenti con reddito superiore a 28.000 euro, nonostante costituiscano solo il 25% dei contribuenti.

Concentrazione del Beneficio sui Redditi Medio-Bassi

Al fine di indirizzare i vantaggi della riforma verso i redditi medio-bassi, il governo ha deciso di neutralizzarne l’effetto per i redditi più alti. Per i contribuenti che dichiarano più di 50.000 euro, è previsto un taglio lineare di 260 euro su alcune detrazioni fiscali non sanitarie, compensando così il vantaggio derivante dall’accorpamento delle aliquote.

Altre Modifiche e Prospettive Future

Oltre alle riforme dell’Irpef, i decreti legislativi comprendono anche l’ampliamento della no tax area per i redditi da lavoro dipendente e un aumento delle detrazioni per i redditi fino a 15.000 euro. Tuttavia, è da notare che l’intervento sull’Irpef è finanziato solo per il primo anno tramite la legge di stabilità del 2024; si renderanno necessarie ulteriori risorse per il proseguimento di questa riforma.

La prospettiva futura contempla la possibilità, nel corso della legislatura, di giungere a un sistema a due aliquote, con la potenziale adozione di una flat tax per dipendenti e pensionati, come ipotizzato dal viceministro Leo.

Cambiamenti nello Statuto del Contribuente e Altre Novità

Oltre alle modifiche all’Irpef, i decreti riguardano anche altri ambiti. Ad esempio, lo statuto dei diritti del contribuente prevede che l’agenzia delle Entrate debba motivare eventuali rifiuti delle osservazioni del contribuente nel contraddittorio preventivo. Inoltre, si prevede il coinvolgimento dei consulenti del lavoro nella cooperazione fiscale per le imprese, un nuovo adempimento collaborativo.

La riforma fiscale si presenta come un passo avanti significativo verso una semplificazione e una maggiore equità nel sistema tributario italiano. Il suo impatto sarà visibile non solo sulle tasche dei contribuenti, ma anche nella chiarezza e nella trasparenza delle interazioni fiscali, favorendo così un ambiente fiscale più stabile e efficiente per cittadini, famiglie e imprese.