Lettere da Piano di Sorrento – Il giallo alla Scala di Milano
LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
“IL GIALLO ALLA SCALA DI MILANO”
Ho sempre sostenuto, e continuerò a farlo: il nostro è il Paese dei misteri e degli inciuci.
Alla prima della Scala, assente il Presidente della Repubblica, presenti invece la seconda carica dello Stato, l’on.le La Russa, in compagnia della senatrice Segre (come dire il diavolo e l’acquasanta), nonché l’onnipresente Salvini, si è svolta la cerimonia di apertura, con il rituale cerimoniale, preceduto dall’inno di Mameli.
Subito dopo l’emotiva esecuzione dell’inno, qualcuno, dal palco, ha urlato: “viva l’Italia antifascista”. Apriti cielo! È intervenuta la Digos per identificare l’autore di quell’urlo, autore che è risultato essere un noto giornalista, specializzato nella lirica.
Perché di questo allarmismo? Forse il governo Meloni, preoccupato continuamente da complotti, ha temuto un attentato, magari anarchico?
L’espressione non poteva e non può destare alcuna preoccupazione perché l’Italia è antifascista, forse bastava dire viva l’Italia, come si fa di solito.
Ma poi viene di pensare che l’assenza di Mattarella non è stata presegnalata da un impedimento, e La Russa lo sostituisce nella rappresentanza dello Stato.
Vuoi vedere che la frase è stata pronunciata ad effetto, per ricordare, proprio a La Russa, che non ha fatto mai mistero della sua empatia per il passato regime, l’antifascismo dell’Italia?
È l’inizio di un nuovo patriottismo, dal sapore Risorgimentale?
(avv. Augusto Maresca)