Molestie a turista americana: lo skipper di Maiori finisce a processo
Molestie a turista americana: lo skipper di Maiori finisce a processo
Un’ombra si è proiettata sul paesaggio idilliaco della Costiera Amalfitana, dove la bellezza dei panorami è stata offuscata da un oscuro episodio di molestie. Uno skipper, un 43enne di Maiori, è stato trascinato in tribunale per presunti palpeggiamenti su una turista americana durante un’escursione in barca. Il drammatico evento risale al 16 luglio scorso, quando la coppia di turisti noleggiò un tour costiero per ammirare la bellezza della Divina.
Secondo la testimonianza della giovane donna statunitense, l’aggressione sessuale si sarebbe consumata in pochi minuti. La Procura ha ricostruito gli avvenimenti basandosi sulla denuncia della vittima, affermando che l’incubo ha avuto luogo mentre il marito della turista si trovava a fare il bagno in una caletta vicino a Marmorata di Ravello. Approfittando della situazione e trovandosi da solo con la donna, lo skipper avrebbe iniziato ad assediare la vittima con tocchi indesiderati e avanzamenti sessuali.
La narrazione del pubblico ministero Licia Vivaldi dipinge un quadro agghiacciante di “azioni rapidamente insidiose e impetuose”. Secondo quanto riportato dalle carte giudiziarie, la turista si trovava sola sulla barca, seduta sul lato del conducente mentre il marito nuotava lontano dalla riva. È stato in quel momento che lo skipper avrebbe cominciato ad assalirla. Nonostante i tentativi della donna di respingere le sue avance, l’uomo avrebbe accelerato la barca, allontanando la vittima sempre di più dal marito. Nel tentativo disperato di difendersi, la turista avrebbe subito intrusioni nel suo costume da bagno, costringendola a sopportare violazioni della sua sfera intima.
La situazione è diventata ancora più pericolosa quando lo skipper avrebbe continuato a molestare la vittima nonostante i suoi tentativi di respingere gli attacchi, solamente interrompendo l’assedio quando è tornato indietro per recuperare il marito della donna. La Procura ha inoltre contestato lo sfruttamento delle circostanze circostanti per commettere il reato, aggravando ulteriormente la gravità delle accuse.
La denuncia è stata presentata molte ore dopo l’incidente. Dopo l’aggressione sessuale, lo skipper è tornato a riprendere il marito della turista, che era all’oscuro di quanto accaduto durante il tragitto in barca. La coppia ha proseguito il suo tour turistico e successivamente si è fermata in un ristorante nei pressi di Ravello. È stato lì che la donna ha raccontato tutto al marito, come testimoniano anche alcuni messaggi scambiati tra i due per evitare di discutere pubblicamente degli eventi avvenuti.
L’udienza preliminare si è appena aperta davanti al giudice, con il 43enne di Maiori affrontando l’accusa di violenza sessuale, assistito dall’avvocato Giuseppe Della Monica. L’uomo ha cercato di chiudere la vertenza giudiziaria proponendo un patteggiamento con una condanna di un anno di reclusione. Tuttavia, il giudice non ha ritenuto congrua tale pena rispetto alla gravità delle accuse mosse dalla Procura, respingendo l’accordo.
Il destino dello skipper è ora nelle mani della giustizia, con l’attesa della sentenza che dovrebbe essere emessa durante l’udienza successiva. La speranza è che questo processo porti alla luce la verità e che la giustizia sia fatta per la vittima di questo terribile episodio.