Ripristinate la viabilità per Ravello e Scala, lettera aperta a Matteo Salvini

Francesco Di Lieto invia una lettera aperta al vice presidente del Consiglio dei Ministri sen. Matteo Salvini chiedendo di ripristinare la viabilità per Ravello e Scala.
Ecco il testo integrale della missiva: «Caro Matteo,
Premesso che sono un tuo elettore in quanto ho apprezzato il modo con il quale hai affrontato problemi di notevole interesse, rischiando anche di perdere la libertà personale, nell’interesse, a mio avviso, della collettività, ritenendoti pertanto il mio interlocutore, sono a rappresentarti quanto segue:
– nel corso della piovosa passata Primavera, purtroppo, un autobus turistico, per cause ancora in corso di accertamento, è precipitato rovinosamente da uno dei curvoni della strada che collega i Comuni di Ravello e Scala ai vicini centri della Costiera Amalfitana (Amalfi, Maiori ecc.) causando finanche la perdita della vita al suo conducente, un giovane valente di circa 30 anni;
– la grave sciagura, che ha letteralmente sconvolto l’intera Costiera Amalfitana e non solo, ha portato alla chiusura temporanea della summenzionata arteria, la quale successivamente, è stata parzialmente riaperta al traffico, ma, per effetto del suo restringimento nella parte interessata al tragico evento, consentendo il transito ai soli veicoli aventi una lunghezza inferiore agli 8 metri;
– ciò ha fatto sì che i mezzi pubblici di linea, aventi una lunghezza superiore agli 8 metri, tutti in pratica, non possono circolare;
– fortunatamente sia la Regione Campania che i Comuni di Ravello e Scala, con gravi ricadute economiche, hanno e, tutt’ora mitigano il danno per residenti e turisti, attraverso l’istituzione di un servizio pubblico con mezzi aventi dimensioni compatibili con i divieti imposti;
– ad oggi, che siamo alla fine dell’autunno, tutt’ora NON è stato rimosso il divieto, non mi sembra sia stato eseguito alcun lavoro finalizzato a ripristinare la normale viabilità nonostante il vivo interessamento dei politici locali (Sindaci di Ravello e Scala ecc.);
Tanto premessa, caro Matteo, sono a chiederti se ti sembra normale che a seguito di un incidente sicuramente di gravissima entità, si possa:
– chiudere un tratto di strada, anche se solo parzialmente, per un periodo così lungo?
– non informare pubblicamente i cittadini, almeno a me non sembra che sia stato fatto, delle motivazioni che hanno determinato la chiusura parziale della strada e, il perdurare per tanto tempo di tale divieto?
– non appaltare i lavori che consentano il libero transito dei veicoli anche superiore agli 8 metri?
Personalmente ritengo che forse il grave incidente poteva essere evitato, fra l’altro, se la strada fosse stata dotata di muretti di protezione regolamentari, se l il manto stradale avesse avuto maggiore aderenza, fermo il resto.
All’uopo mi viene spontaneo pensare come mai il governo giallo/verde, per far lavorare le imprese edili, ritenuto soggetto trainante per l’economia, non ha pensato di eseguire lavori pubblici di estrema necessità, come quelli della sicurezza stradale ma ha preferito finanziare lavori privati non sempre aventi natura di estrema urgenza?
Confidando in un tuo vivo interessamento, ti saluto cordialmente,
Francesco Di Lieto».