Praiano. L’ultimo scatto di Giovanni Scala, fotografo cantastorie di strada e “padre premuroso e dolce”
Praiano, l’ultimo scatto di Giovanni Scala: “fotografo cantastorie ambulante” (nella foto di apertura, anno 2006).
La memoria storica di Praiano deve tanto ai suoi passi, alla passione, alla ricercatezza dei luoghi, agli “scatti” continui verso la gente. Giovanni Scala, scomparso il 25 aprile del 2019, ha saputo raccontare, come nessun’altro, i segreti, la voce e le “insenature profonde” di Praiano. Il figlio Raffaele ha ereditato quella stessa dedizione nell’era digitale.
“Papà – racconta – era un uomo molto dolce e paziente. Era lui che cambiava a me e ai miei fratelli i pannolini. Cucinava per noi, ci seguiva a scuola, organizzava le scampagnate della domenica”. Un padre attento e premuroso mentre sua moglie lavorava senza sosta nella salumeria di Praiano. “Per noi è stato un papà-mamma – prosegue Raffaele – per lui la fotografia era un hobby, una passione. Era un fotografo ambulante”.
Un uomo di strada senza studio fotografico”. Era la voce dei pescatori, dei “corallari”, in un unico sentiero di fotografie e amore per la musica e per la storia. Un personaggio che ha saputo trasformare in “tammurriate” le passioni nascoste di tanti che avevano la musica nel sangue e la voglia di esprimersi. Un uomo trasversale che ha saputo unire l’amore per la famiglia e per i suoi tre figli al richiamo e alla voce della strada. Che lo trasportava verso sentieri che avrebbero fatto la storia di Praiano e dei Praianesi. Fu così che tra la fine degli anni Settanta è gli inizi degli Ottanta mise su il gruppo di canto popolare della costiera amalfitana. Le voci di Giovanni e del fratello Pasquale accompagnavano le note e le danze della gente in una cornice magica e surreale. Un precursore tra tradizioni e “bianco e nero” che ha davvero intercettato la creatività di tanti artisti, residenti e turisti. Un uomo che si confrontava ogni giorno con i pescatori per disegnare le sue trame fantasiose, sempre ben radicate sul territorio, e renderne reale bellezza. Raffaele oggi si dedica molto agli eventi e alle cerimonie. Ma è sempre alla ricerca di novità su cui “poggiare” memorabili scatti del territorio. Legno, tela, cornici sembrano racchiudere ancora quell’antica ricerca del particolare che non contemplava Photoshop o intelligenze artificiali capaci di ingolosire i superficiali e di stravolgere la realtà e la visuale. Giovanni Scala era dunque un papà dolce e creativo. Sarà per sempre un’istituzione per i suoi concittadini che in quell’ultimo scatto del 2006, nei libri e nelle foto storiche riconoscono la propria identità, le radici e il senso di ospitalità che da sempre caratterizza questo magico territorio.
Raffaele, dopo 18 anni a Positano, ha aperto nel 2003 il suo studio fotografico a Praiano. I suoi due figli non hanno seguito le sue orme e quelle del nonno. “Hanno scelto le loro strade e le loro ambizioni. Giusto così”. Sono proprio le nuove generazioni che attraverso le opere e le testimonianze di Giovanni Scala ritroveranno sempre le rispettive radici e le emozioni di un “bianco e nero” più vivo che mai.