A Capri, presso la Parrocchia di Santo Stefano di scena “Artemisia Gentileschi Tableaux Vivants” foto

Capri – Lunedì 29 gennaio, con inizio alle ore 17.00, presso la chiesa di Santo Stefano sarà allestito lo spettacolo “Artemisia Gentileschi Tableaux Vivants”, quadri viventi ispirati ad alcune opere della celebre pittrice romana Artemisia Gentileschi (1593 – 1653), a cura del Maestro Paolo Scibilia e della regista Dora De Maio, grazie alla Parrocchia di Santo Stefano, la Città di Capri e la Società dei Concerti di Sorrento, ad accogliere gli artisti il Parroco don Pasquale Irolla. L’idea di far rivivere i quadri di Artemisia Gentileschi con l’arte dei Tableaux Vivants, nasce dall’attento studio ed analisi dei quadri originali, esposti nei musei e collezioni cui le opere provengono. La grande pittura si imprime negli occhi degli attori, per essere restituita poi dai corpi degli stessi, in un processo di creazione costante, in cui corpi e musica si fondono in un’unica azione drammatica. Un lavoro di estrema semplicità e insieme di grande impatto emotivo: sotto gli occhi degli spettatori si comporranno 11 tele di Artemisia Gentileschi, realizzate con i corpi degli attori e l’ausilio di oggetti di uso comune e stoffe drappeggiate, ad arricchire le performance attoriali il commento musicale affidato alle pagine indimenticabili di alcune opere di Verdi (Aida/Macbeth), di Scarlatti (Giuditta) e di Bellini (Norma), che completano l’esibizione trasformando quello che potrebbe sembrare un semplice intrattenimento in una vera e propria opera d’arte visiva, che invita lo spettatore anche alla contemplazione. Personalmente di don Pasquale Irolla ricordo un bel testo” La Bellezza” (Franco Di Mauro Editore; 2012) dedicato al concetto di “Bellezza” che non è “solo un pensiero razionale”, ma un modo di conoscere il mondo differente da tutti gli altri, consacrate a questa “conoscenza” sono tutte le arti. Leggendo il testo di Don Pasquale mi è rimasta impressa una sua riflessione sulla bellezza celebrata nella “Danza degli spiriti beati” di Christoph Willibald Gluck, un’opera lirica intorno al mito di Orfeo,  con la quale il compositore tedesco semplifica al massimo l’azione drammatica, ripristinando quindi un rapporto più equilibrato tra parola e musica rivelando in tal modo tutta la forza espressiva contenuta nel mito di Orfeo ed Euridice, in un certo senso, fatte le debite proporzioni,  è lo stesso equilibrio, nel nostro caso tra immagine e musica, che ci propongono i Tableaux Vivants costruiti dal duo Scibilia – De Maio ed ispirati ai racconti tratti dall’Antico Testamento, tradotti su tela da Artemisia Gentileschi. All’interno di un tempio cattolico, la chiesa di Santo Stefano Protomartire, la contemplazione di un’opera come “Giaele e Sisara”, “Giuditta e la fantesca Abra con la testa di Oloferne” o “Maddalena penitente” per citare solo le prime che mi vengono in mente, assume ancora più senso e forza, sebbene gli episodi  risultino rudi  e abrasivi nella loro crudezza rientrano in toto nel concetto di “Bellezza/Conoscenza”, perché la conoscenza non è luminosa, si muove nella penombra della sera, essa accende il desiderio della luce, Mons. Bruno Forte  la sintetizza in due parole “Cognitio vespertina”. San Tommaso D’Aquino diceva che il vero maestro non è quello che risponde a tutte le domande, il vero maestro non è colui che cerca di rassicurarti con argomenti probanti ma è quello che ti accende il desiderio della ricerca e ti lascia solo a ricercare la risposta. Questa è la forza, a mio giudizio, insita nelle tele di Artemisia Gentileschi, le sue donne: Maddalena, Giuditta, Giaele e Corisca, in particolare, ancora oggi ci pongono domande alle quali noi contemporanei non sappiamo dare risposta ma abbiamo il dovere morale di continuare a cercare.  a cura di Luigi De Rosa

don pasquale irolla
Don Pasquale Irolla, Parroco presso  Santo Stefano Protomartire

 

Quadri viventi tratti da opere pittoriche di Artemisia Gentileschi (1593 – 1653)

Elenco Tableaux Vivants rappresentati nello spettacolo “Artemisia Gentileschi”

“Annunciazione” – (Napoli – Museo di Capodimonte)

“Minerva” (Firenze – Galleria degli Uffizi)

“Giuditta e la fantesca Abra con la testa di Oloferne” (Terni – Fondazione Cassa di Risparmio di

Terni e Narni)

“Maddalena penitente” (Firenze – Galleria Palatina)

“Giuditta e la fantesca Abra, con la testa di Oloferne” (Napoli – Museo di Capodimonte)

“Davide con la testa di Golia” (Orazio Gentileschi)

“Corisca e il satiro” (Collezione privata)

“Giuditta e la fantesca Abra con la testa di Oloferne” (Firenze – Galleria Palatina)

“Cleopatra” (Ferrara – Fondazione Cavallini-Sgarbi)

“Giaele e Sisara” (Budapest – Szepmuveszeti Muzeum)

“Giuditta che decapita Oloferne” (Milano – Galleria Arcivescovile)

 

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