Lettere da Piano di Sorrento- Il cittadino non deve sapere

LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
“IL CITTADINO NON DEVE SAPERE”
Viviamo l’epoca dell’informatica e dobbiamo riconoscerlo perché oggi siamo messi a conoscenza, siamo aggiornati su tanti avvenimenti, prima appannaggio di pochi.
Alcune notizie, però, non le dovremmo conoscere se non a tempo debito. Mi riferisco alle indagini e sviluppi delle vicende giudiziarie, per il famoso segreto istruttorio.
Ciò non impedisce, oggigiorno, a vivere processi, traverso i talk show od altre trasmissioni simili, dove i dibattimenti, invece di svolgersi nelle aule giudiziarie, sotto il controllo della magistratura, si sviscerano, invece, in improvvisati salotti dove sapientoni, intorno ad un tavolo, discutono e, alla fine, sentenziamo pure.
Senza contare quanti di noi subiscono dei veri processi mediatici, traverso l’iter dei social o di altri mostri dell’informatica. Vi sono delle cose però che il cittadino avrebbe diritto di conoscere ed invece vengono nascoste perché così fa comodo agli organi di potere.
Poco tempo fa, su un giornale locale, ho letto di un riconoscimento al Comune di Piano di Sorrento, per una fattiva e produttiva “raccolta differenziata”.
Ed è sacrosanto. Tante massaie, tanti cittadini, scrupolosamente, dividono la plastica, il vetro dagli altri rifiuti ed insomma operano una saggia raccolta.
La domanda è questa: ma questi rifiuti, selezionati, arrivano veramente alle ditte del riciclo? Esiste una certificazione del compimento a regola d’arte della raccolta differenziata?
Non risponde al vero che alcuni camion contenenti la “munnezza” da riciclare trasportano, invece, una commistione di rifiuti senza selezione?
Nel mondo della nettezza urbana esiste un “capolarato” che favorisce l’operato di alcuni netturbini, farei meglio a dire operatori ecologici, perseguendone altri?
Immagino che vi sia un serio controllo, da parte di chi di dovere, per poter raccogliere con serenità l’encomio per il nostro Comune.
(avv. Augusto Maresca)