Positano, “Da Adolfo” a Laurito è nata in un sogno

Positano, 1956, un incontro casuale ha dato vita a una bellissima storia d’amore e a uno degli stabilimenti balneari più famosi della Costiera Amalfitana “Da Adolfo” .  Lei , Lucille, una  giovane studente  americana venuta  a Roma per studiare, ha deciso di fare una pausa e trascorrere le sue vacanze a Positano a settembre. Qui, tra le strade ancora percorse da carrozze, ha incontrato l’uomo che sarebbe diventato suo marito.
Adolfo, un appassionato di sci nautico, che insegnava a tutti i nobili inglesi che venivano in vacanza qui al Miramare. Tuttavia, con l’aumentare del flusso turistico, Positano stava diventando sempre più affollata. Fu allora che Raffaele Bella, fratello di Adolfo, fece un sogno che avrebbe segnato una svolta decisiva nella loro vita.
Nel sogno, Raffaele vide Adolfo e sua moglie trasferirsi a Laurito. Contrariamente alla tendenza generale, la coppia decise di seguire l’intuizione di Raffaele e lasciare il centro di Positano per trasferirsi a Laurito. Questa decisione, guidata da un sogno e alimentata dall’amore avrebbe poi, irrimediabilmente, cambiato le loro vite.

Quando si pensa “Da Adolfo” a Laurito a Positano si pensa, da New York a Sidney, senza mezzi termini, al paradiso. Un angolo dove Adolfo creò un “rifugio” dove  trovarono riparo tutti i poeti della beat generation, al seguito di Gregory Corso,  scrittori  ma anche psicoterapisti, che li vivevano in piena libertà vivendo “la parte nascosta” del proprio sè, come ha ricordato Fernanda Pivano, qui amava trascorrere le sue giornate Fabrizia Ramondino, i Nomadi, Leopoldo Mastelloni, attori e registi. Ma Adolfo Bella non era solo un “pezzo di storia” di Positano, era, e pochissimi lo sapevano, anche un eroe della resistenza, riconoscimento avuto con una  medaglia d’oro perchè con la brigata Julia, nome di battaglia Jim, a Borgotaro,  nel 1944 fece saltare un ponte sul fiume Taro salvando decine di famiglie. Fu nel lontano 1966 che Adolfo “Pinkerton”, come era soprannominato, Bella, positanese d.o.c., con sua moglie la statunitense Lucille, creò l’omonimo ristorante situato sulla spiaggia di Laurito a Positano.Adolfo e Lucille si erano conosciuti, innamorati e sposati a Positano. Avevano già tre figli – Sergio, Melania e Daniele – quando iniziarono quella che allora fu definita “un’avventura”. Adolfo, durante la seconda Guerra Mondiale ha fatto di tutto, è stato anche un eroe,  fu fatto prigioniero e internato nell’isola di Creta. Durante la prigionia ebbe modo di conoscere le atrocità della guerra vissute ogni giorno sulla sua pelle, ma conobbe anche la bellezza selvaggia della natura dell’isola che si stampò per sempre nella sua mente. Terminata la guerra, Adolfo ritornò nella sua Positano e decise di vivere nella sua piccola e selvaggia spiaggia di Laurito: qui e solo qui avrebbe costruito un piccolo luogo di accoglienza per coloro che volevano ristorarsi nel silenzio e nella bellezza della natura. Mitiche le sue mozzarelle, distese su foglie di limone selvatico, e guai se i ragazzi non si arrampicavano sui dirupi per prendere proprio quelle foglie di limone, le braci di pesce pescato fresco poi sono rimaste ancora leggendarie nei racconti positanesi. Adolfo e la sua spiaggia erano qualcosa che non si può raccontare, un luogo dello spirito, che rimane sempre vivo nell’aria sospesa fra lo spazio e il tempo che ha fatto di Positano qualcosa che è rimasto nel profondo dell’anima di chiunque lo abbia conosciuto.Oggi a distanza di 40 anni la spiaggia di Laurito, con il suo ristorante, sono diventati, nonostante la loro “selvaggia semplicità”, un luogo di appuntamento nazionale e internazionale che ha attratto divi e dive, politici e magnati, artisti e gente semplice i quali ritornano, tutti, sulla spiaggia del Ristorante “da Adolfo” a Laurito. Oggi, come tanti  anni fa, sulla spiaggia di Laurito si arriva via mare, su di un gozzo sorrentino, le redini della conduzione sono passate a suo figlio Sergio.

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