Positano, Giornata della Memoria . Il discorso del sindaco Giuseppe Guida in ricordo di Armin Wegner e Adolfo Bella eroe partigiano
Ieri mattina, 26 gennaio, presso la palestra dell’Istituto comprensivo “L. Porzio” Positano e Praiano un interessante incontro in occasione della Giornata della Memoria che cade oggi sabato 27 gennaio. Un modo per ricordare i rifugiati in fuga dal nazismo che trovarono ospitalità a Positano che divenne una “Città Rifugio”. Ma anche per ricordare i nostri tanti “eroi” fra questi straordinario Armin Wegner, l’unico ufficiale nazista che osò scrivere una lettera a Hitler per dirgli che la persecuzione agli ebrei era sbagliata, ed è vissuto qui , scrivendo e leggendo la bibbia fra Casa Sette Venti e la “Casolla” a Capodacqua con Irene Kowaliska che ha dato un grande contributo oltre che alla ceramica vietrese della Costa d’ Amalfi anche alla Moda Positano e a Adolfo Bella l’unico eroe di guerra partigiano della Costiera amalfitana il partigiano Gim che senza paura salvò i suoi uomini facendo anche saltare un ponte da solo, davvero un discorso, fatto davanti ad una platea di bambini attenti, che merita di essere ripreso
Oggi ci riuniamo per commemorare un momento profondamente doloroso della storia, un momento che non possiamo dimenticare. Il Giorno della Memoria è un’occasione per dare un tributo a coloro che hanno sofferto e perso la vita a causa dell’odio e dell’intolleranza.
Questo giorno, però, diventa per noi l’occasione di un’importante riflessione su cui non possiamo non soffermarci. Mi rivolgo a voi, giovani cittadini di questa comunità, Non soltanto per ricordare il passato, ma anche per imparare da esso. Dobbiamo impegnarci affinché gli errori del passato non si ripetano mai più.
Lo spunto di riflessione può partire proprio dalla nostra comunità che, fin dai tempi antichi, è risultata essere luogo dell’accoglienza: il nostro paese è stato ed è la meta di chi, incantato dalla bellezza di questi luoghi, sceglie di trascorrere qui le sue vacanze.
Ma Positano non è stato solo questo: proprio nel corso del ‘9oo, quando le follie di alcune ideologie portarono alla persecuzione di donne e uomini per ragioni religiose, culturali e di genere, il nostro piccolo paese divenne il luogo dell’accoglienza.
Tutti coloro che scappavano dalle persecuzioni, giungendo qui a Positano, trovavano un luogo che, per la sua naturale conformazione geografica e il suo non facile raggiungimento, sembrava essere un rifugio sicuro, quasi fuori dal mondo dove avvenivano tutte quelle mostruosità che oggi siamo qui a ricordare.
Tra i tanti nomi possiamo ricordare Armin Wegner, scrittore tedesco, che, nel 1933 aveva avuto il coraggio di scrivere una lettera a Hitler in difesa degli ebrei.
Un testo straordinario, in cui lo scrittore tedesco spiegava al leader nazista per quale motivo fosse sbagliata la persecuzione degli ebrei. Un popolo che tanto aveva dato alla costruzione della civiltà germanica, non solo con le opere di filosofi, musicisti, poeti, ma con le imprese di grandi industriali e con la passione sinceramente patriottica di tanta gente comune, doveva rinunciare a quella che sentivano essere la loro nazione per effetto di leggi irrazionali e disumane.
Pochi mesi dopo aver scritto la lettera, ufficialmente per le sue posizioni pacifiste e “antipatriottiche”, Wegner ricevette la visita della polizia politica che lo torturò e poi lo rinchiuse in prigione.
Armin Wegner visse a lungo nel nostro paese insieme alla sua compagna Irene Kowaliska, anch’essa ebrea.
Tantissimi pittori, scrittori, intellettuali, sia di cultura ebraica, sia esuli in fuga dai loro paesi dove non avevano la possibilità di esprimersi, perché erano in contrasto con la visione del potere costituito, giunsero a Positano
Qui tutti trovarono un elemento in più: i positanesi con la loro semplicità li accolsero, li inclusero nel tessuto sociale, vivendoli con umanità.
Positanesi Coraggiosi come Adolfo Bella, che ha trascorso gran parte della sua vita qui a Positano e, più precisamente sulla spiaggetta di Laurito dove, subito dopo la guerra, aveva avviato un’attività con un piccolo stabilimento balneare con annesso un piccolo ristorante, era stato militare durante la Seconda guerra mondiale sul fronte Greco-Albanese. Adolfo fu fatto prigioniero dai tedeschi, dopo l’armistizio, perché si era rifiutato di combattere per loro. Rimase a lungo recluso a Creta, perché era ricoverato in ospedale e, una volta guarito, fu messo su un treno per essere deportato in Germania. Durante il tragitto, però, riuscì a fuggire dal treno in corsa e riuscì a raggiungere la provincia di Parma, dove si unì ad un gruppo di partigiani e, con il nome di Gim, iniziò la sua attività, mirata ad ostacolare l’avanzata dei tedeschi sul territorio.
Facciamo tesoro, quindi, di questi valori che sono insiti nella nostra cultura, portiamoli avanti e costruiamo su di essi il nostro agire.
Il ricordo di quanto i positanesi fecero a suo tempo, ci insegna a essere compassionevoli, a essere coraggiosi e a difendere sempre ciò in cui crediamo. Ci insegna che la diversità è una ricchezza da celebrare, non una divisione su cui costruire muri. Ci insegna a non perseguire la cultura dell’arroganza ma piuttosto di essere tolleranti. Ci insegna a rispettare il prossimo e ad aiutare le persone in difficoltà.
Proprio le vicende storiche che stiamo vivendo, purtroppo, ci portano nella direzione contraria: lo scempio della guerra in Ucraina e la tragedia umanitaria che si sta consumando tra israeliani e palestinesi ci dimostrano che ancora tanti passi si devono fare per arrivare a comprendere che la convivenza tra culture diverse è possibile, con la volontà e l’impegno e, soprattutto, il dialogo di tutte le parti coinvolte.
Per tutto questo vi incoraggio a portare avanti questo spirito di memoria e impegno nel vostro quotidiano.
Ognuno di voi ha un ruolo fondamentale nel plasmare il futuro. Siate attivi nel promuovere la pace, la comprensione e la tolleranza. Siate gentili l’uno con l’altro e difendete sempre i valori di uguaglianza e giustizia.
Siate orgogliosi del vostro paese “rifugio sicuro”, delle vostre origini e di questa pagina di storia che oggi abbiamo raccontato che se pur tristissima, ci ha visti protagonisti positivi nel difendere ideali di pace, di fratellanza e di solidarietà.