Castellammare di Stabia – i parlamentari del territorio incontrano il commissario per chiedere l’acquisto del marchio “Terme di Stabia”.

3 gennaio 2024 | 09:41
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Castellammare di Stabia – i parlamentari del territorio incontrano il commissario per chiedere l’acquisto del marchio “Terme di Stabia”.

Ieri avevamo informato i nostri lettori che il marchio Terme di Stabia era stato rimesso all’asta dal tribunale fallimentare di Torre Annunziata. La proprietaria del marchio era la Sint Spa, società municipalizzata della quale il comune stabiese deteneva al 100% del pacchetto azionario. Una società fallita i cui beni, immobili, mobili e immateriali, compreso il marchio “Terme di Stabia” sono stati o già venduti all’asta come il patrimonio immobiliare acquistato dalla regione Campania oppure sono in via di dismissione come il marchio. Bene, quest’ultimo che alle origini, secondo gli esperti, valeva all’incirca 115.000 euro sceso a circa 86 mila euro in fase di secondo incanto, con un deprezzamento del valore di circa il 25%. Con questo valore la curatela fallimentare tenterà un nuovo esperimento d’asta andrà il prossimo 23 gennaio. A quel punto, se ci sarà un acquirente questi potrà utilizzarlo come brand per qualsiasi attività commerciale o industriale privata, ad esempio per un centro benessere piuttosto che un negozio o altre attività. Ma l’acquisto del marchio potrebbe anche essere tentato dallo stesso comune di Castellammare di Stabia, nel caso questi intenzione di utilizzarlo ad esempio in sostituzione del marchio “Antiche Terme”. Per evitare la svendita del brand storio dell’attività termale stabiese sono scesi in campo i deputati della zona con in testa Annarita Patriarca (Forza Italia), Marco Sarracino (Pd) e Gaetano Amato (M5s) che una volta tanto, uniti per il bene comune a prescindere dall’appartenenza politica hanno contattato il commissario straordinario Raffaele Cannizzaro per rappresentare quanto segue: «Il nostro obiettivo è la tutela di Castellammare di Stabia e la salvaguardia di uno dei suoi asset più importanti: il marchio delle Terme di Stabia. In quest’ottica, fedeli alla linea della operosità silenziosa, abbiamo già contattato il commissario prefettizio per un incontro al fine di sondare insieme tutte le possibili soluzioni. Al di là delle appartenenze ideologiche o di partito l’impegno comune è di tutelare un grande patrimonio, qual è quello delle Terme stabiesi, sia agevolandone l’acquisizione del marchio da parte dell’Amministrazione comunale sia sviluppando altri percorsi che consentano la valorizzazione di un brand noto in tutt’Italia che rappresenta un vanto e un valore aggiunto per tutta la comunità». Ora staremo a vedere se l’appello dei 3 parlamentari sarà ascoltato e dopo l’acquisto all’asta fallimentare da parte del comune della fonte dell’acqua acetosella per circa 700 mila euro il comune ritornerà proprietario anche del brand “Terme di Stabia”.