Comune di Tramonti Campagna di sensibilizzazione: tutto quello che bisogna sapere per non incorrere nel reato di maltrattamento dei cani.

13 gennaio 2024 | 11:19
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Comune di Tramonti Campagna di sensibilizzazione: tutto quello che bisogna sapere per non incorrere nel reato di maltrattamento dei cani.

L’Enpa Costa d’Amalfi, l’ente locale per la protezione degli animali in accordo col Comune di Tramonti, hanno organizzato un’utile campagna di sensibilizzazione contro il maltrattamento dei cani, mediante l’affissione di manifesti sul divieto di detenzione dei cani a catena o altro strumento di contenzione, come previsto da legge regionale numero 3 del 2019 e dall’articolo 22 del regolamento comunale.

Nel manifesto si ricorda che nella maggior parte dei casi tenere un cane legato a una catena costituisce reato e che le violazioni sono punite con una sanzione amministrativa da un minimo di 150 euro ad un massimo di 500.

Ma attenzione a quali devono essere più in generale le norme basiche per chi decide di adottare un cane e prendersene cura: i proprietari sono tenuti a portare il cane a passeggiare almeno due volte al giorno, affinchè possa fare i suoi bisogni (da raccogliere e buttare negli appositi contenitori), e per farlo muovere e socializzare con altri animali.

Se invece il cane viene cresciuto in spazi aperti o case fuori città, occorre assicurarsi di tenere sotto controllo i suoi movimenti, quindi il giardino andrà sempre recintato.

Se si ha bisogno, per cause fortuite, di tenere il cane legato, come ci si deve comportare?

Per la Cassazione è reato di maltrattamento, tenere l’animale in condizioni incompatibili con le sue caratteristiche.

Le condizioni incompatibili sono di tenerli legati a catena fino a 120 cm, in un piccolo spazio, se è esposto per molte ore al sole, e/o senza né cibo né acqua.

Ricordiamo però che esistono delle situazioni fortuite, in cui legare un cane non è reato: quando può raggiungere la sua cuccia al riparo dalle intemperie, cibo ed acqua e soprattutto a condizione che venga portato a passeggiare, o se lasciato libero almeno una volta al giorno.

Un altro caso in cui quest’azione non viene considerata reato di maltrattamento è quando, seppur legato gli si permettano ampi movimenti, di almeno 4 o 5 metri, rispettando un numero minimo di ore giornaliere di libertà, affinché possa passeggiare almeno dalle 4 alle 10 ore giornaliere.

Se il cane si trova in un recinto, deve avere uno spazio minimo di mq.8, pulito, illuminato e ventilato adeguatamente.

Eppure al di là delle regole, basterebbe solo un po’ di buonsenso e soprattutto umanità, ricordandosi che un cane non è un oggetto ma un’essere vivente!

Per quanti tuttavia non riescano proprio a connettersi in questa modalità, nel momento in cui non dovessero rispettare tutte le condizioni sopra descritte, occorre che sappiano che stanno commettendo un reato.

Citando la Cassazione: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.”

Naturalmente sono ammesse eccezione nella possibilità di tenere legati i cani, se sussistono delle ragioni urgenti e temporanee, come per i cani impiegati per la difesa di animali domestici nel caso di rischi per le persone; quelli impiegati nelle attività d’istruzione tecnica in manifestazioni, esposizioni, rassegne cinofile e sport; i cani di soccorso in dotazione delle forze dell’ordine, esercito e Vigili del fuoco.