Positano, sequestri su l’isola Li Galli – Il riesame contesta la lottizzazione abusiva

Positano, Costiera amalfitana Lo scorso 4 dicembre la Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Salerno aveva dato esecuzione ad un decreto di sequestro relativo al corpo di fabbrica destinato ad area benessere nonché l’attracco per l’ormeggio natanti, le passarelle di collegamento ed il locale dissalatore e generatori e dei terreni su cui insistono, realizzati abusivamente sull’isolotto de’ “Li Galli”, al largo di Positano, per reati urbanistici ed ambientali.

La Sezione Riesame del Tribunale di Salerno, però, ha ritenuto che l’intero complesso ricettivo-alberghiero e le opere di urbanizzazione insistenti sul “Gallo Lungo” rispondessero al reato di lottizzazione abusiva.

Pertanto, questa mattina, 18 gennaio, la Guardia di Finanza di Salerno e il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli hanno notificato ed eseguito una ordinanza di sequestro preventivo dell’intero resort di lusso.

La complessa attività investigativa, svolta anche con l’ausilio delle sezioni di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Salerno, aliquote Guardia di Finanza e Polizia di Stato, è scaturita da un sopralluogo, avvenuto nel luglio 2023, da parte di personale in servizio sulle unità navali della Guardia di Finanza, che durante le navigazioni operative, aveva constatato visivamente quelle che venivano ritenute variazioni delle strutture ubicate all’interno del Gallo Lungo dell’Isola de’ “Li Galli”.

Sulla base del sopralluogo, sono stati contestati la realizzazione di una serie di opere edilizie e precisamente:

– cambio di destinazione d’uso di locale magazzino-deposito barche in SPA con realizzazione di nuovo volume adibito a servizi igienici e vasca ricreativa;

– realizzazione di nuovi volumi per la creazione di camere con bagno in prossimità degli edifici esistenti e con incremento di superficie e volume di manufatti oggetto di istanza di condono edilizio;

– realizzazione di nuove infrastrutturazioni per garantire servizi alberghieri di lusso, tra cui, in particolare, piscine ed elisuperficie;

– realizzazione di nuovi volumi per la creazione di servizi di tipo alberghiero, quali edificio dispensa, edificio dissalatore e generatore;

– cambio di destinazione d’uso di superfici esistenti per la creazione di camere, servizi igienici, servizi alberghieri (cambio di destinazione d’uso da deposito in cappella) ed ambienti per la preparazione e somministrazione dei cibi;

– realizzazione di percorsi pavimentati, peraltro con materiali incongrui rispetto al contesto paesaggistico e naturalistico, panchine in muratura ed aree relax, vasche ricreative con prelievo di acqua di mare.

È stato inoltre contestato il recente cambio di destinazione delle strutture insistenti sull’isola, costituite anche da dei ruderi di origine romana, da residenziale a turistico/alberghiero, dato che si è ritenuto di rilevare la pubblicità del resort su siti specializzati e la previsione di un costo settimanale del soggiorno pari a circa 300.000,00 dollari.

La contestazione della destinazione ricettiva delle opere è stata altresì fondata sulla ritenuta ricostruzione, per la società proprietaria, di un volume di affari per l’anno di imposta 2022 pari a circa 1 milione di euro.

Il provvedimento della Sezione Riesame del Tribunale di Salerno, ovviamente, non è definitivo ma suscettibile, in fase cautelare, di ulteriore gravame.

L’eventuale penale responsabilità degli indagati in ordine ai reati contestati dovrà essere valutata, inoltre, in sede dibattimentale, pendendo il procedimento ancora in fase di indagini preliminari.

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