Shock nelle ore della festa ad Angri: gattino scuoiato lotta tra la vita e la morte.

9 dicembre 2023 | 22:52
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Shock nelle ore della festa ad Angri: gattino scuoiato lotta tra la vita e la morte.

Un incolpevole gattino ad Angri, è stato soccorso dal dott. Luigi Toro, Dirigente presso l’Asl di Salerno, e ricoverato successivamente all’ambulatorio veterinario dell’Asl di Cava de’ Tirreni, dove stanno tentando disperatamente di salvargli la vita.

I medici veterinari Gerardo Perrotta e Grazia Siciliano hanno effettuato una delicata pulizia chirurgica, tuttavia le sue condizioni sono ancora molto gravi.

Il gattino ha bisogno di garze e crema fitostimoline, bende orlate, hypermix, soluzione fisiologica e Rocefin, insieme a “tante preghiere”, come si legge sulla pagina Facebook del Canile di Cava de’ Tirreni, che ha diffuso la notizia, con parole di grande rabbia e tanto dolore.

Una crudeltà inaudita, una barbarie che trova precedenti solo agli albori della civiltà, quando bruciare o tagliare la carne attaccata al corpo per esporla al pubblico, era la pratica dell’Europa medioevale, per punire i traditori.

Le cause di morte erano rapide: lo shock, la grande perdita di sangue e fluidi corporei, l’ipotermia o le infezioni.

Che crudeltà verso un’innocente  creatura! Il gesto ha indignato l’intera comunità del salernitano, generando una forte reazione: la taglia di 13mila euro per l’individuazione dei responsabili dell’atrocità.

Ma chi vive in mezzo a noi? È ormai accertato che gli individui che maltrattano o uccidono gli animali, prendono di mira prima quelli più piccoli ed indifesi, per poi trasformarsi spesso in stalker, rapinatori o stupratori.

Si tratta in ogni caso di “persone” tendenti alla devianza sociale, infatti è ampiamente dimostrato che il maltrattamento degli animali è il primo gradino della scala della violenza, predittivo spesso di future violenze.

Nel frattempo è intervenuta l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente “AIDAA”, con l’invio di denuncia contro ignoti alla procura di Nocera Inferiore, per il reato di maltrattamento di animali, secondo l’art. 545 del codice penale.