La Supervisione, il PNRR e i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali: nuove Sfide per il Servizio Sociale della Regione Campania
Stamattina presso il Centro Direzionale di Napoli Sala Auditorium si è svolto il convegno conclusivo di un anno ricco di lavori. Gli argomenti principali sono stati il PNRR i LEPS e la supervisione professionale. Tutti gli attori più importanti sono stati convocati ed hanno prontamente risposto alla chiamata del nostro Presidente Regionale Gilda Panico: ministero del Lavoro e Politiche Sociali, Regione, Università Consiglio dell’Ordine e numerosi Assistenti Sociali degli EELL delle ASL e del Terzo Settore.
Il nostro Presidente Nazionale Barbara Rosina, in un contributo video, ha ribadito la necessità di un approccio atto a garantire certezze concrete ai cittadini anche a fronte oggi di una diminuzione del 5% dal 2019 degli assistenti sociali professionisti nei servizi essenziali. Le risorse del PNRR ci sono, ed è importante, per gli Ambiti Sociali, riuscire ad intercettare per tempo e bene i finanziamenti, per dare una allocazione delle risorse efficiente ed efficace al fine di costruire un Paese più solidale ed inclusivo.
Il Referente del Ministero del Lavoro e delle politiche Sociali, Renato Sampogna, ha parlato dell’importanza di velocizzare il processo di definizione della figura del supervisore sia in Campania che in altre Regioni d’Italia. “Tramite il PNRR abbiamo la possibilità di accedere a ben 42 milioni di euro al 2026 di finanziamenti solo per la supervisione, senza considerare quelli messi a disposizione tramite il Fondo Nazionale Per le Politiche Sociali (FNPS)”. Sono degli investimenti importanti che danno rilievo al lavoro dei professionisti Assistenti Sociali, che troppo spesso lavorano in condizione di marginalità e di stress, spesso senza risposte certe da parte delle istituzioni e senza strumenti d’aiuto concreti e continuativi a cui poter accedere per dare sostegno alla popolazione che vi si rivolge. E’ emerso che in Campania sono stati approvati ben 27 progetti per un totale di 50 ambiti afferenti e 5 milioni di euro di finanziamenti per ben 900 Assistenti Sociali. Questo mi pare un bel traguardo.
Carismatico e acceso l’intervento di Anna Ansalone, Consigliere Regionale, che illustra gli assi strategici dei LEPS per il triennio 2022/2024 al fine di un potenziamento concreto dei Servizi Sociali. In base ai dati, sebbene parziali, raccolti attraverso un questionario somministrato in tutta la Regione (ma al quale purtroppo non tutti gli ambiti hanno aderito) emerge che in provincia di Napoli il nostro Ambito N33 Penisola Sorrentina investe per ogni cittadino 64.00 euro per i Servizi Sociali secondo solamente a livello Regionale al comune di Salerno che ne investe ben 118.00 euro di quota pro-capite. Mentre scendiamo di molto se ci avviciniamo alla media Regionale che si aggira intorno ai 7.00 euro pro capite. Questa limitata disponibilità di risorse, in altri comuni, potrebbe costituire una grossa difficoltà nell’offrire servizi adeguati in grado di garantire livelli minimi di assistenza. La Ansalone “coraggiosamente “ fa presente inoltre alle istituzioni nazionali e regionali quanto il problema di non avere un Fondo Vincolato destinato al raggiungimento della quota standard per le assunzioni degli Assistenti Sociali a tempo indeterminato nella misura di uno ogni 5000 abitanti (il cd rapporto 1:5000) possa scoraggiare gli Enti locali ad attuare un adeguamento organizzativo, da tempo e a gran voce richiesto, cosi come da normativa vigente. Senza considerare che questi fondi, dice la Ansalone, se passassero direttamente agli Ambiti Sociali sarebbero sicuramente investiti in tal senso e non per altro. Una critica forte alla quale, mi pare, nessuno delle presenti istituzioni ha saputo concretamente rispondere. Staremo a vedere!
Sono intervenute anche le Università del Suor Orsola e di Salerno, che hanno chiarito quanto lavoro hanno già svolto per la definizione, in accordo con la Regione e l’Ordine degli Assistenti Sociali, dei programmi dei Master e dei corsi di aggiornamento per la formazione della figura del supervisore al fine di creare delle professionalità che abbiano un impatto reale sul lavoro svolto dai professionisti.
Purtroppo, ribadisce la nostra Presidente Gilda Panico, “fino ad oggi tale supervisione è da intendersi solamente a beneficio degli Ambiti Territoriali e “sarà una mia sfida personale e premura di tutto l’Ordine Regionale sottoporre la questione a livello nazionale al fine di permettere a tutti gli afferenti al CROAS, compresi i professionisti che operano nel settore della giustizia, in quello della sanità e del Terzo Settore, di poter usufruire di questo importante percorso di Supervisione Professionale atto a garantire sostegno nelle annose questioni che riguardano soprattutto la decodifica dei dilemmi etici con i quali ogni giorno gli Assistenti Sociali devono fare i conti. Ciò al fine di permettere un consistente e continuo monitoraggio e sostegno della qualità del lavoro dei nostri professionisti”. Chiude i lavori Corrado Massimo, tesoriere CROAS ricordando a tutti che sia nel nuovo che nella versione precedente del Codice Deontologico la questione della supervisione è sempre esistita ed oggi siamo chiamati tutti ad essere operativi nel cercare e trovare una dimensione reale per fare in modo che ciò si realizzi nel più breve tempo possibile e soprattutto nel migliore dei modi.
Assistente Sociale Dott.ssa Marianna Di Candido