Sorrento – Applausi e grande consenso per il “Concerto di Natale” presso la Chiesa della SS. Annunziata
Sorrento (NA) Ieri sera, come da tradizione ormai ventennale, si è tenuto all’interno della Chiesa della SS. Annunziata, tra i templi cristiani più antichi della penisola sorrentina, fu edificata, infatti, sotto il ducato di Sergio II nel 1133, il “Concerto di Natale” evento dedicato alla memoria di una sorrentina amata e stimata da tutti la Signora Bianca Gambardella Acampora, e quest’anno più degli altri anni mi piace sottolineare come il fatto che al centro di un evento culturale ci sia la personalità di una donna non fa che risaltarne l’importanza anche dal punto di vista socio antropologico. Il concerto sinfonico e lirico rientra nell’ambito delle rassegne “M’ Illumino d’ Inverno” e “Sorrento aspetta te” 2023/2024. Il Comune di Sorrento nella persona del Sindaco Massimo Coppola in collaborazione con la Società dei Concerti di Sorrento, direzione artistica del M. Paolo Scibilia e il Patrocinio UCID Campania, Presidente Nino Apreda, e UCID Napoli, Francesco Manca, ha inteso così celebrare il Natale 2023, protagonisti dell’evento la Sinfonietta International Chamber Orchestra, composta da sole donne provenienti dall’Opera Nazionale Ucraina di Kharkiv, e i solisti Mario Luciano Alboreto Greco (tenore) e Rosa Vingiani (soprano), recenti vincitori del Gran Prix “Caruso – De Curtis Sorrento International Singing Competition” 2023; host il Maestro Angelo Ruggieri tra i migliori flautisti italiani apprezzato anche per un interessantissimo studio su Paganini, la direzione d’orchestra è stata affidata ad un altro musicista e promoter musicale di fama internazionale il M. Paolo Scibilia. Il programma dell’evento intitolato “Musiche per il Natale” si è aperto con un omaggio al grande Bach e ad uno dei suoi capolavori assoluti, l’Aria (dalla Suite n. 3 in Re magg.) quindi Vivaldi: Concerto in mi bemolle maggiore per flauto, archi e bass. cont. “La tempesta di mare”, l’Agnus Dei (tenore) / C. Franck e il Panis Angelicus (soprano). Di Mozart: Eine Kleine Nacht Musik, seguirà di Haendel: O mio signor (tenore) / G. Caccini: Ave Maria (soprano). Ancora Vivaldi con il Concerto in Re mag. per flauto traverso, archi e bass. cont.”Il gardellino”, di Schubert: Ave Maria (tenore) / C. Gounod: Ave Maria (soprano). Ancora del genio austriaco: Divertimento in Re magg; Ave Verum (soprano e tenore) per concludere con una Suite di Arie Natalizie. Un doveroso ringraziamento per la collaborazione va all’Arciconfraternita di S. Monica e il Priore, Massimo Fiorentino. Dopo questi anni di pandemia è bello rivede le persone tornare a godere di spettacoli che pongano al centro della scena valori religiosi, forse uno dei mali peggiori del nostro tempo è la solitudine dell’uomo, ed è su questa che il Natale ci porta a riflettere maggiormente. Desidero concludere quindi questa mia breve affidandovi una riflessione di Mons. Gianfranco Ravasi: «La solitudine è una delle grandi malattie del nostro tempo. Esistono, però, due vocaboli diversi, solitudine e isolamento, che non sono sinonimi. L’isolamento è la conseguenza della morte della relazione. C’è un racconto bellissimo di Cechov, intitolato Malinconia in cui si racconta di un vetturino, Jona Potapov, che ha perso un figlio. Lui è pieno di tristezza, di dolore e tutte le volte vuole raccontare a chi sta trasportando il suo stato d’animo, ma non c’è nessuno che vuole ascoltarlo. E allora lentamente lui raggrinzisce, anche fisicamente. Perché la malinconia e l’isolamento sono “bile nera”, come dice l’etimologia greca della parola “malinconia”. È una deminutio della persona umana. La solitudine, però, ha anche un volto positivo. Nel mondo rumoroso creato dall’infosfera, che genera una falsa relazione, c’è bisogno di ritrovare invece la vera solitudine con sé stessi. La dieta dell’anima dalla chiacchiera, dal rumore, dal futile. La relazione autentica con sé stessi e con gli altri è un antidoto alla solitudine. Anche nella società fluida. Certo, il discorso si complica perché le relazioni non sono soltanto tra maschio e femmina, c’è anche la relazione sociale e quella dell’amicizia. Inoltre oggi c’è tutto il discorso sulla questione del gender che è un nuovo modo di concepire le relazioni umane. Infatti, nella tradizione classica esiste l’idea della bipolarità sessuale che è strutturale. Ora, invece, siamo di fronte a un orizzonte diverso del quale bisogna prendere atto, sul quale perlomeno dovremmo ribadire ancora la necessità della permanenza di una relazione umana autentica. Perché la relazione con l’altro non è soltanto una questione fisiologica, è una questione anche culturale e spirituale».
A cura di Luigi De Rosa
Nella foto M.Angelo Ruggieri, il direttore d’orchestra M.Paolo Scibilia i solisti Rosa Vingiani e Mario Greco