Diritto di critica. Dopo la querela del Comune di Positano per diffamazione il GIP proscioglie il consigliere Vito Mascolo
Positano. Il consigliere di minoranza Vito Mascolo, a seguito di un post pubblicato lo scorso 29 aprile sul suo profilo Facebook era stato querelato perché la Giunta Comunale aveva definito il contenuto del post “diffamatorio egravemente lesivo del decoro, del buon nome e dell’immagine del Comune di Positano”.
Il post si presentava come una “lettera aperta” nella quale il Mascolo muoveva delle accuse all’amministrazione comunale degli ultimi 13 anni sostenendo di aver chiuso “entrambi gli occhi su concessioni, parcheggi selvaggi, abusi edilizi” ed aggiungendo di aver “promosso la prepotenza e la noncuranza come modus operandi, calpestando chi ha il buon senso di rispettare il prossimo e il pubblico“. Ed aggiungeva: “È sotto gli occhi di tutti che chi ci ha amministrato negli ultimi 13 anni non è stato in grado di prevedere l’overtourism: il fenomeno per il quale le mete turistiche vengono invase da un numero eccessivo di visitatori. Una mole enorme di persone che si sta riversando nel nostro paese: troppo piccolo per contenerle, impreparato a governarle”.
Il GIP del Tribunale di Salerno, con sentenza del 29 gennaio 2024, ha prosciolto il consigliere di minoranza Vito Mascolo con la seguente motivazione:
L’imputato non è punibile in quanto la sua condotta è scriminata dall’esercizio del diritto di critica. Ebbene, con riferimento specifico al diritto di critica politica – che qui rileva – si osserva che il rispetto della verità del fatto assume rilievo limitato, necessariamente affievolito rispetto alla diversa incidenza sul versante del diritto di cronaca, in quanto la critica, quale espressione di opinione meramente soggettiva, ha per sua natura carattere congetturale, che non può, per definizione, pretendersi rigorosamente obiettiva ed asettica.
Dunque, in tema di diffamazione a mezzo stampa, la sussistenza dell’esimente del diritto di critica presuppone, per sua stessa natura, la manifestazione di espressioni oggettivamente offensive della reputazione altrui, la cui offensività possa, tuttavia, trovare giustificazione nella sussistenza del diritto di critica, a condizione che l’offesa non si traduca in una gratuita ed immotiva aggressione alla sfera personale del soggetto passiva ma sia contenuta nell’ambito della tematica attinente al fatto dal quale la critica ha tratto spunto, fermo restando che, entro tali limiti, la critica, siccome espressione di valutazioni puramente soggettive dell’agente, può anche essere pretestuosa ed ingiustificata, oltre che caratterizzata da forte asprezza.
Fermo l’oritentamento ermeneutico sorapesposto, dal quale questo giudice non ha motivo di discostarsi, la condotta di pubblicazione di un “post”, da parte del Mascolo, sulla propria pagina “Facebook” avente quale contenuto le dichiarazioni riportate nell’imputazione elevata dal P.M., non è punibile ai sensi dell’art. 595 c.p. in virtù dell’art. 51 c.p., avendo il Mascolo esercitato un proprio diritto.
Ne consegue il proscioglimento dell’imputato dalla contestazione mossagli …. P.Q.M. Visto l’art. 129 c.p.p. dichiara non doversi procedere nei confronti di Mascolo Vito in quanto non punibile ai sensi dell’art. 51 c.p.
Ed il consigliere Vito Mascolo, con un post sul suo profilo Facebook, così commenta la sentenza:
Sono stato chiamato da un ispettore, costretto a nominare un avvocato, mi sono recato a Salerno in Questura e ho vissuto lunghi mesi in attesa di capire cosa mi sarebbe successo. (Il reato di diffamazione può essere punito con il risarcimento e, talvolta, addirittura con il carcere).
Ieri, finalmente, il GIP ha emesso una sentenza di proscioglimento nei miei confronti. Diritto di critica politica.
Concludendo, per un post su questa pagina critico nei confronti dell’Alba della Libertà:
• il Sindaco ha riunito la Giunta per chiedere l’autorizzazione a querelarmi a nome a per conto del Comune di Positano
• Il Comune di Positano ha nominato un avvocato (pagato con i soldi dei cittadini) e mi ha querelato
• Io ho nominato un avvocato
• Almeno un ispettore e due giudici (sempre pagati con i nostri soldi) hanno dedicato il loro tempo al mio caso
• Quasi un anno dopo l’inizio di questa storia, vengo prosciolto.
Consiglio non richiesto ai nostri e amministratori.
Quando ricevete delle critiche, riunite la Giunta per analizzare e risolvere i problemi che vengono esposti, non per querelare chi vi fa notare che qualcosa deve essere migliorato. E se proprio volete querelare qualcuno, magari fatelo a nome vostro e con i vostri soldi.
Un immenso grazie a chi in questi mesi non mi ha mai fatto sentire solo, a chi ha interpretato una querela nei miei confronti come una querela a tutto il gruppo Su Per Positano. Avevamo ragione, stavamo solo criticando e per il GIP è un nostro diritto.
Per il mandato che abbiamo ottenuto, è un nostro dovere!