Follia a Milano, cavo di acciaio messo in strada ad altezza uomo: “Volevamo divertirci” Un ragazzo fermato dai carabinieri: è accusato di strage. Altri due sono scappati, per ora

4 gennaio 2024 | 19:02
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Follia a Milano, cavo di acciaio messo in strada ad altezza uomo: “Volevamo divertirci” Un ragazzo fermato dai carabinieri: è accusato di strage. Altri due sono scappati, per ora


Follia a Milano, cavo di acciaio messo in strada ad altezza uomo: “Volevamo divertirci”
Un ragazzo fermato dai carabinieri: è accusato di strage. Altri due sono scappati, per ora

Generico gennaio 2024La sua chiamata ha evitato il peggio. Solo la sua telefonata al 112 ha sventato una tragedia praticamente già scritta. Lui è il 26enne che nella notte tra mercoledì e giovedì ha segnalato ai carabinieri il cavo di acciaio teso in viale Toscana da tre ragazzi, tra i quali un 24enne arrestato con le accuse di strage e attentato alla sicurezza dei trasporti.

Generico gennaio 2024 L’allarme è scattato alle 2.35 in punto, quando un 26enne – che era da poco tornato a casa – ha sentito dei rumori e si è affacciato alla finestra. Dall’alto, il testimone ha notato tre ragazzi che sistemavano il cavo sulla carreggiata in direzione viale Isonzo, “legandolo” con dei moschettoni al palo di un segnale stradale e alla pensilina di una fermata Atm. In tre minuti sul posto sono arrivate tre pattuglie del nucleo radiomobile: una ha immediatamente liberato la via tranciando il filo, che era stato lasciato ad altezza uomo su tutte le tre corsie, mentre altre due si sono messe sulle tracce dei giovani che si erano allontanati. La bravata dei tre fortunatamente non ha avuto conseguenze: l’unico a colpire il cavo sarebbe stato un automobilista – tanto che il palo del cartello stradale si è inclinato – che però si è allontanato poco dopo.

Il 24enne è stato rintracciato pochi secondi dopo in viale Sabotino, mentre camminava verso casa, ed è stato riconosciuto per un pantalone bordeaux che aveva addosso. Inizialmente non collaborativo, il ragazzo è poi “crollato” quando ha visto i carabinieri con in mano il cavo che lui e gli amici avevano prima messo in strada. “Ho fatto una cazzata per gioco, perché mi annoiavo”, avrebbe iniziato ad ammettere. “Volevo divertirmi”. Accompagnato in caserma, ha chiarito di conoscere gli altri due complici soltanto attraverso i social e di non sapere i loro nomi e cognomi. 

Il pm di turno, Enrico Pavone, considerando la pericolosità del cavo, che avrebbe potuto ferire automobilisti o motociclisti di passaggio, ha disposto l’arresto in carcere per il 24enne. I militari sono ora sulle tracce degli altri due giovani fuggiti, che pare si siano allontanati a bordo di uno scooter. Prima di dividersi, i tre – visti dall’alto dal testimone – “ridevano e scherzavano fra di loro”.