Castellammare di Stabia: appello al prefetto di un gruppo di cittadini per il blocco delle aste del marchio “Terme di Stabia”.
Nessuno si è presentato all’incanto per la vendita del marchio di “Terme di Stabia”. Nessuno lo vuole, almeno al prezzo attuale di 86 mila euro, nemmeno il comune di Castellammare di Stabia. L’asta è andata già due volte deserta. Alla prossima il prezzo del marchio sarà ribassato ancora di un altro 20%. Basteranno circa 70 mila euro per aggiudicarselo. La vendita di brand è partito da 115mila euro, sceso poi a 86 mila nel secondo tentativo di vendita da parte del curatore fallimentare. Ma alla prossima asta non si presenterà nemmeno il comune visto che il commissario straordinario Raffaele Cannizzaro, alla guida di palazzo Farnese dopo lo scioglimento del consiglio comunale che ha mandato a casa il sindaco Gaetano Cimmino, oggi non candidabile, e la sua giunta per presunte infiltrazioni camorristiche a febbraio del 2022, ha fatto intendere di non voler acquistare il marchio. Nel frattempo però le aste vanno avanti e il brand “Terme di Stabia” si deprezza sempre di più. Per questo motivo molti cittadini sono intenzionati a chiedere al prefetto di Napoli Michele di Bari di bloccare gli incanti. Magari rimandando gli stessi a dopo le votazioni del nuovo sindaco. Un’altra un’altra scelta calata dall’alto non sarebbe molto apprezzata dagli stabiesi. Per questo motivo molti cittadini vorrebbero un intervento del prefetto come avvenuto per il sottopasso di via Cosenza. Il commissario Raffaele Cannizzaro ha già fatto troppi danni alla città. Da qui la necessità di organizzare una raccolta di firme da inviare al prefetto Michele Di Bari per chiedere il blocco della vendita all’incanto del marchio “Terme di Stabia”. In questo senso sembra volersi muovere un gruppo di cittadini stabiesi per scongiurare l’ennesimo furto ai danni di Castellammare di Stabia.