Il 4 gennaio appuntamento a Sorrento con Diego Sommaripa e le sue “Leggende Napulitane”
Sorrento (NA) Il 4 gennaio con inizio alle ore 19.30 all’interno della Cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo di scena “Leggende Napulitane” di e con Diego Sommaripa. Lo spettacolo rientra tra quelli in programma nella kermesse “IncantiAmoci a Sorrento”; siamo alla terza edizione di questa rassegna artistico-culturale dedicata alla musica, alla prosa e alla canzone popolare napoletana, promossa dal Comune di Sorrento, organizzata da “Musiciens” di Salvatore Piedimonte. “Quando torno alla mia più lontana fanciullezza per ricercarvi i primi segni di quel che poi son diventato, ritrovo nella memoria l’avidità con la quale ascoltavo ogni sorta di racconti, la gioia dei primi libri di romanzi e di storie”, sono parole di un napoletano d’adozione, Benedetto Croce nato a Pescasseroli il 25 febbraio 1866, che di Napoli e in questo caso delle sue leggende: si innamorò. Questa Recherche e le emozioni che provava il grande filosofo fanno da eco alla produzione drammaturgica di Diego Sommaripa, trovano nella sensibilità di Salvatore Piedimonte un ottimo supporto. A Sorrento, dunque, dopo 5 repliche al Teatro Tram fa il suo esordio questo progetto che s’innesta nella nostra cultura popolare come i pali di castagno dei nostri antichi pergolati sorrentini e come tali legni proteggono i nostri agrumeti dalle intemperie così la drammaturgia di Sommaripa ha cura di queste leggende che altrimenti sarebbero destinate all’oblio di questo nostro tempo “globalizzato” che guarda al teatro degli altri, dimenticando i propri tesori. Con il regista saranno sulla scena gli attori Vittorio Passaro, Emanuele Iovino, Vincenzo Lettieri e la musicista Federica Ottombrino. Cosa c’incanta di questi racconti? Le storie l’amore come quello declinato da Sebeto, il fiume innamorato di Leucopetra, figlia di Nettuno e rivale di Vesevo. I dialoghi sfrontati di Pulcinella, Puccio d’Aniello: non la caricatura di un uomo, ma dell’uomo, insegna Eduardo De Filippo. Le avventure di Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, l’incarnazione napoletana del dottor Faust? la Bella ‘mbriana, spirito buono, nume tutelare della casa, contrapposto a quello imprevedibile e dionisiaco del Monaciello fino al conte Dracula, che avrebbe una delle sue tombe all’interno del prezioso Complesso Monumentale di Santa Maria La Nova. Gli antropologi ci insegnano che raccontare è un aspetto fondamentale della vita umana, qualcosa che si ripete in ogni cultura conosciuta. Attraverso le storie, diamo un senso al mondo per condividerlo con gli altri. La drammaturgia di Sommaripa sa raccontare e condividere nel senso migliore di questo verbo abusato nei social, credo sia un altro “lancio di Sassi”, vincente.
di Luigi De Rosa