L’anno che verrà

5 gennaio 2024 | 09:39
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L’anno che verrà

Siamo nei giorni dei bilanci annuali, tutti si cimentano in consuntivi e previsioni, ma a ben riflettere e di primo acchito, verrebbe da dire: lasciamo perdere i consuntivi per non avvilirci, per i preventivi evitiamo pronostici e affidiamoci agli oroscopi e alle speranze.
Proviamo però ad essere meno superficiali e più ottimisti.
Fino a qualche decennio fa le previsioni erano basate su modelli collaudati e molto attendibili, oggi è difficile parlare di modelli perché, da una parte le variabili sono aumentate a dismisura e i tempi di trasformazione e innovazione si sono ridotti da anni a ore, dall’altra la globalizzazione economica determina riflessi in diversi punti del globo anche per eventi che capitano dall’altro capo del mondo.
Questo in generale, se poi andiamo nello specifico ci rendiamo conto che i grandi “nemici”, che hanno influenza sugli accadimenti e contro cui si deve combattere, non hanno latitudini preferenziali ma sono anch’essi globali: i mutamenti climatici; le guerre; la crisi energetica; le malattie. È chiaro che un nemico di tutti può essere combattuto solo se TUTTI lo fanno; purtroppo non è quello che accade, anzi! Il Mondo pare sempre più diviso su tutto e la percezione è quella di singoli Stati che giocano ad isolarsi o, peggio, a tentare di prendere il predominio sul resto del mondo
A questo punto la domanda che mi pongo è: la Costiera Amalfitana fa differenza? Ahimè la risposta è drammaticamente NO! I mali che la attanagliano sono uguali per tutti i Comuni, la risposta che si leva dal territorio è miseramente frammentata in piccoli rivoletti, se non addirittura assente perché in qualcuno prevale il senso di impotenza e inadeguatezza che lo riduce sempre più ad occuparsi solo della buca sulla strada e della contravvenzione alla sosta, con tutto il rispetto per questo tipo di problema.
E allora? L’anno che verrà? Verrebbe da affidarsi all’immenso Lucio Dalla che addirittura nel 1978 concepì la omonima canzone, vero e proprio inno alla speranza e alla positività, ancora così attuale; ma, andando oltre Lucio, dico di non demordere e unire alla speranza e all’ottimismo anche la buona volontà di cambiare e combattere per i cambiamenti.
L’impotenza non è dell’uomo, i gesti e le azioni da introdurre sono infiniti, vanno da quelli piccoli a quelli enormi; ce n’è per tutti i gusti, tutte le forze e tutti i ruoli; se ognuno dei trentamila e passa abitanti della Divina ne scegliesse alcuni alla sua portata e cercasse di attuarli, di sicuro il 2024 ci regalerebbe sorprese positive.
“Homo faber fortunae suae” dicevano i Latini, ogni uomo è artefice della sua fortuna; i cittadini della Costiera, dagli Amministratori agli Imprenditori, dovrebbero capire che la propria fortuna passa attraverso quella degli altri; chi non lo capisce è un nemico di questa terra, né più e né meno di chi, in nome di interessi propri, inquina o dichiara una guerra.