Chiara Ferragni, cosa emerge dalle email tra l’influencer e Balocco
Chiara Ferragni, cosa emerge dalle email tra l’influencer e Balocco
Le recenti vicende legate alle email scambiate tra la società di Chiara Ferragni e Balocco, rivelatesi fondamentali nell’indagine della Procura di Milano, hanno portato lunedì 8 gennaio all’apertura di un fascicolo, coinvolgendo la celebre influencere la presidente dell’azienda dolciaria Alessandra Balocco tra gli indagati.
Le comunicazioni avvenute tra il team di Ferragni e la Balocco per delineare gli accordi relativi alla vendita del pandoro “Pink Christmas” stanno al centro dell’accusa di truffa aggravata. Tuttavia, il contenuto di tali email rimane ancora confidenziale e sarà oggetto di analisi approfondita durante le indagini, le quali potrebbero protrarsi per diversi mesi. Entrambe le imprenditrici si dichiarano serene e disponibili a collaborare con le autorità giudiziarie.
L’indagine ha preso avvio dopo che l’Antitrust ha sanzionato Chiara Ferragni con una multa di un milione di euro per pubblicità ingannevole in relazione al pandoro “Pink Christmas”. Tale decisione è giunta a seguito della divulgazione di alcune email, avvenuta già a dicembre, in cui emergevano dettagli sullo svolgimento della trattativa commerciale tra i due team.
In particolare, si fa riferimento a comunicazioni di novembre 2022, in cui emerge la discussione sul tema delle donazioni e sull’associazione di queste ultime alle vendite del prodotto. Un messaggio interno avrebbe sollevato dubbi riguardo all’effettiva destinazione delle vendite del pandoro, suggerendo che servissero a coprire un presunto cachet esorbitante richiesto dal team di Ferragni.
Nonostante le indagini in corso, altre procure hanno aperto fascicoli senza specifiche ipotesi di reato o indagati, e tutti gli atti verranno inviati a Milano, l’unica Procura che procede sul caso. La Guardia di Finanza sta analizzando la documentazione dell’Agcm, ma sarà necessario del tempo prima che le indagini possano giungere a una conclusione.
Nel frattempo, il Codacons ha avviato un’azione collettiva per ottenere un rimborso di 1,65 milioni di euro agli acquirenti del pandoro “Pink Christmas”, affermando che il prezzo maggiorato del prodotto, legato alla presunta donazione solidale, avrebbe fuorviato i consumatori.
La Procura di Milano sembra concentrarsi principalmente sul caso del pandoro Balocco, mentre altri filoni investigativi collegati ad altre iniziative imprenditoriali delle indagate sembrano avere un ruolo secondario nelle indagini.
Al momento, non sono stati convocati interrogatori per le indagate, ma si prevede che la Procura possa richiedere spiegazioni ai loro legali in seguito. I rappresentanti legali di Chiara Ferragni sono Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, e il corso delle indagini seguirà il suo iter secondo le disposizioni della legge.