Capri: Ispra presenta la bozza preliminare dell’Area Marina Protetta, quattro le zone da tutelare

Capri: Ispra presenta la bozza preliminare dell’Area Marina Protetta, quattro le zone da tutelare
La bozza iniziale per la creazione dell’Area Marina Protetta di Capri, redatta dall’Ispra, è stata diffusa nelle prime ore di ieri attraverso i canali ufficiali dei Comuni di Capri ed Anacapri. Le considerazioni e le proposte provenienti dai cittadini, dagli operatori turistici, dagli esponenti del settore, dalle associazioni e da chiunque sia interessato dovranno essere presentate entro le ore 12 del 23 gennaio 2024. L’ultima parola spetterà, infine, al Ministero dell’Ambiente.

Analizzando più nel dettaglio la bozza preliminare, la dottoressa Floriana Di Stefano, come riporta Anna Maria Boniello de “Il Mattino”, specializzata nella gestione e nel recupero del territorio marino, ha individuato quattro zone prioritarie identificate dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) da preservare. La zona A è designata come “riserva integrale” (colorata in rosso) e comprende la fascia costiera attorno ai Faraglioni, dove si registra una “pressione antropica eccessiva e insostenibile”. In questa zona, è vietato l’accesso e sono vietate tutte le attività che potrebbero danneggiare o disturbare l’ambiente marino. Saranno ammesse esclusivamente attività di ricerca scientifica e di soccorso.

Nelle zone B speciali valgono le stesse disposizioni delle zone B e ogni attività di pesca è vietata. Queste aree includono specificamente le coste di Punta dell’Arciera e Punta Campetiello, nonché l’Arco Naturale e i Faraglioni, caratterizzati dalla presenza massiccia di una particolare fauna (coralligeno, trottoir a Lithophyllum, posidonia oceanica), habitat ideale per la riproduzione di specie ittiche specifiche. Nella zona B di “riserva generale” (colorata in giallo) saranno consentite e regolamentate una serie di attività, tra cui navigazione, ormeggio, ancoraggio, diportismo, noleggio, traffico passeggeri, immersioni, pesca professionale e ricreativa, con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente. Tuttavia, l’accesso alle navi da diporto è vietato in questa zona. La mappatura, spiega la dottoressa Floriana Di Stefano, si conclude in mare aperto con la zona C di “riserva parziale” (colorata in azzurro), che circonda l’intera isola e dove saranno consentite e regolamentate attività di fruizione e l’uso sostenibile del mare con un impatto ambientale contenuto. In questa zona C, l’accesso alle navi da diporto è permesso.

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