Castellammare di Stabia: decreto di scioglimento, tutto si deciderà dopo le votazioni
La notizia era nell’aria ed ora è ufficiale. Le elezioni comunali del 9 giugno che dovranno tenersi a Castellammare di Stabia, a distanza di circa 28 mesi dal commissariamento, potrebbe essere sub iudice. A tale proposito ricordiamo che a febbraio del 2022 il consiglio comunale, la giunta e il sindaco Cimmino furono mandati a casa dal provvedimento di scioglimento voluto dal Ministero dell’Interno per presunte infiltrazioni camorristiche nella gestione amministrativa del comune accertate dalla commissione d’accesso. Al provvedimento si opposero davanti al Tar Campania il sindaco Gaetano Cimmino, insieme ad un gruppo di consiglieri e assessori della sua giunta. Il Tar Campania diede ragione al ministero per cui Gaetano Commino fece appello al Consiglio di Stato. E proprio organo di giudizio amministrativo ha rimescolato le carte in tavola ed ha ordinato un nuovo giudizio. Per cui è stata riproposta nuova istanza avversa allo scioglimento che però sarà presa in esame dai giudici del tribunale amministrativo del Lazio, prima sezione di Roma, nell’udienza di merito fissata per il 29 maggio, cioè a pochi giorni dalle elezioni comunali di Castellammare di Stabia. Quindi, l’ex sindaco Gaetano Cimmino è teoricamente candidabile. Tuttavia in caso di affermazione potrebbe essere rispedito a casa dal Tar del Lazio nel caso quest’ultimo confermasse lo scioglimento di febbraio 2022. Per dovere di cronaca si rammenda che la decisione del collegio giudicante del Consiglio di Stato di ordinare un nuovo giudizio davanti al Tar aveva accolto l’istanza di rigetto degli avvocati difensori di Cimmino che lamentavano la mancanza di rispetto del diritto di difesa in quanto incompleta la documentazione del giudizio. Ora il ministero dovrà completarla e metterla a disposizione degli istanti per permettere loro l’esame completo del fascicolo giudiziale entro la data del 29 maggio.