Riscatto della laurea: quanto costa nel 2024

23 gennaio 2024 | 10:25
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Riscatto della laurea: quanto costa nel 2024

Il riscatto della laurea è un argomento importante per coloro che desiderano migliorare i loro contributi pensionistici e influenzare l’ammontare della loro pensione futura.

È utile sapere che ci sono diversi sistemi disponibili, come il retributivo, il contributivo e il metodo agevolato, ognuno con le proprie caratteristiche e vantaggi. La scelta del metodo dipende da vari fattori, tra cui l’anno in cui si sono svolti gli studi, l’ammontare dei contributi già versati prima del 1996, l’età e il reddito attuale.

Il fatto che il sistema agevolato vedrà un aumento della tariffa nel 2024 è un aspetto importante da considerare per coloro che stanno valutando questa opzione. È sempre consigliabile simulare i costi e i benefici attraverso gli strumenti messi a disposizione dall’Inps per ottenere una visione chiara e informata della propria situazione.

Il sistema retributivo riguarda i periodi di studio che sono avvenuti negli anni in cui le pensioni si calcolavano con il metodo retributivo, cioè quelli prima del 1996.

Per chi vuole riscattare una laurea arrivata in quel periodo, il calcolo della somma da versare terrà in considerazione molti elementi diversi: l’età, la lunghezza del periodo che si intende riscattare (sono esclusi gli anni fuori corso), il genere, gli anni di contributi versati e gli stipendi ottenuti negli ultimi anni. L’importo da versare, che si può simulare direttamente sul sito dell’Inps, potrà poi essere diviso in rate mensili per un periodo fino a dieci anni (ovvero 120 rate).

Il sistema contributivo riguarda periodi di studio avvenuti dal 1996 in avanti. Occorre guardare le retribuzioni ottenute negli ultimi 12 mesi in cui si è lavorato, e si applica a quella somma l’aliquota contributiva in vigore.

Il sistema agevolato, invece, si determina su elementi fissi predeterminati dall’Inps. Nel 2023, questa somma era di 5.776,32 euro all’anno, mentre nel 2024 è salita a quasi 6.100 euro all’anno, come anticipato dal Messaggero, a causa dell’inflazione.