San Catello in processione a Castellammare di Stabia. Servizi di Lucio e Sara per Positanonews Tradizionale la visita al cantiere. Le immagini sono di TeleStabia realizzati da Bruno Di Martino
Tra la fine del VI e l’inizio del VII secolo la fama di santità di Catello tra la popolazione, com’è testimoniato dagli scritti dell’Anonimo Sorrentino, aumenta notevolmente, non solo a Stabia, ma anche nei paesi circostanti e sul monte Faito, che continuerà ad essere meta di pellegrinaggio fino al 1862 allorquando i boschi diventeranno insicuri in quanto covo di briganti[47]. Catello viene quindi proclamato santo, com’è usanza dell’epoca, direttamente dal vescovo della diocesi, per volere popolare: i riti di canonizzazione ufficiati dal papa infatti verranno celebrati solamente a partire dal XIII secolo[48]. Il culto di san Catello viene poi confermato dalla Congregazione dei riti il 13 settembre 1729[49].
Oltre che a Castellammare di Stabia, san Catello è anche venerato nella chiesa di San Michele a New York, dove è presente una statua raffigurante il santo, nella chiesa di San Francesco a Toronto, nella quale è una cappella, a destra dell’altare maggiore, intitolata alla Madonna e al Crocifisso di Pozzano, a san Catello e a san Gennaro, e in alcune città italiane sede dei cantieri navali, dove il culto è stato portato dalle maestranze stabiesi della cantieristica navale[50].
A Castellammare di Stabia esiste una confraternita, fondata nel 1624 e ancora attiva, dal titolo Reale arciconfraternita dell’Immacolata e San Catello, con sede presso la chiesa di San Giacomo; sempre nella città stabiese esisteva la confraternita di San Giacomo e San Catello, fondata prima del 1484 e poi scomparsa[51]. Un ulteriore congrega dedicata a San Catello è attiva a Sorrento dal 1380[51].