Via San Gregorio Armeno: un viaggio nel cuore dell’Arte Presepiale napoletana di Positanonews
Via San Gregorio Armeno: un viaggio nel cuore dell’Arte Presepiale napoletana di Positanonews
Giornale della Costiera amalfitana e Penisola sorrentina, ma della Campania. Non poteva mancare una puntata sulla capitale, non capoluogo, in realtà Napoli è stata capitale di un Regno, e il napoletano, essendone stato l’idioma, è la lingua ufficiale di quel regno, lingua riconosciuta anche dall’Unesco. Lingua e tradizioni, come quelle del presepe . Nei video su Positanonews TV uno spaccato di una passeggiata serale, quando si sta più tranquilli, siamo a un quarto d’ora dalla stazione dei treni, in attesa si può passare per il “Rettifilo”, “Forcella”, “Mezzocannone”, la zona universitaria, il Duomo di San Gennaro, qui siamo nel “ventre” della città partenopea, da Partenope, che la ha fondata . Napoli, con la sua ricca storia artistica e culturale, si distingue per la sua tradizione presepiale, un’arte che ha raggiunto il massimo splendore tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700. In questo secolo dominato dall’influenza dei grandi artisti del barocco partenopeo, il presepe di Napoli si trasforma in un’affascinante rappresentazione minuziosa della vita cittadina, abbracciando il folklore tra miseria e nobiltà.
Il presepe napoletano non si limita a narrare la natività di Cristo; al contrario, diventa uno spaccato autentico della vita quotidiana. Contadini, nobili, mandriani, e persino i patrizi con i loro sfarzosi costumi dell’epoca coesistono nel presepe, creando un affascinante contrasto tra la povertà del popolo e l’opulenza dei nobili spagnoli e locali, una contraddizione intrinseca alla storia di Napoli.
La produzione frenetica di presepi nei secoli passati rispondeva alla grande richiesta, soprattutto da parte dei nobili desiderosi di arricchire le proprie dimore e dei popolani intenti a celebrare il Natale. Questa tradizione si è radicata in ogni strato sociale, tanto che persino opere culturali come la commedia di Eduardo De Filippo, “Natale in Casa Cupiello,” la hanno celebrata.
Passeggiando lungo Spaccanapoli, ci si immerge in una via unica, segnata dall’arte presepiale e dal suo artigianato raffinato, vario ed estremamente originale: Via San Gregorio Armeno. Situata a due passi dal Duomo e dal quartiere popolare Forcella, questa via collega perpendicolarmente i due Decumani Maggiore ed Inferiore.
Già dal periodo greco, artigiani abili nella lavorazione di argilla, resina e terracotta si sono stabiliti qui. La tradizione di offrire statuine in terracotta alla Dea Demetra risale a quei tempi antichi. Oggi, Via San Gregorio Armeno è un vero e proprio caleidoscopio di voci, suoni e colori grazie alle numerose botteghe artigiane che espongono presepi di ogni genere.
Tra i pastori e le figure classiche del presepe, spiccano personaggi iconici della cultura e della vita napoletana come San Gennaro, Maradona, Totò, Pulcinella, Sofia Loren, Eduardo, Troisi, Pino Daniele, e molte altre. Le statuette ritraggono non solo personaggi famosi, ma anche politici, santi, calciatori, attori e presidenti, creando un universo particolare caratterizzato da ironia e perfezione artigianale.
Tra le botteghe celebri, quella dei fratelli Capuano si distingue per la sua lunga tradizione che risale al 1840. Mastri artigiani di grande prestigio, nel 2002 hanno persino realizzato un presepe a Madrid su richiesta del Re di Spagna, Juan Carlos. Durante il periodo natalizio, Via San Gregorio Armeno diventa meta di turisti e visitatori, creando un’atmosfera di alta suggestione nel cuore del centro storico.
Non solo un luogo di commercio, ma anche un’esperienza da vivere, Via San Gregorio Armeno è il rifugio dell’arte presepiale napoletana. In questa suggestiva via, vale assolutamente la pena visitare la Chiesa di San Gregorio Armeno, edificata nel 930 d.C. sulle rovine di un tempio romano e successivamente riedificata in stile barocco. Con il suo meraviglioso soffitto a cassettoni e gli affreschi del pittore Luca Giordano, la chiesa è anche sede di una forte venerazione per Santa Patrizia, compatrona di Napoli. Come San Gennaro, anche il sangue di Santa Patrizia si liquefa ogni martedì, un prodigio che si celebra il 25 agosto nel monastero di San Gregorio Armeno.